Capitolo 17

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"Gli occhi, chico, non mentono mai

Lo vedo nei tuoi occhi, chico, sento che mi vuoi"

(Chico di Guè, Luchè e Rose Villain)

POV: RICCARDO

« Muori! Muori! Muori!» Urla Max , agitando il joystick della playstation. Schiaccia una serie di tasti a caso e con troppa foga.

« Ma ti decidi a morire?» lo sguardo esasperato verso Alessio.

Per tutta risposta il mio coinquilino sghignazza, preme una combinazione di pulsanti e sullo schermo Sub Zero mette K.O. Scorpion in meno di tre secondi. Al suono di « Fatality», Max lancia di lato il controller e si prende la testa tra le mani.

« Mi dispiace amico, sono troppo forte. Adesso sarai mio schiavo per una settimana. Vammi subito a prendere una birra!».

Il volto di Max si ombra e alza un sopracciglio in attesa.

« Per favore, intendevo per favore ovviamente» si affretta a chiarire il mio coinquilino.

Max scuote la testa rassegnato, ma si alza dal divano e si dirige verso la cucina.

Pochi minuti dopo un dolore sordo mi fa alzare di scatto la testa dal libro.

« Uno scappellotto?  Sul serio? Ma sei scemo?». Mi massaggio la base del collo , mentre con l'altra mano tengo fermo il libro sul mio grembo.

« Scusa, è stato più forte di me». Scrolla le spalle e mi sorride come un bambino monello che non vuole essere rimproverato dalla maestra.

« Cosa c'è? Hai bisogno di attenzioni?» Lo provoca Alessio.

« Sì, è da due ore che legge. Ho bisogno di giocare contro qualcuno che posso battere».

« Intendi qualcuno senza mani?» . Scoppio a ridere, non solo per la battuta di Ale, ma anche per l'espressione allibita di Max. Come se non sapesse di essere scarsissimo. Massimo Benedetti, pilota bravissimo, ma inutile negarlo a Mortal Kombact fa davvero pena. A differenza sua, Alessio è un asso ai videogame, di qualsiasi genere essi siano. É  talmente forte che c'è gente che lo paga per vederlo giocare sul suo canale Twitch.

Riporto lo sguardo su Sei di Corvi, ormai mi rimangono 10 pagine dalla fine e lo avrei già finito se questi cazzoni dei miei amici mi lasciassero leggere in pace. Rebecca aveva ragione il personaggio di Kaz è davvero ben caratterizzato, in realtà lo sono tutti. Non so dire quale sia il mio preferito. Leggo l'ultima riga e.. porca miseria! Davvero finisce così? Chiudo il libro e resto con lo sguardo fisso nel vuoto. Devo metabolizzare.

« Che cosa gli avete fatto?»  la voce di Ethan mi riporta alla realtà. Chiude la porta dietro di sé e abbandona le chiavi di casa nella consolle all'ingresso, facendo scivolare a terra il borsone da palestra. Il cappuccio della felpa gli copre il viso, si scorge solo il ciuffo biondo e i suoi occhi blu cobalto.

« Niente, è andato in tilt. Penso che leggere quel libro gli abbia fritto l'ultimo neurone» risponde Max alzando le spalle.

«Chi glielo ha regalato gli ha fritto l'ultimo neurone» ribatte Alessio, che si guadagna una mia gomitata e una mia occhiataccia.

« Su, lasciatelo stare» mi difende Ethan, sedendosi al mio fianco sul divano. Poggia la mano sulla mia spalla. « Ha già sofferto abbastanza, quanti due di picche ti ha dato?». Lo scanso, mentre lui sghignazza.

« Siamo solo amici». Le mie parole sembrano lontane, ma sono vere. O almeno spero di poterlo diventare, al momento penso di essere solo un conoscente o al massimo un compagno di corso per Rebecca.

Oltre le nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora