•Capitolo 16•

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La Sicilia, terra della mia infanzia, posto del cuore e rifugio dell'anima. È come se fosse sempre la prima volta, la stessa emozione mi invade corpo e mente.
Un tuffo nel passato, un ritorno a ciò che ho vissuto e provato. Ho deciso di farlo insieme a mio fratello Luca, dopo quello che è accaduto ci siamo avvicinati parecchio. Ora sta meglio, sembra si sia ripreso anche se si preoccupa sempre del fatto che io non voglia vivere insieme a papà.
Non riesco a sopportare la sua presenza, mi fa troppo male. Ogni sua parola è contro di me, cerca di ferirmi e di farmi pesare il fatto che io esisto.
Sono venuto qua anche per questa ragione, scappare un poco dalla mia realtà per liberare la mia mente.
"Siamo arrivati" esclama Luca mentre ci avviciniamo a casa dei nostri nonni materni.
"Sai mi emoziona un po' l'idea di rivederli dopo tutto questo tempo" dico mentre scendiamo dall'auto.
L'ultima volta è stata quando è morta mamma, sono saliti a Roma per il funerale. Volevano seppellirla a Siracusa per essere vicini a lei ma noi ci siamo opposti, anzi io l'ho fatto perché ho bisogno di andare a trovarla. Vado almeno una volta a settimana, così posso sentire la sua presenza.
"Carusi miei, ben arrivati" nonna Carmela ci attende sull'uscio di casa.
"Ciao nonna" dico mentre la stringo in un caloroso abbraccio.
"Che felicità che ho nel cuore" esclama commuovendosi "entrate nonno Rosario vi sta aspettando".

"È tutto squisito nonna" esclama Luca "quanto mi erano mancati i tuoi piatti".
Abbiamo finito di pranzare e ci accomodiamo sul divano io e Luca mentre il nonno e la nonna si siedono sulle loro poltrone posizionandosi di fronte a noi.
Quanti pomeriggi passati qui insieme ai miei fratelli, eravamo tutti a guardare la tv insieme a mamma, quanta nostalgia. Mi manca così tanto.
"La porta di casa nostra è sempre aperta, siete sempre i benvenuti" risponde nonno con la sua voce pacata. È stato sempre così, un uomo calmo e dal cuore d'oro. Mamma gli somigliava tanto, fisicamente e non solo. Aveva il suo stesso carattere, quel suo modo di amare diretto e sincero. Quando lo guardo sembre di rivederla.
"Lì a Roma come procede la vita?" I vostro fratelli come stanno?" domanda interessato.
"Tutto bene nonno, tra alti e bassi la vita procede" dice Luca "ultimamente abbiamo passato un periodo un po' complicato, i miei problemi di salute ci hanno fatto spaventare ma sono felice di essere qui e poterne parlare".
"Tesoro di nonna, non sai quanto ho pregato per te" si sporge dalla sua seduta, afferra la mano di Luca e la stringe tra la sua.
"Lui invece come sta? Ha sempre una donna diversa ogni mese?". Si riferisce a papà, nonno non ha mai provato grande simpatia per lui ma non ha tutti i torti. Ha sempre tradito mamma, penso che non l'abbia mai amata veramente. Non l'ha mai rispettata, non l'ha fatto quando era in vita, figuriamoci ora che mamma non c'è più.
"Dai nonno, sai come è fatto papà" Luca prova a difenderlo "continua la sua vita di sempre".
"Certo continua ad essere il solito irrispettoso e prepotente" rispondo senza pensare alle parole che ho pronunciato, l'istinto ha preso il sopravvento.
"Lele non dire così, papà ci vuole bene e cerca a suo modo di proteggerci".
"Ma che dici Luca? Papà forse ci tiene a voi ma di certo non a me" dico con fermezza "non ha mai amato mamma e non ama nemmeno me".
"Ho sempre detto a Sara di non sposarlo, di lasciarlo stare. Ma lei aveva la testa dura proprio come te Lele" nonno pronuncia queste parole guardandomi dritto negli occhi.
"Tu le somigli tanto Lele, hai il suo stesso sguardo e il suo stesso cuore. Per questo ti chiedo di darlo solo ad una donna che ti possa amare veramente. La tua mamma non ha avuto così tanta fortuna" conclude con tristezza.
"Sto conoscendo una ragazza, sembra diversa dalla altre ha un passato complicato alle spalle e non è facile starle vicino" dico guardando un punto fisso nel vuoto "spero solo di non perderla".
"Ragazzo mio io ormai sono vecchia, ho novanta anni e tanta esperienza. Se ad una donna ci tieni davvero non la perderai mai". Le parole di nonna sono sempre state così sagge per me, una guida fondamentale durante la mia infanzia.
"Il problema è che lei non si fida di nessuno, penso abbia provato troppo dolore nella sua vita per aprirsi completamente alle persone" dico facendo trasparire perfettamente le emozioni di paura che sto provando. Sento una strana agitazione dentro di me, una sensazione che non so spiegare.
"Allora prova tu ad aprirti con lei, con sincerità e onestà e vedi che tutto andrà meglio. Fidati della tua vecchia nonna".
Penso che sono giorni che non parlo con Relù, dopo che sono spariti i suoi soldi non ci siamo più visti e sentiti. Mi manca lo ammetto e forse è arrivato il momento di essere più sincero con lei.
"Scusate vado a fare una telefonata" mi alzo e mi dirigo fuori. Ho il cuore che batte forte.

Afferro il telefono, lo fisso per alcuni istanti, prendo coraggio e la chiamo.
"Pronto" risponde dolcemente.
"Ciao Relù, sono io come stai?" provo a non far trasparire l'emozione dalla mia voce.
"Benino dai, sono a lavoro. Devi dirmi qualcosa?" domanda curiosa ma penso sia ancora arrabbiata con me.
"In realtà si, ma lo farò quando torno a Roma" non posso spiegarle la situazione per telefono.
"Allora perché mi hai chiamato? Vuoi farmi perdere tempo?" chiede stizzita.
"Volevo solo dirti che mi manchi molto Relù" quanto vorrei essere con lei in questo momento.
"Lele" dice dopo alcuni secondi "quando torni?".
"Domani sera sono da te" esprimo tutta la mia felicità mentre pronuncio questa frase.
"A domani allora...e comunque mi manchi anche tu".
Il mio cuore adesso è tranquillo.

°Salve ragazzi, un tuffo nel passato per Lele che torna alle sue origini e prova a riconquistare Relù.
Che ne pensate? Vi è piaciuto?
A voi i commenti°

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