-cosa ci fai qui? -
Chiesi a James... lui non rispose.
-ti ho chiesto cosa ci fai qui... mi hai seguita? -
Non fiatò.
-ok.. se la mettiamo così-
Presi la mia roba e mene andai per i fatti miei come se non fosse successo niente.
Riuscii finalmente ad arrivare a destinazione.
Varcai il cancello di una casa mal ridotta... mi guardai in torno e pensai a come potrei sistemarla.
Presi le chiavi dalla casa ed entrai.-Federik forza prova a prendermi! -
-attenta Isa! -
Caddi dal letto ignara di essermi quasi spaccata la testa... guardai Federik in lacrime spaventato e confuso da quello che stava succedendo.Mi guardai allo specchio e mi accorsi che non ero più io... non ero più la bambina che ci vedevo impressa all'interno.
Ero diventata un mostro...
Mi avvicinai a mio fratello per chiedergli cosa fosse successo e perché ero così.
'Si aprì la porta'
Entro papà preoccupato per il botto che avevo causato... mi guardò in faccia e mi disse -a funzionato allora-Mio padre mi prese per la mano e mi portò verso il bunker che avevamo in caso di qualche collisione con il terreno.
Entrammo... ma quello non era un bunker come tutti gli altri... non quello era un laboratorio scientifico... degli scienziati mi guardarono stupiti e felici... perché erano felici?
-papà che cosa sta accadendo? -
Mio padre mi fece sedere su una sedia in una delle tante stanze che avevano nel laboratorio.
Mi diede una medicina che scansai ma lui mela mise in bocca con la forza... non feci in tempo a parlare che mi sentii stordita e confusa... cosa stava accadendo li? Perché mi ero trasformata in un mostro con gli occhi neri? perché mio padre mi aveva portato in quel laboratorio con tutti quegli scienziati che mi fissavano con sorpresa... come se fossi una cosa che non avevano mai visto prima?
Voglio delle risposte!
Entrai nella mia stanza di quando ero piccola... era rimasto tutto come l'avevo lasciato... tutto tranne i miei peluche di stoffa che mi aveva regalato mia madre prima di morire.
Prima di lasciarmi con quel pazzo di mio padre... non avevo nessun ricordo felice con lui nemmeno quando era il suo compleanno.
Non era mai presente e se lo era faceva degli esperimenti sui figli...Quei poveri bambini che cercavano l'attenzione da lui... ma che invece cela dava con desiderio di smontarci sul posto per vedere se le medicine che ci avevano dato erano bastate a farci superare la notte per poi fare altri
esperimenti su di noi.Ma se non mi sbaglio c'erano anche altri bambini in quel laboratorio... avevo fatto amicizia con uno in particolare. Un ragazzino sempre allegro con tutti anche se dopo i turni delle sue medicine ritornava tutto ricoperto di sangue con dei tagli sulla pelle... quel ragazzino era pallido come se avesse passato la sua intera vita in quel laboratorio ignaro di quel mondo magnifico che lo aspettasse al di fuori.
Quando ero libera dalle medicine mio padre mi faceva uscire quel poco che bastava per farmi prendere dei giocattoli dalla mia stanza e portarli lì per far divertire quel povero ragazzo... invece alcune volte gli portavo qualche dolcetto... e mi chiedeva cosa fosse e io gli raccontavo delle storie finte su come si chiamasse e lui rideva sempre... era la felicità rincarnata quel ragazzino... aveva i capelli neri come
l'oscurità e gli occhi... credo che quelli fossero gli unici che ti facevano capire la tristezza che pativa... la cosa più devastante fu quando lo vidi in quella stanza dove stava sempre... su il lettino mal ridotto... con gli occhi chiusi... cercai di fargli uno scherzo quel giorno... non rispose... gli provai a tirare una ciocca di capelli ma niente... mio padre entrò nella stanza e mi guardò...
-papà...- ero in lacrime non riuscivo a smettere di piangere.Mio padre mi diede una pacca sulla schiena e mi portò via dalla stanza.
Da quel giorno non lo visi più... sicuramente non era riuscito a passare la notte...
Mio padre mi aveva detto che era solo stanco e che non voleva nessuno in quel momento... ma io sapevo che mentiva.
Per questo chiesi a mio fratello di aiutarmi a fargli una tomba su una collina con scritto il suo soprannome.
Non mi aveva mai detto il suo vero nome e sinceramente ancora mi fa male... non averglielo ripetutamente chiesto così che si fosse stancato e melo avrebbe detto.Qualche ora dopo...
Mi ero distesa sul mio letto e pensare a come sarebbe stato se non avessi avuto un padre come il mio... una vita felice in una cittadina felice.
Da piccola il mio più grande desiderio era uccidere tutti quegli scienziati in quel laboratorio compreso mio padre.'Si apre la porta'
Sobbalzo dal letto sperando che fosse uno zombi o mio fratello che mi era venuto a sollevare quel poco di umore che mi era rimasto...Che cosa!?
STAI LEGGENDO
Fa che questo giorno non sia l'ultimo...
FantasiApocalisse siamo nel 2090... sono una dei pochi ragazzi sopravvissuti sulla terra i grandi si sono trasformati in zombi e beh noi ragazzi ci siamo trasformati grazie alle radiazioni delle centrali elettriche che sono esplose 10 anni fa quando ancora...