Capitolo 25

39 8 14
                                    

You gotta go and get angry at all of my honesty
You know I try but I don't do too well with apologies
I hope I don't run out of time, could someone call a referee?
Cause I just need one more shot at forgiveness
( Sorry, Justin Biber)

POV : REBECCA

«Non riesco a credere a quello che mi ha detto!»

Sono sul solito divano verde nell'ufficio del dottor X , ovvero il dottor Marchi. È un vecchio divano dall'aspetto consumato, ma incredibilmente comodo, con l'imbottitura che si adatta perfettamente alla mia forma. Le mani giocano nervosamente con i lembi delle maniche del mio maglioncino, il tessuto ruvido che sfiora le dita. Solitamente, non sono io a intavolare l'argomento di conversazione durante queste sedute, ma oggi mi sento un vulcano in eruzione. Non posso trattenermi.

Il dottor X mi guarda con i suoi occhi calmi e comprensivi. La luce fredda del neon sopra di lui gli fa luccicare la pelata, mentre il suo maglione blu scuro ha perso qualsiasi lucentezza. Inclina leggermente la testa. «Raccontami tutto, Rebecca. Cosa è successo esattamente?»

Sono ancora irritata, ma prendo un respiro e cerco di riordinare i pensieri «Eravamo a casa sua, stavamo finendo il progetto per l'università. A un certo punto, mi ha proposto di fare ogni giorno dei piccoli viaggi in macchina, per aiutarmi a superare il trauma dell'incidente»

Il mio psicologo sbatte le palpebre sorpreso « Quindi gli hai raccontato dell'incidete»

Mi inumidisco le labbra «Beh,  mi serviva un passaggio, ho avuto una crisi e non so.. mi sono sentita in dovere di dargli spiegazioni»

« Aprirti con lui è stato difficile?»

La domanda mi paralizza «No, in realtà no»

Il dottor Marchi mi fa un cenno e io riprendo il  mio discorso « Comunque voleva fare piccoli tratti in macchina per riabituarmi a viaggiare così potrei andare con loro nella casa al mare di Melissa. Mi è sembrato premuroso, troppo premuroso, e... e ho pensato che forse lui volesse solo aggiungermi alla sua lista di conquiste»

Il dottor X aggrotta le sopracciglia, ma  rimane in silenzio, ascoltandomi  attentamente. Mi sento costretta a continuare «Gli ho detto cosa pensavo e lui si è arrabbiato. Mi ha detto che io non ho avuto problemi a fare cose più.. "intime" con lui, ma ho sempre rifiutato di uscirci insieme. E poi mi ha accusato, ha detto che sono io a usare lui!» . Mi sono di nuovo agitata, sento le guance andarmi a fuoco.

Il dottor Marchi appoggia i gomiti sui braccioli della sedia, unendo le mani davanti a sé. « Quindi?»

Vuole che glielo chieda ad alta voce. «È possibile che io lo stia davvero usando?»

Mi sorride « Vuoi un parere sincero?»

«Sì» punto gli occhi sui suoi.

«Allora, si è possibile che tu lo abbia usato inconsciamente»

Che? I muscoli della mia faccia hanno volontà propria, perché il dottor X soffoca una risata. «Non è quello che volevi sentirti dire, vero? Ma penso che tu lo abbia usato come distrazione, come mezzo di evasione. Hai detto che con lui parlare non è difficile. Una momentanea boccata d'aria da tutto.. beh, da tutto il resto»

Mi sento offesa, non ho mai avuto intenzione di usarlo.

« Eppure, nonostante questo ragazzo ti stia cercando di aiutare, hai trovato un pretesto per allontanarlo, per scappare» continua.

Scuoto la testa « Questo non ha senso»

«Analizziamo la litigata, il pretesto è che pensi che lui voglia aggiungerti alla sua lista. Ma la ragione non potrebbe essere l'intimità che avete raggiunto? Quello che è successo ti ha spaventata»

Oltre le nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora