capitolo 12

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Nonostante tutto quello che mi tormentava, quella sera non tornai in camera da letto insieme a Sharon. La mia mente era ancora piena di domande e preoccupazioni, e avevo bisogno di spazio e tempo per metabolizzare tutto ciò che stava accadendo nella mia vita. Era un momento in cui sentivo la necessità di riflettere in solitudine, cercando di capire come avrei affrontato il futuro.

Così, mi ritirai in silenzio nella mia stanza, in una notte insonne, dove il buio dell'incertezza sembrava avvolgermi. Sharon doveva aver capito quanto fossi turbato, ma in quel momento, avevo bisogno di trovare le risposte da solo, prima di poter condividere i miei pensieri con lei. Era una decisione difficile, ma speravo che avrebbe capito.

Quella mattina, quando mi svegliai, Sharon si era già alzata e aspettava in silenzio nella stanza. Appena mi vide, si alzò rapidamente e si avvicinò a me. Senza dire una parola, mi abbracciò con forza, e nei suoi occhi brillavano delle lacrime che riflettevano la sua preoccupazione e l'affetto che provava per me. Erano abbracci così sinceri che mi facevano sentire meno solo, anche se le parole sembravano ancora difficili da trovare.

Le dissi, stringendola ancora di più nel mio abbraccio, cercando di trasmetterle sicurezza e tranquillità. Le parole erano poche, ma sentivo che il nostro contatto fisico comunicava tutto quello che avremmo voluto dire. La mia voce era calma, ma i miei occhi riflettevano la gratitudine per il suo sostegno e l'amore che provavo per lei. Sharon e io eravamo pronti ad affrontare insieme tutto ciò che il futuro ci avrebbe riservato.

Avevo deciso che al momento avrei messo da parte tutte le preoccupazioni e i misteri che circondavano mio padre e il suo coinvolgimento in casi pericolosi. Il mio cuore e la mia mente appartenevano a Sharon, e volevo dedicare tutto il mio tempo e la mia attenzione a lei. Era la luce nella mia vita, la persona che mi dava la forza di affrontare ogni sfida, e sapevo che insieme avremmo superato qualsiasi ostacolo. Semplicemente, volevo godere del nostro amore e della bellezza dei momenti che trascorrevamo insieme.

"Mi sono resa conto che ho dimenticato qualcosa in camera. Vuoi aspettarmi qui un attimo?" chiese Sharon con uno sguardo affettuoso.

Io annuii, stringendo la sua mano e sorridendo. "Va bene, non preoccuparti. Sarò qui ad aspettarti."

Mentre aspettavo, guardavo Sharon allontanarsi per tornare in camera. Era un momento di tranquillità, e mi godevo il calore del sole che filtrava dalle finestre. Avevo la sensazione che quella giornata sarebbe stata speciale, come tutte le altre in cui ero con lei.

Mentre seguivamo la lezione di storia, eravamo immersi nell'argomento con un profondo interesse. Eravamo affascinati dalle vicende del passato, dalle storie dei popoli antichi e dai dettagli di epoche lontane. La passione per la storia ci univa ancora di più, rendendo ogni istante trascorso insieme un'esperienza preziosa. Guardandoci negli occhi, sapevamo che avevamo trovato una connessione speciale, qualcosa di unico e significativo che ci legava indissolubilmente.

La palestra era il nostro rifugio, un luogo dove potevamo sfogare le energie e divertirci insieme sotto la guida attenta del coach Marco. Eravamo pronti a sudare, a metterci alla prova e a migliorare le nostre capacità fisiche. Dopo due ore intense in palestra, eravamo esausti ma soddisfatti, pronti per affrontare la lezione di geografia. Nonostante la fatica, sapevamo di poter contare l'uno sull'altro, e questo ci dava la forza di superare qualsiasi ostacolo che la giornata ci avesse riservato. La geografia, con le sue terre lontane e i suoi luoghi misteriosi, era un altro modo per esplorare insieme il mondo che ci circondava.

Quel ragazzo con cui avevo visto Sharon ridere il sabato scorso era di nuovo lì, e non potevo fare a meno di sentire una punta di gelosia. Era un sentimento che cercavo di nascondere, ma che comunque si faceva strada dentro di me. Sharon e io avevamo una connessione speciale, e vederla ridere e scherzare con qualcun altro suscitava un senso di possessività. Tuttavia, cercavo di non far trasparire questa gelosia e mi concentrai su di lei, pronti a condividere il resto della giornata insieme.

"Mi chiamo Maicol, piacere," risposi stringendo la mano di Sebastian. Aveva un sorriso cordiale e sembrava una brava persona. Nonostante la mia iniziale gelosia, cercavo di essere aperto e amichevole. Sharon era felice di presentarmi a nuove persone, e non avrei voluto rovinare quel momento.

Sebastian ci raccontò una storia buffa che coinvolgeva una situazione imbarazzante in una galleria d'arte. Durante una visita scolastica, aveva accidentalmente urtato una statua, facendola cadere e causando un piccolo caos. La sua imbarazzante reazione e gli sforzi per rimediare alla situazione avevano fatto ridere tutti, compresi gli insegnanti, tanto che era diventato un aneddoto leggendario nella sua scuola. Mentre Sebastian raccontava questa storia, Sharon ed io scoppiammo a ridere, e l'intero episodio ci fece sentire più vicini a lui. La risata era il collante perfetto per stringere nuove amicizie.

La risata era irresistibile, e Sebastian aveva il dono di raccontare storie in modo così divertente che non riuscivamo a trattenere le risate. Non importava quanto lo stimassi prima, ora sapevo di aver trovato un amico speciale con cui condividere momenti di gioia e spensieratezza. La risata aveva creato un legame unico tra noi, e quel momento resterà sempre nei miei ricordi come uno dei più divertenti e speciali.

Sebastian aveva un talento innato per combinare guai in modo comico. Ci stava raccontando di un episodio in cui era nella sala bar, e come al solito, riuscì a mettersi nei guai. Aveva cercato di impressionare alcune ragazze tentando di fare un trucco di magia con delle monete. Ma invece di riuscire nel trucco, le monete finirono sparpagliate ovunque, rotolando sul pavimento e creando un gran caos. La sala bar era piena di risate, non solo da parte nostra ma anche dalle ragazze che aveva cercato di impressionare. Era uno di quegli episodi che, nonostante il disastro, ci facevano ridere a crepapelle e ci facevano apprezzare ancor di più la sua personalità allegra e spensierata.

Dopo quel meraviglioso pomeriggio, passa un'altra settimana, fatta di risate, amicizia e momenti indimenticabili. La routine della scuola continua, ma ogni giorno è un'opportunità per condividere emozioni e rafforzare legami. L'amicizia di Maicol, Sharon e Sebastian cresce sempre di più, rendendo ogni giornata nella scuola speciale e significativa.

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