•Capitolo 10•

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Il sole scalda il mio viso mentre, avvolta nel mio maglione, mi dirigo a lavoro.
Stringo le mani gelide nelle maniche di lana cercando di ottenere un poco di calore, è una fredda giornata ma il cielo così sereno mi mette di buonumore.
Stanotte non ho chiuso occhio, non ho fatto altro che pensare a Lele, al suo bacio, alle sue labbra perfette, alle sue mani avvolgenti e al suo sguardo profondo.
Quando le sue labbra si sono posate sulle mie il mio cuore è esploso rilasciando in me una scia infinita di emozioni. Sensazioni mai provate prima, come se fosse tutto un sogno. Un sogno bellissimo di quelli che quando ti svegli ti incazzi perché avresti voluto viverlo ancora per un poco.
Ma i sogni spesso vengono spezzati, distrutti dalla dura realtà. Ed io non sono pronta ad affrontare una nuova delusione, un nuovo dolore. Il mio corpo, il mio cuore non regerebbero. Devo imparare a vivere con distacco, a non lasciarmi mai trasportare completamente dalle emozioni.
Ho bisogno di confidare a Lele come mi sento e cosa voglio, non rovinerò tutto un'altra volta.
Sarò sincera e diretta e mi auguro che lui non si allontani da me, lo voglio nella mia vita ma non posso permettermi di affezionarmi a lui come vorrei.
Stasera avrò l'occasione giusta per chiarire con lui la mia posizione. Ha invitato me e le mie amiche a vederci in un locale, così finalmente conoscerò anche Gio.
Con la testa tra le nuvole ed il cuore incasinato entro in copisteria ed inizio un nuovo giorno di lavoro.

"Allora? Come è questo bianco?" dico entrando in camera dove mi aspettano Alex e Lucille, sedute sul mio letto.
Stiamo scegliendo cosa dovrò indossare per stasera. Ho perso il conto di quanti vestiti mi hanno fatto provare.
"Perfetto cara cugina" esclama Alex tirando su il pollice.
"Anche per me è il migliore, ti sta alla perfezione" aggiunge Lucille.
"Si ragazze approvato, è il mio preferito" dico mentre mi specchio per l'ultima volta.
"Ora racconta i dettagli di ieri sera per favore, siamo super curiose" mi incoraggia Lucille mentre mi siedo per terra così da poterle guardare negli occhi.
"È stato bellissimo ragazze. Mi ha aperto il suo cuore parlandomi della sua famiglia, mi ha fatto emozionare. Non mi sono mai sentita così" dico leggermente imbarazzata.
"Sono felice per te Relù, davvero" esclama Lucille "ma sono sicura che c'è un 'però', vero?".
Annuisco solamente.
"Dai Relù prova a buttarti per una volta" aggiunge Alex.
"L'unico 'però' è che non voglio farmi male, sembra tutto così perfetto. Ho troppa paura, oggi lo dirò a Lele" confesso abbassando lo sguardo.
"Ti capisco Relù, ma non puoi rinunciare alle emozioni belle, a quelle che ti fanno bene al cuore" dice Lucille accovacciandosi vicino a me "sono tua amica e ti starò sempre vicino ma devi lasciarti andare. Devi vivere liberamente".
"Lo so, ma non ho la forza di rischiare. Ho paura di Lele e dei suoi segreti, ho paura per Marco perché credo possa fare qualche sciocchezza. Non sarò mai libera Lucille" la mia voce è spezzata dalla lacrime che bagnano il mio volto.
"Ehi, ehi. Sfogati se ne hai bisogno" mi consiglia Lucille mentre mi stringe tra le sue braccia.
Anche Alex si unisce a noi e al nostro abbraccio "solo con voi mi sento al sicuro" sussurro tra i singhiozzi.
"Sei forte Relù, lo sei sempre stata" dice Alex mentre ci allontaniamo "fin da piccola hai dimostrato di aver coraggio, di essere tenace, di non mollare mai. Per me sei stata sempre un esempio da seguire, la cugina migliore di tutte" conclude con le lacrime agli occhi.
"Prenditi il tuo tempo, agisci come meglio credi. Noi saremo sempre qui con te. Capito piccolina?" dice Alex stringendomi la mano.
"Mi chiamavi sempre così quando abbiamo iniziato a vivere insieme" ricordo con dolcezza quei momenti "ti sentivi così grande rispetto a me".
"Hai ragione all'inizio non è stato facile per me averti per casa, ma ora siamo sorelle vero?".
"Si siamo come tre sorelle" dico includendo anche Lucille "vi voglio bene ragazze".
"Anche noi te ne vogliamo tanto" risponde Lucille abbracciandomi nuovamente.
Sono così felice di averle nella mia vita, sono le uniche persone su cui posso davvero contare.

"Loro sono già arrivati" esclamo mentre ci avviciniamo al locale "me lo ha appena scritto Lele".
"Come al solito siamo in ritardo per colpa tua" dice Lucille sorridendo.
"Ma non è vero, ho messo solo cinque minuti per prepararmi".
Entrambe scoppiano in una fragorosa risata ed io mi unisco a loro.
"Ti abbiamo aspettato due ore Relù" aggiunge Alex continuando a ridere.
"Dai ci siamo, ma io ho un'ansia pazzesca" confesso con sincerità.
"Stai tranquilla, ci siamo noi con te" dice Lucille prima di varcare la porta del locale.
Intravedo Lele appoggiato al bancone, quello accanto a lui credo sia Gio.
Sono entrambi molto eleganti ma Lele è davvero bellissimo, più del solito.
Più ci avviciniamo a loro, più sento il cuore battere forte.
"Buonasera ragazze" ci saluta Lele mentre si avvicina e mi bacia sulle guance.
"Ciao Lele" dico imbarazzata.
"Vi presento finalmente il mio amico Gio" esclama indicandolo.
"Piacere Relù" mi presento porgendogli la mano.
"Sono Gio piacere mio. Se non sbaglio ci siamo già incontrati vero?" domanda pensieroso.
"Si ci siamo intravisti diciamo" rispondo con agitazione.
"Lele ci teneva tanto a farci conoscere, ci tiene a te".
"Dai Gio smettila" interviene Lele ormai rosso in viso "andiamo a sederci".
"Un attimo Lele, fammi presentare a queste splendide ragazze" dice con aria maliziosa.
Dopo le presentazioni noto degli sguardi ammiccanti tra Gio e Lucille, lei è pazzesca.
Adoro come riesce a relazionarsi con i ragazzi, così spigliata, leggera al punto giusto. Passato l'imbarazzo iniziale ci accomodiamo.

Dopo aver preso posto il tempo è trascorso piacevolmente, abbiamo chiacchierato tutti con allegria e serenità.
Lucille e Gio si sono punzecchiati parecchio, credo possa succedere qualcosa tra loro due.
Con Lele non ci siamo guardati negli occhi, mai parlati, entrambi siamo un po' distanti dopo quello che è successo ieri. Non so cosa pensa, cosa gli passa per la testa ma devo prendere coraggio e dirgli ciò che sento.
"Lele ti dispiace se andiamo un attimo fuori?" sussurro quasi sotto voce, solo lui è riuscito a sentirmi perché siamo seduti vicini.
"Si andiamo".
"Ragazzi arriviamo subito, scusate" dico mentre mi alzo.
"Tranquilli andate pure" risponde Gio "mi raccomando fate i bravi".
Un sorriso appare spontaneamente sul mio volto, anche se non c'è nulla per cui essere contenti.

Uno di fronte all'altro, lui fuma una sigaretta per placare la sua ansia io non riesco a dire nessuna parola.
Un imbarazzo evidente ci costringe a stare così da alcuni minuti, non siamo capaci nemmeno di guardarci negli occhi.
Sono ansiosa e preoccupata ma non riesco più a sopportare questo silenzio.
"Lele senti dobbiamo parlare di ieri sera" tuono improvvisamente.
"Dimmi pure" risponde buttando la sigaretta ormai consumata.
"È stato meraviglioso, non può capire quanto mi sia piaciuto" esclamo cercando di incrociare i suoi occhi.
"Lo è stato anche per me" dice guardandomi negli occhi.
"Io però non posso Lele, non posso" sussurro avvicinandomi a lui.
"Perché non puoi?" parla anche lui a voce bassa sempre tenendo i suoi occhi dentro ai miei.
"Ho paura, ho una paura tremenda" stringo le mie braccia intorno al suo corpo, appoggio la testa sulla spalla e lui ricambia l'abbraccio.
"Ti voglio nella mia vita Lele, ma mi basta solo che ci sei".
"Non so cosa ti fa così paura, ma per me va bene. Possiamo restare così, così come siamo ora". Mi stringe più forte a lui ed io mi sento al posto giusto, con la persona giusta.
"Sono contenta che tu mi abbia capito, è importante per me non perderti ora".
"Stai tranquilla Relù, sono qui e non vado da nessuna parte".

°Salve a tutti, Relù e Lele sono tornati.
Dopo il bacio la situazione sembra piuttosto complicata.
Cosa succederà tra i due? Riusciranno a mantenere le distanze?
A voi i commenti.
Kiss°

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