7. Il mio impero romano.

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È uno strano dolore.
Morire di nostalgia, per
qualcosa che non vivrai mai.

Alessandro Baricco

Kimberly


In questo istante riesco solo a pensare al monologo di Kat Stratford in "10 cose che odio di te", solo che io a differenza sua riuscirei ad elencarne almeno 35 di motivi per odiare Hunter ed il suo brutto caratteraccio.

O almeno lo credevo fino a quando non l'ho visto seduto al solito posto, nel solito teatro, con gli stessi occhi pieni di ammirazione. Ed in quel momento mi è sembrato di essere tornata indietro nel tempo, di avere nuovamente quattordici anni.

Stava andando tutto per il verso giusto, la nostra "convivenza" pacifica stava durando molto più di quanto mi aspettassi, ed anche se era strano condividere del tempo con lui ero tranquilla perché tanto non ci scambiavamo nulla più che il saluto.

Ha deciso poi, come al solito, di rovinarmi tutti i piani.

Ogni volta che nella mia testa grido di odiarlo, poi puntualmente, il mio cuore scoppia in una fragorosa risata.

Sei un'idiota tu non lo odi, odi soltanto il fatto di non odiarlo.

Ripete ad intermittenza, ogni volta che il mio sguardo incrocia il suo e la sua bocca si curva in un sorriso strafottente.

Non sorridermi così, che poi ignorarti diventa impossibile.

La cosa che più mi fa incazzare, è che fa passare me come bastarda insensibile, quando è stato solo e soltanto lui a decidere di abbandonare tutto. Di abbandonare me, senza neanche una spiegazione. Mi sarebbe andata bene anche una bugia piuttosto che il silenzio alla quale mi ha sottoposta.

Ma ora la cattiva sono io perché dopo mesi e mesi di agonia, giorni infiniti passati a letto a piangere ed ignorare il mondo esterno ho deciso di arrendermi.

Ma che sia ben chiaro, la me del passato non si arrese perché non lo amasse più, anzi tutto il contrario.

Mi sono arresa anche se ero ancora follemente innamorata perché la persona che avevo amato per tutta la mia vita non esisteva più in lui.

Perché il mio Hunter non mi avrebbe lasciata urlare a squarciagola sotto la sua finestra per ore senza fare nulla, e tantomeno sarebbe sparito senza neanche dirmi addio.

Mi sono arresa perché Hunt aveva la stessa faccia di sempre, ma era l'anima ad essere cambiata. Ed io con quella nuova non volevo avere niente a che fare.

Non riesco neanche a capire se le sue parole siano dettate da uno stupido capriccio, un modo per alzare il suo ego più di quanto già non sia, per dimostrare a se stesso che ancora dopo anni sono la solita cretina che c'è sempre.

Perché fondamentalmente è sempre stato così.
La fregatura con lui era sempre la stessa.

Siamo sempre riusciti a non vederci, non sentirci, non cercarci. Siamo sempre riusciti a non chiamarci per settimane, a volte per mesi, dopo un brutto litigio. Siamo sempre riusciti per un breve periodo ad ignorarci alla perfezione, o per lo meno a fingere di farlo.

Neanche so il come o il perché, ma riuscivamo soltanto così a trovare un equilibrio malato, tutto nostro.

Ma nessuno dei due sentiva il bisogno di respirare "aria nuova", di provare a cercare tutto quello che avevamo in un'altra persona.

Saremo sempre noi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora