capitolo 8

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Il weekend era finalmente arrivato, ma né Sharon né io potevamo andare a casa dai nostri genitori, dato che New York era molto lontana. Ci siamo ritrovati a passare il fine settimana nell'accademia. Sharon era nella sala da pranzo mentre io mi preparavo nella camera. La prospettiva di trascorrere il fine settimana con lei mi rendeva felice, e non vedevo l'ora di condividere ogni momento con la mia amica speciale.

Quando sono entrato nella sala da pranzo, ho notato che Sharon stava parlando e ridendo con un altro ragazzo.

Non sapevo davvero come sentirmi nel vederla ridere con un altro ragazzo. Forse lo aveva conosciuto nella squadra di pallavolo o magari era solo un amico. Comunque sia, vederla felice mi faceva sentire in qualche modo confuso.

Mi avvicinai a Kai e Noah al loro tavolo, pronti a parlare un po' e raccontare come fosse andata la lezione di educazione fisica. Era bello poter condividere queste esperienze con gli amici.

Kai: "Hey, Maicol, come è andata l'ultima lezione di educazione fisica?"

Maicol: "Sai, all'inizio avevo molta ansia, ma il nuovo allenatore, Marco, è stato davvero gentile. Ha adattato l'allenamento alle mie condizioni e mi sono divertito."

Noah: "Sembra una grande persona, Marco. È fantastico che abbia capito la tua situazione e abbia fatto in modo che ti sentissi a tuo agio."

Maicol: "Sì, è davvero un bravo allenatore. E voi due, come state? Avete qualche piano per il weekend?"

Kai: "Bene, sabato abbiamo allenamento di pallavolo, ma domenica penso che andrò a trovare la mia famiglia."

Noah: "Anch'io ho programmato di visitare i miei genitori domenica. E tu, Maicol? Hai in mente qualcosa?"

Maicol: "Non ho piani particolari, potrei dedicare un po' di tempo alla mia passione per la musica e chissà, forse mi unirò a voi domenica per una visita."

Kai: "Sarebbe fantastico, Maicol. Ci piacerebbe avere un weekend tutti insieme."

Noah: "Assolutamente. È bello trascorrere del tempo con gli amici qui all'accademia."

E così i tre amici continuavano a chiacchierare, condividendo momenti di amicizia e supporto reciproco.

ero nella sala comune e Mi sento un po' confuso e decido di fare un sorriso di saluto alla ragazza che mi sta guardando. Magari è una nuova compagna di scuola o qualcuno che ho incontrato di sfuggita in passato. Mentre mi sorride, avvicina la sua sedia alla mia, e inizia a parlare. "Ciao! Mi sembri familiare, sei nuovo qui?" Chiedo con gentilezza, cercando di rompere il ghiaccio. La conversazione con questa ragazza potrebbe portare a una nuova amicizia o a ricordi condivisi.

La conversazione con questa ragazza diventa sempre più intrigante. Mi sorprende scoprire che sua madre lavora nello stesso ufficio della madre di Maicol. Questo inaspettato legame mi incuriosisce e mi fa desiderare di conoscere di più su di lei e sulla sua famiglia. "Davvero?" chiedo con un sorriso. "Com'è il nome di tua madre? Potrebbe essere che l'abbia già incontrata." Spero che questo nuovo dialogo sia più in linea con ciò che desideri.

La ragazza con cui Maicol sta parlando conosce sua madre perché hanno lavorato insieme su un caso riguardante la morte di un anziano. Prima di andare via, la ragazza chiede a Maicol di salutare sua sorella Vanessa e farle i complimenti per la gara di piano forte che ha vinto. La situazione si fa più chiara ora.

"Abby", penso tra me e me mentre ascolto il nonno Derek. Era una nuova informazione che sconvolgeva la mia tranquillità. Ho immediatamente visualizzato il suo viso, come un mistero inesplicabile da risolvere.

Il nonno continuò a raccontare: "Abby è stata separata dalla sua famiglia quando era ancora molto piccola, e purtroppo ha vissuto gran parte della sua vita in orfanotrofio. Sharon è l'unica famiglia che ha mai conosciuto."

La notizia mi ha fatto scendere un brivido lungo la schiena. Sharon, la sua gemella, aveva vissuto una vita tanto diversa dalla sua. Aveva mai avuto la possibilità di conoscere la sua vera famiglia? E quale ruolo giocava il padrino in questa storia?

Il nonno Derek mi ha anche raccontato che Abby non sapeva dell'esistenza di Sharon e che la famiglia Foster aveva cercato di tenerlo nascosto per evitare confusione. Era un segreto gelosamente custodito. Sharon era diventata l'unica famiglia di Abby, anche se entrambe ignoravano la reciproca esistenza.

Mi sono seduto a riflettere su questa nuova rivelazione, chiedendomi come tutto ciò avrebbe influenzato il futuro e il rapporto tra Sharon e Abby. Ma una cosa era certa: ero determinato a essere al fianco di Sharon, a sostenerla attraverso questa incredibile scoperta, e a garantirle il mio amore incondizionato.

Dopo aver ringraziato il nonno Derek per la sua sincerità, mi sono guardato intorno nella sala comune, dove tutto sembrava diverso ora, carico di significato e mistero.

Le mie emozioni erano in tumulto. La scoperta dell'esistenza di Abby aveva sconvolto la mia tranquillità e alimentato il mio desiderio di proteggere Sharon. Era una situazione complicata e misteriosa, e il coinvolgimento del padrino sollevava domande inquietanti.

Pensai a come avrei dovuto affrontare questa situazione. Dovevo essere lì per Sharon, offrirle il mio sostegno e conforto in questo momento di confusione e incertezza. Non era colpa sua né di Abby che le loro vite fossero state separate in tal modo.

Quanto al padrino, avevo dei dubbi su di lui, ma non potevo trarre conclusioni affrettate. Dovevo cercare di conoscere meglio la sua figura e capire se c'era qualcosa di sinistro nei suoi intenti.

Decisi di parlare con Sharon prima di fare qualsiasi mossa. Le avrei raccontato della conversazione con il nonno Derek e dell'esistenza di Abby. Dovevo darle il tempo di elaborare questa notizia e poi insieme avremmo deciso come procedere.

Quel pomeriggio, mentre il sole tramontava, mi avvicinai a Sharon e, tenendola per mano, le dissi che avevo una cosa importante da dirle. Mentre mi guardava con occhi preoccupati, iniziai a raccontarle la storia di Abby. Era un momento delicato, e speravo che il nostro amore potesse darle la forza di affrontare questa nuova realtà.

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