✨23. La felicità✨

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Una volta che il clan Moon e Sun uscì dalla grande stanza Tae-min si avvicinò al ragazzo che ancora era in ginocchio a terra che guardava in un punto, gli poggiò la mano sulla spalla ridestandolo dai suoi pensieri

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Una volta che il clan Moon e Sun uscì dalla grande stanza Tae-min si avvicinò al ragazzo che ancora era in ginocchio a terra che guardava in un punto, gli poggiò la mano sulla spalla ridestandolo dai suoi pensieri.

Tae-min: Sarai imprigionato e punito per il tuo crimine...

Lee: Fai ciò che vuoi... Alla fine ancora una volta ha vinto lui...

Jackson: Se lui ha vinto e perché tu hai agito con la mente piena solo di vendetta nei suoi confronti... Mentre lui ha agito solo per salvare la sua famiglia cosa che ne fai parte anche tu...

Lee guardò il ragazzo non avendo mai pensato effettivamente a tutto ciò... Si lui aveva agito pensando solo alla vendetta e non aveva mai dato la possibilità di vedere quella situazione in modo differente, ancora oggi ricordava quando sua madre e sua sorella lo fecero nascondere sotto il tavolo per salvarlo e solo in quel momento lui ricordò le parole che gli dissero "Figlio mio... Vivi e non seguire mai le nostre orme... Vivi per te" ... Ma lui era un bambino in preda alla disperazione e al dolore e l'unica cosa che voleva era solo vendicarsi di quel vampiro che aveva distrutto tutto... Eppure proprio quel vampiro lo lasciò in vita dandogli l'opportunità di vivere e dopo la sua trasformazione donandogli una casa pur sapendo chi era... In quel momento la consapevolezza che il vero mostro non era Jimin ma lui lo stava colpendo in pieno e questo Tae-min e Jackson se ne resero conto perché videro delle lacrime scendere dal suo viso, Jackson prese e si tolse la tunica poggiandola sul ragazzo nascondendolo dandogli la sua privacy, lo aiutarono ad alzarsi e con lui uscirono da quelle stanze.

I due clan erano tornati alla villa dei Sun e Jungkook non aspettò minimamente di parlare o altro prendendo Jimin come un sacco di patate portandolo nella sua stanza sentendo come il ragazzo si lamentasse e le risate dei loro amici che almeno per ...

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I due clan erano tornati alla villa dei Sun e Jungkook non aspettò minimamente di parlare o altro prendendo Jimin come un sacco di patate portandolo nella sua stanza sentendo come il ragazzo si lamentasse e le risate dei loro amici che almeno per quella notte li avrebbero lasciati da soli, una volta nella stanza il castano prese e buttò il biondo sul letto chiudendo poi la porta della camera a chiave.

Jm: Cosa vuoi fare?

Jk: Secondo te? Voglio riavere il mio angelo per me...

Jungkook si mise tra le gambe del biondo catturando da subito le sue carnose labbra succhiandole e mordendole ferendole con i canini lasciando uscire del sangue che Jungkook succhiò subito assaporando dopo tanto di nuovo quel gusto dolce di quel liquido che lo faceva impazzire mentre con le mani vagava per il suo corpo incurante di andarci lento strappando i suoi abiti lasciandolo nudo, no non aveva la pazienza di fare le cose con calma perché il suo bisogno di risentire quelle carni calde avvolgere la sua erezione era tanta.

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