•I r i d e•

•Capitolo 17•

Relù's pov
È difficile esprimere ciò che sto provando in questo momento, un misto tra ansia ed emozione, sento una forte necessità di rivederlo ma nello stesso tempo vorrei solamente urlargli in faccia quanto non lo sopporto.
Sono giorni che non vedo Lele, sono così arrabbiata con lui. Quando sembra che le cose vadano meglio combina sempre gran casini e questo mi porta ad allontanarmi ma mi ha fatto piacere sentirlo e sapere che gli ero mancata.
Non so nemmeno io ciò che voglio, so solamente che tra poco lo rivedrò e nel mio cuore sta per  succedere qualcosa.
Finisco di sistemare gli ultimi lavori in modo da lasciare tutto in ordine per domani, il mio turno sta per terminare ma oggi ho combinato poco, il pensiero di Lele non mi ha lasciata in pace nemmeno un secondo.
Prendo la mia roba ed esco, mi ha inviato la posizione del posto in cui ci dobbiamo incontrare.
Mi incammino velocemente seguendo google maps dovrebbe essere qui vicino, il telefono segna tempo del percorso due minuti a piedi.

Arrivo a destinazione, è un parco per bambini ma essendo ormai l'ora di cena c'è soltanto qualcuno che fa jogging e chi porta a spasso il cane.
Mi guardo intorno attentamente, ma di Lele nessuna traccia. Prendo il cellulare, lo chiamo non ho voglia di stare qui ad aspettarlo. Improvvisamente vedo tutto buio, sento due mani avvolgermi gli occhi e la pelle fredda che tocca la mia mi fa rabbrividire.
"Lele sei tu?" domando preoccupata ed impaurita.
"Certo che sono io" risponde prontamente.
Toglie la mano dai miei occhi, mi volto e mi ritrovo stretta tra le sue calorose braccia.
"Quanto mi sei mancata Relù" mi stacco dal suo abbraccio ed ora riesco finalmente a vederlo in volto.
Mi soffermo per alcuni istanti ad osservare le sue labbra perfette ed i suoi occhi profondi, mi ci perdo dentro. È così bello averlo qua.
"Anche tu mi sei mancato" dico con sincerità ed ora sono io a lanciarmi tra le sue braccia.
"Perché quando mi avvicino a te mi fai del male?" domando con un filo di voce da cui traspare il mio dolore e la mia preoccupazione.
"Vieni con me, devo parlarti" mi prende per mano ed io lo seguo.

Ci accomodiamo su una panchina da cui si può osservare l'intero parco. Sento il mio cuore battere più velocemente del solito, una strana sensazione pervade il mio corpo e la mi mente. Non so cosa aspettarmi da Lele, è così imprevedibile.
"Ti starai chiedendo cosa ci facciamo in questo posto, un parco per bambini" si ferma per un istante per poi ricominciare "ci venivo con la mia mamma appena ci siamo trasferiti qui. Mi ricordo che il pomeriggio passava a prendermi a scuola, mi portava a comprare il gelato rigorosamente cioccolato e crema. Poi venivamo qui ed io ero il bambino più felice del mondo. Insieme a lei mi sentivo invincibile". È visibilmente emozionato, le parole sono marcate da un senso profondo di malinconia. Mi avvicino un po' di più a lui in modo che i nostri corpi siano ora attaccati, prendo la sua mano e la stringo nella mia.
"Mi manca troppo, ed ora che sono stato in Sicilia dai miei nonni materni il suo ricordo è riaffiorato così forte in me che ho bisogno di sentirmi nuovamente amato come faceva lei, solo così potrò tornare ad essere felice". Termina a fatica il suo discorso, è in preda alle emozioni. Prendo delicamente il suo viso tra le mani e lo indirizzo in modo da poterlo guardare negli occhi. Lo fisso per alcuni secondi e lentamente mi avvicino alle sue labbra su cui lascio un bacio delicato e dolce.
"So in cuor mio che l'unica donna che può amarmi sei tu" dichiara mentre ho ancora il suo viso tra le mani, i miei occhi dentro ai suoi.
"Mi lasci sempre senza parole Lele" rispondo realmente sconvolta e sorpresa dalle sue parole.
"Per averti con me devo aprirti il mio cuore e fartene da padrone. So che sono disastro Relù ma proverò in tutti i modi a farti restare al mio fianco".
Non riesco a credere a quello che sta succedendo, non me lo aspettavo da Lele.
"Lele se continui così rischi di farmi piangere" dico emozionata e felice.
Si avvicina a me e ci abbandoniamo in un caloroso e passionale bacio.
"Non voglio perderti Relù, non posso. Ho bisogno di te" dice mostrando ora ogni sua fragilità e debolezza.
"Mi hai detto delle parole bellissime che mai mi sarei aspettato da te. Mi fai stare così bene Lele" confesso appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
"Allora proviamoci a stare insieme per davvero Relù, io mi impegnerò al massimo per non combinare altri casini" prova ad essere il più convincente possibile.
"A proposito di casini devi ancora spiegarmi dove sono finiti i miei soldi" chiedo ancora un poco infastidita ripensando al gesto vile che qualcuno ha compiuto.
"È stato Gio, me l'ha confessato dopo che ho parlato con te. Voleva comprare un regalo per Lucille e stupidamente ha pensato di prendere i tuoi soldi" dice con tono quasi accusatorio nei confronti dell'amico "te li restituirò io al posto suo, in questi giorni sistemerò tutto".
"Non devi Lele, non è colpa tua. Fai in modo che sia lui a risolvere questo problema, non ti accollare i suoi sbagli" dico mentre mi alzo in piedi e lo prendo per mano.
Lui si alza e si posiziona davanti a me e ci guardiamo per l'ennesima volta negli occhi.
"Non riesco a fare diversamente, aiutare le persone a cui voglio bene mi viene naturale".
"Questa è una delle cose che mi piace di te" confesso mentre mi avvicino a lui.
"Solo una te ne piace?" domanda malizioso.
"Ce ne sono due o tre che mi piacciono parecchio" rispondo ammiccando un poco.
"E quali sarebbero?" domanda divertito, siamo a pochi centimetri l'uno dalla altro, naso contro naso.
"Una te l'ho già detta, la seconda sono le tue bellissime labbra" dico lasciando un piccolo bacio sulle sue labbra "e la terza te la dico dopo che mi porti a casa".
"Ai tuoi ordini principessa" dice ridacchiando.
"Lele voglio stare con te" confesso con la voce tremante e il cuore in subbuglio.
"Ed io con te Relù" mi afferra per la mano e io lo seguo, con una voglia pazzesca di vivermi il mio Lele.

°Salve a tutti, un nuovo emozionante capitolo per Lelù. Finalmente si sono avvicinati, cosa ne pensate?°