•Capitolo 11•

101 19 17
                                    

Lele's pov
Le luci catturano il mio sguardo mentre sono fermo nel traffico di Roma, questa città è uno spettacolo incredibile. Ogni volta che la guardo me ne innamoro, riesce anche a farmi distogliere la mente dai miei pensieri continui su Relù.
È stata una bella serata, ci siamo divertiti parecchio ma mi fa star male il fatto di non potermi vivere liberamente la storia con lei.
Entrambi abbiamo paura a lasciarci andare ed è giusto che rimaniamo amici, ma odio il fatto che il nostro passato ci condanni a stare separati. Abbiamo il cuore e la mente troppo incasinati per poterci concentrare su un rapporto solido e duraturo, non possiamo curare e lenire le ferite dell'altra persona se il nostro cuore è ancora spezzato. Finalmente le auto ripartono, c'è una lunga fila ma io non vedo l'ora di arrivare a casa.
Squilla il cellulare è mio fratello maggiore Luigi, metto gli auricolari e rispondo.
Mi sembra strana questa sua telefonata, non ci sentiamo quasi mai.
"Ciao" rispondo prontamente.
"Lele vieni subito in ospedale" dice agitato.
"Cosa è successo?" domando preoccupato.
"Luca sta molto male. Devi venire immediatamente".
Butta giù senza darmi altre spiegazioni.
Il mio cuore sembra essersi fermato per un attimo per poi ricominciare a battere all'impazzata.
Luca è il secondo dei miei quattro fratelli, non so cosa abbia, cosa gli sia capitato devo correre da lui.
Trovo il primo posto utile per girare e parto spedito in direzione dell'ospedale.

"Che succede?" urlo entrando in sala di attesa. Ci sono i miei tre fratelli Luigi, Leone, Lino,mio padre e le mie cognate. I loro volti sono segnati dal dolore e dalla preoccupazione, sembrano come immobilizzati.
"Luca è in sala operatoria da oggi pomeriggio, non sappiamo più che pensare" risponde Luigi quasi sottovoce.
"Cosa ha?" domando preoccupato.
"Non lo sappiamo con precisione, si è sentito male e lo hanno operato d'urgenza" dice papà guardando nel vuoto.
"Perché nessuno me lo ha detto prima? Cosa stavate aspettando?" grido mentre il mio cuore batte più forte che mai. Ho paura per Luca, per quello che gli può succedere.
Sono agitato e confuso, cammino nervosamente senza fermarmi aspettando una risposta valida alla mie domande.
"Calmati Lele, pensavamo che tutto si sarebbe risolto in poco tempo" interviene Leone per provare a tranquillizzarmi.
"Non è vero, fate sempre così mi escludete da tutto. Non sono mai nei vostri pensieri" sbotto alzando la voce sempre di più.
"Vedi? È meglio se non vieni a conoscenza delle cose, non hai la sensibilità per affrontarle. Tuo fratello sta male e tu pensi solo a te stesso" dice mio padre con astio e veemenza.
"Sto pensando proprio a Luca ed al fatto che avrei voluto stargli vicino, avrei voluto essere qui con lui dall' inizio. Ed invece no, sempre l'ultima ruota del carro vero papà?"  sono ormai vicinissimo al suo volto dopo avergli urlato tutto in faccia.
"Si hai ragione, non meriti le nostri attenzioni" risponde in modo netto e deciso, il suo sguardo è pieno di cattiveria.
"Dai papà non dire così, Lele lascia stare siamo tutti nervosi" esclama Luigi.
Le parole di mio padre mi hanno squarciato il cuore, mi sento cosi piccolo e solo.
Lo guardo per un secondo negli occhi e senza dire altro vado via.

Il risveglio di oggi non è dei migliori, ho un forte mal di testa e non ho le forze per alzarmi dal letto. I postumi della sbronza si fanno sentire ed anche parecchio, ieri sera ci siamo lasciati andare con Gio, una serata fuori dagli schemi, una serata di eccessi.
Non ricordo molto bene quello che è accaduto, ma sono sicuro che eravamo messi male. Ho vaghi ricordi di una ragazza, abbiamo parlato, ballato e non so cosa altro abbiamo fatto insieme.
Dovrò chiedere a Gio, mi sono appoggiato a casa sua per non incontrare mio padre.
Perderei la testa se dovessi parlarci ora, sono ancora troppo arrabbiato e deluso per poterlo affrontare con lucidità.
Sono giorni che non vedo nessuno della mia famiglia, so solo che Luca sta bene ed è questo ciò che conta. Ho chiamato lui e sentire la sua voce mi ha rasserenato. 
Pomeriggio andrò a trovarlo in ospedale, mi ha assicurato che non ci sarà nessuno quindi vado tranquillo e sereno.
Con Luca ho sempre avuto un rapporto speciale perché lui è l'unico che mi ha dimostrato un minimo di affetto, l'unico che ha provato a capirmi dopo la morte di mamma. Oggi lo rivedrò e sono davvero contento.

"Ehi fratellone come stai?" dico varcando la soglia della sua stanza.
"Ciao Lele, ho avuto giorni migliori" risponde sorridendomi leggermente. Ha il viso stanco ed anche il suo corpo mostra i segni di quello che ha appena passato. Ha un aneurisma cerebrale, l'hanno operato appena in tempo e per nostra fortuna sono riusciti a salvarlo.
"Sei sempre stato il più forte tra noi, non vorrai mica mollare ora?" domando retoricamente mentre mi siedo accanto al suo letto.
"Stai tranquillo non ho intenzione di farlo. Tu invece che combini?" chiede con tono di chi sa già ogni cosa.
"Niente di nuovo, come al solito mi hanno lasciato in disparte. Dovevo essere qui dal primo minuto che sei entrato. Sono tuo fratello Luca, non posso essere l'ultimo a sapere quello che ti accade" dico deluso e abbattuto.
"Hai ragione Lele, ma sai come sono fatti loro. Non l'hanno fatto con cattiveria" prova a convincermi come al suo solito.
"Non posso perdonare tutto Luca, non ce la faccio" esclamo abbassando lo sguardo.
"Sono sicuro che riuscirete a trovare un punto di incontro. Perché non cominci tu tornando a casa da papà?".
"Luca ti prego, non ne voglio parlare e tu non devi prenderti queste preoccupazioni ora devi solo riprenderti chiaro?" dico con tono quasi minaccioso.
"Va bene, ma mi raccomando fai il bravo. Sai che mamma avrebbe voluto vederci uniti".
"Lo so, ma sembra che nessuno si ricordi più di lei, di quello che ci ha insegnato.
Tutti vanno avanti con la loro vita, come se nessuno provasse il mio stesso dolore.
Mi fa così male" sussurro con la voce rotta dall' emozione.
"Mamma é sempre nei nostri cuori Lele, vive con noi. Lei ti amava così tanto, pensa al suo amore per te e ti sentirai meglio.
Vieni qui e farti abbracciare fratellino".
Mi avvicino e mi lascio stringere dalle sue braccia, un po' di affetto fraterno fa sempre bene al cuore.

°Salve a tutti, mi scuso per la mia prolungata assenza ma ho appena iniziato a lavorare e sono un poco incasinata.
Sono tornata con un nuovo capitolo, Lele non sta attraversando un bel periodo questo lo porterà ad allontanarsi da Relù?
A voi i commenti.
Kiss°

•I r i d e•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora