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Wanda

-non ti ha cercata per un'intera settimana?- io ed Ambar non ci vedevamo da El Classico, e quel pomeriggio era a casa mia per raccontargli ciò che era successo con Pablo, che proprio come da lei affermato non vedevo e sentivo da una settimana.

-già- mi portai le gambe al petto e sospirai pesantemente.

-che uomo complicato. Devi fare qualcosa- disse seria, ed io scossi la testa.

-non c'è niente che possa fare, è convinto che l'abbia tradito- alzai le spalle e asciugai una lacrima solitaria.

-non hai proprio idea di chi te li abbia potuti mandare?- Ambar mi fece poggiare sulla sua spalla e mi accarezzò i lunghi capelli.

-nulla, davvero non lo capisco, perché mandarmi delle rose senza scrivere chi le manda?- la guardai. Non ero mai piaciuta a nessuno, e proprio adesso che ero in pace mi arrivavano dei fiori misteriosi.

-è davvero strano. Però so cosa devi fare- parlò ed io la ascoltai interessata.

-stasera i ragazzi sono a casa di Ansu, dico a Pedro che ci siamo anche noi, così puoi vederlo e aspetti che ti venga a parlare- spiegò il suo piano ed io rimasi comunque poco convinta.

-mi ha ignorata per una settimana, cosa ti fa pensare che adesso mi parlerà?- la guardai con le braccia incrociate al petto e lei si alzò dal mio letto. Ero pronta ad ascoltare qualcuna delle sue stronzate.

-non fate sesso da una settimana, deve per forza parlarti- rispose sicura delle sue parole ed io trattenni una risata. Proprio come pensavo.

-questa è un'altra delle tue teorie?- restai ferma nella mia posizione e la vidi accennare un sorrisetto.

-proprio così, adesso fatti bella- mi trascinò verso la mia toeletta per truccarmi, e solo così riuscii a sembrare meno cadaverica rispetto a quell'ultima settimana.

Indossai un semplice jeans largo a lavaggio chiaro, ed una maglietta aderente nera, che era scollata sul davanti.

Aggiustai la piastra che avevo fatto quella mattina, e mi truccai. Dovevamo essere lì per le nove ma avevamo sfiorato l'orario già da un po'. Perciò quando giunsimo a casa del ragazzo ci subbimmo le sue lamentele.

Pablo era sul divano assieme ad Alejandro e quando si accorse di me mi fissò per molto tempo, e mi salutò con un cenno di testa che a stento ricambiai. Ero infastidita dal suo atteggiamento, e c'era poco da fare.

Come da me previsto durante tutta la cena, ed il resto della serata Pablo non mi rivolse parola. L'unico segnale che mi balzò all'occhio fu quando si avvicinò in cucina, mentre stavo distribuendo le fette di dolce nei piatti.

Sembrava di essere tornati alla prima volta che c'eravamo rivolti parola, ma probabilmente questa sarebbe stata l'ultima.

-hai scoperto chi ti ha mandato le rose?- lo sentii parlare e mi presi qualche secondo prima di alzare lo sguardo verso di lui.

-te ne esci così?- lo guardai con gli occhi spalancati.

-dopo avermi ignorata per giorni. Né un messaggio, né una telefonata, tu mi chiedi ancora dei fiori?- aggiunsi. Non potevo crederci.

-ho capito, fa' come se non ti avessi chiesto nulla- scosse la testa e si voltò per andarsene.

-già, continua a comportarti da bambino- lo provocai e si tornò a girare per avvicinarsi.

-nemmeno tu scherzi- alzò le sopracciglia ed io abbassai gli occhi sui piatti.

-Pablo cosa vuoi?- mi alterai sempre di più e lui serrò la mascella.

-il nome di chi ti ha mandato le rose- insistette ancora convinto che io lo sapessi.

-tu credi che ti abbia tradito?- lo guardai con occhi lucidi e li alzai al cielo per trattenere le lacrime.

-se continui così me lo fai credere- sospirò e cercò di contenersi. Restai in silenzio per qualche secondo fin quando non presi una decisione che mi avrebbe fatta soffrire, ma mai quanto stavo soffrendo in quel momento. Quella situazione mi stava distruggendo sempre di più.

-non voglio stare con una persona che non si fida di me- sentii una lacrima trascinarsi sul mio viso, e la mia voce tremò quando dissi quelle parole che scombussolarono il ragazzo davanti a me.

Non parlò. Mi guardò con gli occhi bassi e così quando capii che non avevamo più nulla da dirci mi voltai e me ne andai. Lasciandomi alle spalle, la persona che amavo da morire, ma che non si fidava di me.

Entrai nel corridoio, ed uscii sul balcone della casa di Ansu dove trovai Ambar e Pedro.

-che hai fatto?- la mia amica si avvicinò e mi asciugò le lacrime che stavano iniziando a non avere fine.

-l'ho lasciato- ammisi e singhiozzai mentre i due si guardavano con un'espressione sconvolta in viso .

-cosa?- Ambar si portò una mano alla bocca per poi avvicinarsi e accarezzarmi una guancia.

-non si fida di me, crede che ho un'altro. Io non ce la faccio- scoppiai a piangere tra le sue braccia e lei mi baciò le testa.

-vuoi andare a casa?- mi chiese ed io alzai leggermente la testa per guardarla

-si per favore- annuii e tirai su col naso cercando di mettere fine al mio pianto.

Quando riuscii a calmarmi seguii  Ambar fuori casa dopo aver salutato gli altri, e ignorato lo sguardo di Pablo. Entrai nell'auto della mia amica che mi riaccompagnò a casa.

Pablo

Mi aveva lasciato.
Era l'unica cosa che riuscivo a pensare da due ore interminabili. Dopo che Wanda aveva lasciato casa di Ansu ero rimasto con gli altri a parlare di ciò che era successo.

Non riuscivo ancora a crederci, ma più il tempo passava più mi rendevo conto di ciò che avessi realmente fatto, e divenni consapevole di averla persa.

La cosa dei fiori mi aveva turbato e non poco, ero geloso di chiunque li avessi mandati, e morivo dalla voglia di sapere chi fosse il bastardo.

-e ora come faccio?- sospirai cercando di calmarmi e mi passai una mano tra i capelli.

-dalle il tempo di calmarsi. L'hai accusata di averti tradito, non è mica qualcosa da poco- Pedro si sedette accanto a me e cercò di farmi ragionare su ciò che avevo fatto.

-ma io la amo- fissai un punto indefinito e rividi il suo viso.

-forza, ti accompagno a casa- il mio amico si alzò dalla sedia e mi diede una pacca sulla spalla incitandomi a seguirlo.

Ciaoo!
Oggi stranamente ho pubblicato più presto del solito, almeno avrete il tempo di metabolizzare questo capitolo.
Tenetevi pronte per i prossimi.
Al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙

Dame | Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora