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"Tu continueresti a darti la spinta fino all'ultimo, su quell'altalena, non è vero?"
Gli si leggeva chiaramente il dubbio in faccia: quando si mordicchiava l'interno delle guance e si grattava il sopracciglio destro, era chiaro che si stava trattenendo dal dirmi qualcosa.
Ha sospirato con gli occhi fissi sul muro, forse alla ricerca delle parole giuste. "Penso solo che... potrebbe esserci qualcosa oltre. Oltre il dolore e le avversità, oltre tutto ciò che la vita ci mette di fronte." Si è grattato di nuovo il sopracciglio. "Insomma—forse dopo quella spinta, dopo quello sforzo, forse capiterà qualcosa il triplo migliore, no?"
Ci ho pensato un po'. "Sono troppi forse per me," ho concluso.

Confessioni di un mostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora