•Capitolo 12•

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Relù's pov
Cammino velocemente, cercando di non pensare a quanta strada ho ancora fare.
Sono stanchissima e vedere Marco non mi farà stare meglio, voglio restituirgli quei pochi soldi che ho messo da parte, non basteranno ma sono comunque un inizio.
Questi giorni sono stati così duri per me, perchè oltre al pensiero di dover incontrare Marco è sparito Lele. Dopo che abbiamo parlato l'ultima volta ci siamo scambiati qualche messaggio ma nulla di più, ho provato tante volte a chiamarlo ma senza risposta alcuna. Sono delusa, amareggiata e fortemente incazzata con lui. Non so se si aspettava qualcosa di diverso dopo il bacio, non so se gli sia capitato qualcosa o se semplicemente si è stancato di me rimpiazzandomi con un'altra. L'unica certezza è che non ho avuto sue notizie e questo indica che anche stavolta ho sbagliato tutto. Persone così non meritano il mio tempo e il mio bene, devo solamente imparare ad ignorarle e a non dare loro nessuna possibilità di ferirmi. Ho come sempre il cuore a pezzi ma riuscirò anche questa volta a ricominciare.

Il cuore batte fortissimo nel petto appena vedo Marco, seduto sulla panchina in cui ci siamo dati il primo bacio. Essere a pochi passi da lui mi crea disagio e vorrei scappare via, ma non posso. Mi avvicino e mi siedo al suo fianco. "Ciao" dico quasi sottovoce.
"Ciao bellezza, come mai sei tutta sola?" già dal tono capisco che ha bevuto parecchio.
"Ecco questi sono i tuoi soldi" prendo la busta, la poso sulla panchina e mi alzo pronta ad andare via.
"Fermati" urla afferrandomi per il braccio.
"Perché tutta questa fretta?" mi tira giù e mi obbliga a sedermi nuovamente.
"Mi sembrano pochi" esclama cercando di contarli con lo sguardo.
"È tutto quello che ho, piano piano ti restituirò ogni centesimo" rispondo timidamente. Sono sempre più agitata e impaurita, non mi piace questa situazione.
"Senti mia cara Relù, io non ti concedo nemmeno un giorno in più. Entro domani voglio tutta la cifra che mi devi, altrimenti il tuo caro amico Lele passerà dei brutti guai".
Esprime pienamente la sua cattiveria in ogni parola che pronuncia ed io ho sempre più paura.
"Lasciami stare Marco, lascia stare Lele" quasi lo imploro fissando un punto nel vuoto.
"Relù guardami negli occhi quando parli" mi stringe forte un braccio e sono costretta a voltarmi.
Mi ritrovo a pochi centimetri dal suo volto, dai suoi occhi neri, cupi e cattivi.
Il suo viso sempre liscio e lucido, privo di ogni peluria. I suoi ricci ribelli coprono la sua fronte, ed io ripenso a quanti momenti belli abbiamo passato insieme. A quel barlume di felicità che ho provato insieme a lui.
"Perché sei diventato così?" dico senza pensarci troppo "ti ho voluto davvero bene Marco. Non rovinare tutto".
"Sono sempre stato così Relù, ma tu non mi vedevi perché eri troppo impegnata a spillarmi soldi. Ma ora rivoglio tutto".
"Mi fai schifo" urlo e con uno scatto improvviso riesco a liberarmi dalla sua presa. Inizio a camminare ma ho la sensazione che lui mi stia seguendo.
"Relù fermati" grida furioso.
Ma io non gli do ascolto e non fermo i miei passi.
"Scappa pure Relù, ma tu e Lele non siete più al sicuro".
Con le lacrime agli occhi comincio a correre più velocemente possibile. Non mi fermo mai, nemmeno per un secondo. Ho solo l'obiettivo di arrivare presto da Lele, devo metterlo in guardia. Non posso rischiare di perdere anche lui, sono incazzata è vero, ma ho bisogno di sapere che lui non è pericolo.

Varco la soglia del negozio con le poche forze che mi sono rimaste in corpo. Spero con tutto il cuore di trovarlo qui, non vorrei aver fatto un viaggio inutile.
Lo cerco con lo sguardo ma non lo trovo e l'agitazione torna ad impossessarsi di me.
Perlustro ogni centimetro del negozio e finalmente lo vedo. Parla con una cliente, sorride ed è davvero bellissimo. Sembra esserci una strana complicità tra loro, lei si avvicina sempre di più e sfodera una risata sguaiata e fastidiosa. Gli mette una mano sul petto e lo accarezza. Brava Relù, mi complimento con te, anche questa volta non hai capito un cazzo. Mi preoccupo per gli altri e questo è il risultato. Me ne vado, non voglio vedere altro. Lo osservo ancora per un istante, delusa e sconsolata come non mai.
"Relù" è lui a chiamarmi, mi ha visto e si sta avvicinando.
Io ho le lacrime agli occhi tanto da non vedere più nitidamente la sua immagine.
"Che succede?" domanda quando è ormai a pochi centimetri da me.
"Sto male" è l'unica risposta che riesco a dare.
Improvvisamente mi ritrovo avvolta tra le sue braccia ed anche se vorrei scappare via resto li al sicuro.
"Vieni con me" dice lasciandomi un bacio sulla testa.
Mi prende per mano ed io lo seguo.

"Bevi un poco d'acqua" mi dice dopo che ci siamo seduti nella sua auto.
"Ti senti meglio?" domanda preoccupato.
Annuisco e basta.
"Ce la fai a raccontarmi quello che è successo?".
"Ho parlato con Marco, gli avevo portato dei soldi ma per domani li vuole tutti. Se non glieli restituisco ti farà del male" prendo un bel respiro e provo a continuare "ho paura e mi sento cosi sola".
Sono distrutta per tutto quello che ho visto, per la giornata pesante di oggi.
"Sono corsa da te per avvisarti, sono arrivata senza fiato e senza forze. E cosa vedo? Te con un'altra. Perché sei sparito dopo il bacio Lele? Perché? Perché non trovo mai una persona che mi voglia davvero bene?".
Metto le gambe sul sedile e mi accovaccio su me stessa, come se volessi sparire.
"Relù ti prego non fare così"si avvicina e prova ad abbracciarmi ma lo respingo.
"Sono incazzata e delusa Lele. Forse ho sbagliato a venire" dico dubbiosa.
"Relù, guarda che non è come pensi. Quella ragazza manco la conosco ci sono stato una sera in discoteca e stop. Non ricordo il suo nome. Non farti strani pensieri".
"Io non faccio nessun pensiero tanto io e te non siamo nulla giusto?".
"Non dire queste stronzate, sai che tra noi c'è qualcosa".
"Allora perché non mi cerchi più? Perché sei sparito?".
"Perché ho passato dei giorni di merda Relù. Mio fratello è stato male, lo hanno operato ed ora per fortuna sta bene. Ma sai cosa ha pensato di fare mio padre? Mi voleva escludere, non voleva dirmi nulla perché secondo lui non ho la sensibilità per affrontare alcune situazioni. Ora capisci perché mi sono isolato?" dice visibilmente dispiaciuto e provato dal racconto.
"Mi dispiace Lele" gli accarezzo il volto e lui abbandona il suo viso nella mia mano "siamo due casini io e te. Io ci sono quando hai bisogno Lele, ci sono".
"Quando sto così male non cerco mai conforto, ma solo un modo per evadere dalla sofferenza" esclama mentre continuo ad accarezzarlo.
"E ti fa star meglio?".
"No, ma è l'unico modo che conosco" dice abbassando lo sguardo.
"Vieni qui" lo attiro a me e lo abbraccio forte "se vorrai ti insegnerò un modo per non tenerti tutto dentro".
"Grazie Relù, per fortuna ci sei tu" sussurra dolcemente.
Ci guardiamo negli occhi per alcuni istanti, istanti che sembrano eterni e tutto sembra sparire. È così bello.
"Non avere mai paura di perdermi Relù, nessuno mi farà del male" dice mentre mi prende la mano "a Marco daremo quei soldi che ho guadagnato lavorando per Massimo e tutto si sistemerà" avvicina la mia mano alle sua labbra e la bacia.
"Lele non so se basteranno, non voglio che tu sia in pericolo" rispondo agitandomi un poco "se ti succedesse qualcosa per colpa mia io, io...".
Le parole restano impigliate, come se non volessero uscire.
"Shh, non dire altro" prende il mio viso tra le mani e si porta a poca distanza da me "non succederà nulla Relù, te lo prometto. Ti fidi di me?".
Mi perdo ancora una volta nei suoi occhi stupendi e riesco solamente ad annuire.
"Brava mia Relù" delicatamente bacia le mie labbra.
Entrambi sorridiamo, entrambi siamo felici di poter contare l'uno sull'altro.

°Salve a tutti, scusate per il ritardo ma ho davvero poco tempo da quando ho iniziato a lavorare.
Cosa ve ne pare di Marco?
Relù e Lele riusciranno a rimanere lontano dai guai?
A voi i commenti.
Kiss°

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