Chapter three.

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Nei giorni successivi non avevo fatto altro che pensare a quel ragazzo,la sua figura era impressa nella mia mente e le parole che mi aveva detto continuavano a ripetersi nella mia testa come se non volessero più uscire.


Per quanto avessi voluto prendere e andare al parco non lo avevo fatto,qualcosa dentro di me mi diceva che non era una buona idea aprirmi con lui,quando aveva parlato quella sera su quella panchina avevo sentito un qualcosa muoversi nel mio stomaco e dopo tanto tempo ero felice,ma avevo paura che anche lui mi avesse abbandonato prima o poi e non potevo permettere a nessuno di ferirmi un'altra volta.


Ne avevo superate tante,ero stata ferita tante volte nella mia vita,ma se fosse successo un'altra volta ero sicura che non sarei riuscita ad alzarmi come avevo sempre fatto.

Era da cinque giorni che non lo vedevo e mi mancava nonostante non sapessi assolutamente niente di lui e più i giorni passavano più avevo voglia di vederlo,di abbracciarlo e di piangere sulla sua spalla.

Mi accorsi di essermi persa ancora una volta nei miei pensieri così scossi la testa e mi alzai prendendo il vassoio con il mio pranzo,erano giorni che non mangiavo e il fatto che il cibo della mensa fosse orribile non mi aiutava.


Buttai il cibo nella spazzatura e mi diressi al bar per prendere un caffè,la campanella sarebbe suonata di li a poco e dovevo sbrigarmi a prendere i libri nel mio armadietto o sarei arrivata tardi alla lezione.

Mentre camminavo nei corridoi vedevo gli sguardi dei miei compagni puntati su di me,li vedevo ridere e squadrarmi dalla testa ai piedi,ero sempre stata soggetta a quel tipo di sguardi,ma c'era qualcosa di diverso nei loro occhi e sentivo che sarebbe successo qualcosa.


Avevo paura,non sapevo mai cosa aspettarmi da loro,negli anni mi avevano fatto scherzi di ogni tipo e tutte le volte erano riusciti ad umiliarmi,speravo solo che sotto a tutto quello non ci fosse Horan e i suoi amichetti perché non avrei sopportato niente del genere.

Svoltai l'angolo e davanti a me trovai una scritta enorme sul mio armadietto,molti alunni erano radunati ai lati del muro e quando mi videro arrivare scoppiarono in una risata generale.

Sentii le lacrime salire sempre più in superficie finchè una di esse scivolò lungo la mia guancia per poi cadere bagnando il pavimento,ero sempre stata una ragazza che preferiva piangere da sola,senza farsi vedere da nessuno,nonostante stessi male davanti alle altre persone volevo mostrarmi forte,non volevo dare loro la soddisfazione di vedere come in realtà mi distruggessero giorno dopo giorno.

'Clarissa la balena sfigata' quella era la frase scritta sull'armadietto,non mi importava che mi avessero dato della sfigata,ormai a quello ero abituata,ma fu la parola balena a farmi più male,loro non sapevano niente di me,non sapevano i problemi che avevo dovuto affrontare nella mia vita per la mia situazione riguardante al peso,per loro era tutto un gioco,mentre per me non lo era affatto.

Mi guardai attorno e tutti mi stavano fissando,tutti si aspettavano che corressi via come avevo sempre fatto davanti a quegli scherzi,ma stavolta non avrei dato loro questa soddisfazione,questa volta volevo combattere per me stessa.


Vidi Alison,la mia ex migliore amica,fare un passo avanti e ridere di gusto come se quella fosse la cosa più divertente che avesse fatto,era seguita da Niall Horan che mi guardava impassibile aspettando una mia mossa.


Presi tutti il coraggio che avevo in corpo e mi piazzai davanti a lei,piantai i miei occhi nei suoi,volevo farla sentire in colpa e non mi importava se non ci fossi riuscita perché almeno sapevo che ci avrei provato.

'Complimenti Alison,hai avuto quello che volevi,il tuo obiettivo era quello di umiliarmi davanti a tutta la scuola?Volevi vedermi crollare davanti a tutti e far vedere quanto io sia debole? Beh complimenti ci sei riuscita,ma adesso che lo hai fatto,adesso che hai raggiunto i tuoi obiettivi che cosa ci hai guadagnato?' mi fermai un momento e la vidi abbassare lo sguardo,stava funzionando più di quanto credessi e il mio tono era uscito più sicuro che mai.


'Pensi che umiliando quella che una volta era la tua migliore amica sarai accettata tra i popolari? Beh io dico di no,lo sai benissimo anche tu come ci si sente ad essere umiliati davanti a tutti perché un anno fa eri esattamente come me e loro,quelli che adesso definisci migliori amici,ti hanno preso in giro per anni.


Sinceramente ti credevo più intelligente,ma non mi importa,fai pure,hai fatto la tua scelta'.


Nei suoi occhi vedevo quanto le mie parole l'avessero ferita perché nonostante mi avesse voltato le spalle io ero la persona che la conosceva meglio al mondo e riconoscevo ogni suo stato d'animo con un semplice sguardo.


Mi voltai e me ne andai,avevo mostrato di essere forte a modo mio e con quel discorso avevo vinto tutto,ero fiera di me stessa,prima di andarmene però volevo umiliarla come lei aveva fatto con me così mi voltai e tornai davanti a lei.

'Ti dico solo una cosa,quando il tuo amato Horan ti metterà le corna,sempre se non lo ha gia fatto,non tornare a piangere da me perché ti manderò a fanculo,stanne certa' le dissi e me ne andai.

Uscii da quell'edificio,era diventato quasi opprimente stare li dentro e avevo bisogno di aria,ripensai a tutto quello che era successo e una lacrima scivolò lungo la mia guancia,avevo mostrato a tutti che anche Clarissa Green poteva essere forte,ma faceva comunque male quello che stava succedendo.

Tornai a casa e mi stesi sul letto,in pochi anni la mia vita si era trasformata in un incubo da cui non riuscivo a risvegliarmi e per quanto ci avessi provato preferivo continuare a dormire che cambiare la situazione,rimasi li stesa a piangermi addosso per due ore quando finalmente realizzai che solo io potevo cambiare la mia vita,potevo dargli la svolta che volevo io perché ero io che la comandavo e non gli altri.

Mi alzai e mi misi le scarpe,in quel momento avevo bisogno solo di una persona.

Quando arrivai nel parco i lampioni non erano ancora accesi e il buio invadeva qualunque cosa rendendo difficile la visuale,ma riuscii ad arrivare facilmente al mio albero,avanzai pochi metri e finalmente lo vidi,era li seduto con il suo solito cappuccio che gli copriva il viso.


Mi misi seduta vicino a lui e gli sorrisi.

'Pensavo che non saresti più venuta' la sua voce era cristallina come quella di un bambino,ma mi piaceva da impazzire.

'In effetti ero un po' indecisa,ma non ho nessun amico e tu eri l'unica scelta'alzai il viso verso al cielo e vidi le stelle brillare,poi mi girai verso di lui e sotto quel cappuccio intravidi un piccolo sorriso.

'Che ne dici se diventassi tuo amico?'a quelle parole il mio cuore fece un balzo e sul mio viso comparve un sorriso enorme e accennai un piccolo 'si' con il capo.

Ciao a tutte❤

so che il capitolo è lungo, ma oggi ero particolarmente ispirata, spero davvero che vi piaccia.
Comunque se la storia ci sta piacendo vi chiedo di lasciare un commento, ho bisogno di sapere cosa ne pensate,accetto tutti i tipi di consigli.

Grazie mille.

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