🎠 Capitolo 10 🎠

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Ha ricominciato a piovere quando svoltiamo in Winston Street

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Ha ricominciato a piovere quando svoltiamo in Winston Street.

Bryce si ripara la testa con il suo piumino blu notte, mentre Crystal apre l'ombrello tascabile dalla borsa che porta a tracolla.

Bryce la guarda scioccato mentre cerca di coprirsi alla bell'e meglio con il piumino.

«La prossima volta portati un ombrello» lo sgrida la moretta.

Lui alza gli occhi al cielo. «Il meteo non dava pioggia oggi...»

Lei sorride divertita. «Già, ma siamo in autunno. I temporali improvvisi dobbiamo aspettarceli, soprattutto se siamo ad ottobre.»

Alex alza il cappuccio della felpa e infila le mani nelle tasche dei jeans. «Sai, Bryce, si chiama meteo instabile per un motivo...»

Bryce sbuffa e fa una smorfia buffa. «Oh, per l'amor del cielo, finitela!» sbraita, poi affretta il passo. «E vogliamo sbrigarci? Non voglio beccarmi tutta la pioggia.»

Scuoto la testa con un sorriso divertito, mentre la pioggia inizia a bagnarmi. «Avete colpito l'orgoglio ferito di Bryce, ragazzi» commento a bassa voce per non farmi sentire dal diretto interessato.

Crystal si copre la bocca con una mano per nascondere una risatina. Alex invece sfoggia il suo ghigno divertito, e con il suo ghigno compaiono anche le sue due fossette.
Sono quasi adorabili, se non che lui sia tutto fuorché questo aggettivo.

Davanti a noi, Bryce sta praticamente correndo. Si volta verso di noi, con i capelli neri ormai bagnati. «Che cosa avete da confabulare, eh? Non so se l'avete notato, ma sta diluviando» esclama, allargando le braccia in un gesto che abbraccia tutta l'area circostante. Così facendo, però, il piumino che stava tenendo sulla sua testa cade sull'asfalto, inzuppandosi completamente.

Un grugnito infastidito sfugge dalla gola del nostro amico che poi piega il capo verso il cielo. «Perché mi odi così tanto, vita?»

Scoppio a ridere alla sua reazione, Crystal invece ridacchia.

Alex inarca un sopracciglio. «Bryce, conosco un bravissimo dottore che può prendersi cura di te...»

«Smettila, Alex. Non sono psicopatico, sono solo stanco di essere così goffamente sfortunato.»

«Non avrei potuto trovare un termine migliore per descriverti, Bryce» m'intrometto con un sorriso divertito.

Lui non ribatte e ricomincia a correre borbottando qualcosa tra sé e sé. Si ferma sotto il portico di casa mia e si sfrega le mani, nel tentativo di riscaldarsi.

Crystal chiude l'ombrello e lo asciuga il più possibile, per poi riporlo sullo zerbino. «Freschetto fuori, non è vero, campione di football?»

Bryce grugnisce di nuovo e picchietta il piede sulle assi di legno del porticato. Sposta lo sguardo oltre Crystal ma non fiata.

𝑳𝒂 𝑮𝒊𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒊 𝑪𝒂𝒗𝒂𝒍𝒍𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora