•Capitolo 9•

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Relù's pov
"Lucille sto arrivando" digito velocemente il messaggio e lo invio.
Oggi abbiamo un esame importante da sostenere e dobbiamo essere puntualissime. Ho più ansia del solito perché non mi sento preparata al massimo, il lavoro mi porta via tempo ed energie e non riesco a concentrarmi bene sullo studio.
Poi penso spesso a Marco, mi dà tanta preoccupazione sapere che mi segue, che è sempre lì pronto a colpire, a farmi del male in qualche modo.
È un pensiero fisso che non mi lascia mai del tutto tranquilla.
Prendo le mie ultime cose ed esco a gran velocità, Lucille sarà arrabbiata con me per tutto questo ritardo.

"Sembra sia andato bene" commenta Lucille uscendo dall'aula.
"Lo spero, ma non sono molto fiduciosa" confesso con sincerità mentre ci incamminiamo.
"Stai tranquilla, supereremo anche questo" dice facendo l'occhiolino.
"Ho troppi pensieri per la testa, non riesco a stare dietro ai libri" sospiro preoccupata.
"Lo so, l'amore fa strani scherzi" esclama ridacchiando.
"Cosa c'entra Lele? Ho problemi più seri che occupano la mia mente".
"Chi ti ha parlato di Lele? Io non l'ho nominato, vedi hai sempre il suo nome sulla bocca" risponde soddisfatta.
"Ah comunque l'ho visto stamattina" confessa Lucille.
"Dove?" domando curiosa.
"Era vicino casa mia, un quartiere non troppo bello. Stava insieme al suo amico e ad una altro uomo che non conosco".
"Cosa facevano?".
"Avevano dei borsoni in mano, come se aspettassero qualcuno ma non ne sono sicura".
"Non mi piace questa storia Lucille, devo saperne di più" dico convinta.
"Prova a chiamarlo magari" mi suggerisce Lucille.
"Non ho tempo ora, devo andare al lavoro. Ci penserò stasera".
"Va bene, ma non farti troppe paranoie. Non tutti i ragazzi sono come Marco" dice provando a convincermi.
"Lo so, ma possono essere anche peggio di lui" rispondo affranta.
"Non essere pessimista, le cose potrebbero andare bene con Lele. Prova a fidarti".
"Non so se ne sono capace. Troppe delusioni ti portano a non credere più nelle persone. Preferisco non rischiare".
La mia vita è sempre stata piena di porte in faccia, di disillusioni, di persone che sono andate via per sempre. Credere negli altri mi viene davvero difficile.
I problemi del passato gravano pesantemente sulle relazioni con gli altri ed io non riesco più a lasciarmi andare.

Sono distrutta oggi, cammino lentamente dirigendomi verso casa ma non ho quasi le forze per muovermi.
L' ansia dell'esame, il lavoro e le altre preoccupazioni mi hanno devastata vorrei solo vivere serenamente qualche giornata, non chiedo altro. Mi basterebbe ricevere un poco di affetto materno, una carezza sul volto, il calore familiare che può aiutarti a superare anche gli ostacoli peggiori. Ed invece sarò sempre io, io e me stessa con i miei pensieri e le mie paure.
Sono finalmente a pochi passi da casa quando scorgo una figura in lontananza.
Aguzzo la vista per riconoscerlo, è Lele.
"Ciao bellissima" dice avvicinandosi e baciandomi sulle guance.
"Ciao Lele" rispondo con poco entusiasmo.
"Non sei contenta di vedermi?" domanda preoccupato.
"Mi fa piacere averti qui, ma devo parlarti" esclamo decisa.
"Prima devo darti una cosa".
Mi porge una rosa rossa che fino ad ora aveva tenuto nascosta dietro la schiena.
"Oggi ti ho pensata continuamente".
"Grazie per il pensiero ma ora saliamo su, Alex non c'è così possiamo parlare tranquillamente" prendo la sua mano e lo trascino con me.

"È carino questo appartamento" dice accomodandosi sul divano.
"Ho ordinato una pizza, ho un gran fame. Ceni con me?" domando mentre mi sistemo al suo fianco.
"Ci sto, l'importante è stare insieme a te" sussurra con dolcezza.
Vorrei dirgli che anche io lo penso spesso, che avrei voglia di stare con lui, che è cosi bello per me. Ma non posso dimenticare ciò che mi ha confessato stamattina Lucille, devo essere sicura di lui, della persona che è.
"Cosa hai fatto oggi?".
"Sono stato in negozio perché?" dice stranito.
"Lucille mi ha detto di averti visto con Gio  in mattinata. Cosa facevi?" il mio tono diventa quasi minaccioso, come se fosse un interrogatorio.
"Solo una commissione, niente di che" prova a rispondere vagamente.
"Basta cazzate Lele, lavori ancora per Massimo vero?" dico alzando la voce per attirare le sua attenzione, ci riesco e mi ritrovo a guardare i suoi occhi profondi.
"Si ma un lavoretto da niente, una sciocchezza. Anzi ero venuto per annunciarti una buona notizia" non distoglie mai lo sguardo, è diretto e senza freni ed io non riesco a sostenere i suoi occhi, mi imbarazzano e non poco.
"Quale sarebbe sentiamo? Quella che mi hai mentito? Non voglio avere a che fare con persone che navigano in brutti giri" ora fisso un punto nel vuoto per potermi concentrare meglio.
"Ho trovato i soldi per saldare il debito con Marco, non so se basteranno ma sono un bel po'. L'ho fatto anche per Gio, mi ha chiesto aiuto ed io non ho saputo dire di no".
"Non prendo dei soldi sporchi" rispondo secca.
"Guardami" prende il mio volto, lo gira verso di lui e mi penetra con il suo sguardo "sono soldi che estinguono un debito".
"Ma tu avrai sempre a che fare con gente del genere ed io non ti voglio al mio fianco" dico decisa ed incazzata.
"Ti ripeto, ho solo fatto un favore a Gio" sta perdendo la calma ed io lo percepisco.
"Sei libero di vivere come meglio credi ma questo non significa che io debba accettare ogni tuo atteggiamento" inizio a gesticolare, lo faccio quando sono nervosa ed ansiosa.
"Non ti chiedo questo, ma solo di capire che è stato vantaggioso per tutti. Non capiterà più" prende la mia mano, l'avvicina alle sue labbra e le bacia delicatamente.
Mi perdo a guardarlo per alcuni secondi, è davvero bello sembra abbia un animo buono, ma io non posso fidarmi, non devo farlo.
"Non ti credo mi dispiace. Ti nascondi dietro a Gio per non rivelare la verità" bruscamente ritiro la mia mano e mi allontano da lui.
"Dimmi qual è questa verità? Sentiamo. Tu sai sempre ogni cosa vero?" il tono della sua voce diventa davvero alto ed i suoi occhi cambiano espressione incattivendosi.
"Ma questa volta ti sbagli" continua mentre si avvicina a me "Gio è come un fratello per me. Sai perché? Non credo" non mi dà tempo per rispondere, sembra un fiume in piena "te lo dico io perché. Quando mia mamma è morta solo lui è rimasto al mio fianco. Mio padre ha continuato ad avere le sue storielle come se mamma non fosse mai esistita, i miei fratelli hanno le loro famiglie ed hanno continuato a vivere pensando ai loro problemi. Solo io ho sofferto per la sua perdita" si ferma per un attimo e prende fiato in preda alla rabbia e al dolore.
"Lei era l'unica che mi amava, l'unica che riusciva a capirmi. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per me e questo i miei fratelli e mio padre non l'hanno mai sopportato" si blocca rapito delle emozioni che non riesce più a trattenere. I suoi occhi si riempiono di lacrime e lui tenta in tutti i modi di fermarle alzando lo sguardo al cielo.
"Ehi" dico accarezzando il suo volto "vieni qui, mi dispace così tanto" lo attiro a me e lo stringo forte tra le mie braccia.
"Loro non mi vogliono" dice singhiozzando "non mi hanno mai voluto, non ero nei loro piani" resta ancorato a me abbandonandosi al suo pianto.
"Shh, calmati Lele. Ci sono io ora, stai tranquillo". Sento un nodo stringersi in gola, è uno strazio vederlo così. Mi fa ripensare a tutto il dolore che ho provato, a tutto quello che non ho mai avuto.
Alzo la sua testa per guardarlo negli occhi e istintivamente mi avvicino e lo bacio sulla fronte, un bacio delicato e desiderato. Appoggio la fronte sulla sua, testa contro testa, naso contro naso. Siamo così vicini ed il mio cuore inizia ad accelerare.
"Sei splendida Relù" sussurra a voce bassa.
"Anche tu lo sei Lele" passo una mano sui suoi capelli e comincio ad accarezzarlo, senza staccare mai lo sguardo da lui.
"Non so se a te importa ma io ti voglio con me". In un attimo le sue labbra sono sulle mie, il calore della sue palle riscalda la mia. Le nostre bocche si socchiudono, si assaporano dando vita ad un bacio vero.
Un bacio lungo e passionale, un bacio voluto e vissuto.
Istanti eterni, emozioni contrastanti e forti.
Per un attimo la felicità sembra sfiorarmi, mi sento bene, in pace con me stessa.
Poche volte nella vita mi sono sentita così bene.
"Che stiamo combinando Relù?" sussurra staccandosi per un attimo dalle mia labbra.
"Non lo so, ma mi piace" confesso con sincerità.
Le mie labbra sulle sue, come per magia tutte i pensieri e le preoccupazioni svaniscono.

°Salve ragazzi, una bella sorpresa per voi in questo capitolo. È già l'inizio di una nuova storia d'amore?
A voi i commenti.
Kiss°

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