•Capitolo 1•

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È il suono del citofono a svegliarmi, è prestissimo chi sarà mai a quest'ora.
Mi alzo in fretta e vado a rispondere, mi sta spaccando i timpani.
"Chi è?" rispono assonnata.
"Sono Marco, scendi".
"Ma ti rendi conto che sono le cinque di mattina?".
"Non mi interessa, non ho tempo da perdere" ribatte deciso.
"Stronzo" dico dopo aver buttato giù.
Metto il cappotto e scendo, negli ultimi giorni fa brutto tempo qui a Roma. Credo di essere metereopatica, quando vedo il cielo grigio divento di cattivo umore.
"Ciao Relù" si avvicina per salutarmi ma io resto immobile.
"Dovevi buttarmi giù dal letto per parlare? Non potevi aspettare ancora un po'?" rispondo con tono freddo e distaccato.
"Relù sono mesi che aspetto, devi ridarmi ciò che mi spetta".
"Lo farò appena avrò i soldi".
"Li voglio subito non l'hai ancora capito?".
Comincia ad inalberarsi e a gesticolare.
"Marco non ho tutti quel denaro, sto cercando lavoro e appena posso ti restituisco tutto".
"Ti dò tempo fino a fine mese, altrimenti ti farò passare dei brutti momenti" dice incazzato, puntandomi un dito contro.
"Mi stai minacciando Marco? Dopo tutto quello che ho fatto per te mi tratti così? Non credo di meritarlo".
Non mi aspettavo arrivasse a tanto, pensavo fosse cambiato.
"Forse era meglio se non ti avessi mai incontrato Relù, mi hai rovinato la vita.
Ora cerca di restituirmi i soldi altrimenti rovinerò presto la tua", detto ciò gira i tacchi e va via.
"Non mi fai paura Marco" urlo mentre si allontana.
Resto lí immobile per alcuni secondi, sono delusa e incazzata con la vita perché mi fa  incontrare le persone sbagliate. Con Marco abbiamo vissuto dei bei momenti, eravamo persino felici. Ma non è andata, i problemi ci hanno allontanato, ci hanno diviso ed ora siamo due estranei. In lui non è rimasto nemmeno un briciolo di tutto l'affetto che gli ho donato.
Ho imparato solo una cosa in questi anni che non bisogna mai fidarsi di nessuno, non bisogna mai consegnare la propria vita nelle mani di un'altra persona.

"Alex dove sei?".
È più di mezz'ora che l'aspetto, spero risponda presto al mio messaggio.
"Sono quasi sotto casa, devo darti una notizia".
"Va bene sbrigati, altrimenti farò tardi alla festa. Chi la sente poi Lucille".
"Apri sono qui".
Sono un poco tesa, non so che deve dirmi. Sto vivendo un periodo complicato ed ho davvero paura di tutto quello che può succedermi.
"Relù sono qui" esclama Alex appena entra in casa.
"Dai vieni" grido dalla cucina.
"Ho trovato il lavoro che cercavi" dice mentre si accomoda vicino a me "credo ti possa interessare".
"Davvero? Di cosa si tratta? Sono curiosa".
"Hai presente la copisteria vicino al mio ufficio? Cercano una ragazza".
"Si ho capito quale dici, sei andata a parlarci?".
"Si domani pomeriggio puoi iniziare, la mattina passi così vi accordate sugli orari".
"È fantastico, grazie mille Alex. Non so cosa farei senza di te" dico con grande sincerità.
"Sai che è un piacere aiutarti, siamo solo noi due e dobbiamo sostenerci a vicenda" allunga la mano e la stringe nella mia. La guardo con grande affetto e stima, è una persona speciale.
"Ho lasciato la cena pronta, io mangio qualcosa con Lucille prima di andare alla festa".
"Prima però raccontami di Marco che stamattina ti ho visto parecchio turbata".
"Oltre ad avermi chiesto i soldi mi ha gentilmente detto che era meglio se non mi avesse mai incontrata" abbasso lo sguardo provando a non farmi tradire dalle emozioni "solito schifo insomma".
"Relù lascia perdere, hai fatto tanto per lui aiutandolo e rimanendo sempre al suo fianco ma probabilmente non meritava le tue attenzioni. Non pensarci troppo, la vita ha un debito con te, prima o poi dovrà ripagarti. Ora posso abbracciarti?" chiede con aria dolce.
"Certo vieni" allargo le braccia e la stringo a me.
"Meriti tanto Relù, non dar peso ai pensieri negativi. Ti voglio bene".
"Anche io te ne voglio, ora però devo scappare. Lucille...".
Non mi da il tempo di finire e risponde prontamente "ti sta aspettando e come al solito sei in ritardo".
"Ecco brava. A dopo Alex".
"Divertiti e grazie per la cena".
La bacio sulla guancia e scappo via.

"Quindi mi stai dicendo che Marco ti ha minacciata?" urla Lucille per cercare di sovrastare il suono della musica.
"Si, ho finto di non avere paura anche con Alex ma in realtà sono preoccupata" rispondo a gran voce.
"Cosa Relù? Non sento nulla".
Sembriamo due sceme, non riusciamo a parlare motivo in più per odiare le feste.
"Va bene ne parliamo dopo allora".
"Andiamo a ballare Relù, lasciati andare non pensare più".
Mi prende e mi trascina in pista.
C'è un casino di gente, ad ogni minimo movimento sbatto su qualcuno.
Provo a rilassarmi e a ballare un pochino ma i pensieri viaggiano veloci e non riesco a fermare le parole di Marco che risuonano nella mia testa.
"Guarda chi c'è" dice Lucille indicando un gruppo di ragazzi e facendomi tornare sulla terra. Mi guardo intorno ma non riconosco nessuno.
"A chi ti riferisci?" domando dubbiosa.
"Al ragazzo di ieri, lì con la camicia nera".
"Continuo a non capire Lucille".
"Quello che ti ha chiamata Aurora" esclama quasi timorosa.
"Ah si, ora ricordo".
Balla insieme a due ragazze, strusciandosi come se non ci fosse un domani.
"Che ti avevo detto Lucille? Pensa solo a divertirsi".
"Hai ragione Relù, per stasera ne dovrò trovare un altro. Lui è parecchio occupato" dice ridacchiando.
"Ti lascio alla tua serata Lucille, me ne torno a casa. Domani mattina devo andare per il lavoro".
"A domani allora, mi raccomando non pensare troppo".
"Va bene, tu divertiti invece" le suggerisco facendo l'occhiolino.
"Vado a conquistare la mia preda" ride fissando un ragazzo davanti a lei.
Con il sorriso ancora sulle labbra mi imbatto nella folla, provo ad evitare qualche spintone e con gran fatica riesco ad uscire.
Mi incammino velocemente verso casa, ma appena fuori dal locale incontro il ragazzo di ieri. Tiene per le mani le due con cui ballava, sembra mi abbia riconosciuta perché si ferma e comincia a guardami senza staccare lo sguardo da me.
Evito di incrociare i suoi occhi e una volta che li ho superati aumento il passo.
"Dai Lele andiamo in macchina" urla una delle ragazze.
Ah si Lele, proprio così si chiama me ne ero dimenticata.

°Salve ragazzi, ecco il primo capitolo che ne pensate? Vi sta piacendo la storia?
Aspetto con ansia i vostri commenti e pareri.
Cosa ve ne pare dei personaggi? Accetto suggerimenti.
Kiss°

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