6. Triste pensare che noi, noi due non saremo niente.

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Aveva il sorriso contagioso
di chi aveva sofferto tanto.
Era dannatamente bella
vestita dei suoi sbagli.

Charles Bukowski

Hunter


Non sono mai stato un tipo appiccicoso.

Amo avere i miei spazi e di conseguenza ne concedo quando mi vengono chiesti, e lo faccio anche senza richiesta. Mi viene naturale.

Riesco a stare tanto tempo senza vedere o sentire una persona, credo di averlo dimostrato durante gli ultimi anni della mia vita.

Chissà perché però, quella nana malefica, riesce a rompere sempre i miei schemi, e questa non è di certo un'eccezione.

Sono come ossessionato. Da quando sono tornato ogni minuto che passo senza la sua presenza mi sembra infinito.

Non vedo Kimberly da due giorni.
Due soli giorni, 48 misere ore che a me sembrano un'eternità.

I minuti sembrano ore, le ore giorni, ed i giorni mesi.

Esiste una parola in giapponese, che non ha una traduzione letterale:

"Yí rì sān qiū."

Che possiamo interpretare come:

"Un giorno, tre autunni."

Quando la mancanza di una persona é cosi forte, che un giorno passato senza di lei ti sembrano tre anni.

Ironico sentire questa mancanza, si perché a me lei manca. Ironico perché sono stato anni senza sentirla o vederla, e non credo mi sia mai mancata tanto come ora.

Stare con lei però è sempre stato cosi.

Mi spiego meglio.

Siamo riusciti sempre benissimo a non parlarci per giorni interi, ignorarci per settimane. Poi però ogni volta che tornavo a posare i miei occhi su di lei il mio respiro si mozzava, e l'unica cosa che volevo era averla vicino, anche se non le parlavo.

Proprio come ora.

Si è addormentata sul dondolo fuori casa sua, stavano spuntando le prime luci dell'alba, ed il suo viso era ancora più bello del solito illuminato da quella meravigliosa luce arancione.

Sembrava un angelo.

Ho aspettato un po' per assicurarmi che stesse davvero dormendo, poi l'ho presa in braccio ed usando la chiave nascosta sotto il suo tappeto ho aperto la porta di casa sua.

Ho lasciato socchiuso il portone, così da non far rumore quando sarei uscito, mi sono incamminato accertandomi che tutti stessero dormendo, ma arrivato alle scale ho avuto una sorpresa.

<<Ti ucciderebbe se fosse sveglia>> sento pronunciare alle mie spalle da Miriam, la madre di Kim.

Mi giro lentamente con una faccia colpevole sicuro di ritrovare un viso arrabbiato. Tutto ciò che vedo invece sono i suoi occhi che brillano, ed un sorriso rilassato sul suo volto.

Saremo sempre noi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora