La porta si aprì e il rapace entrò dentro la stanza, iniziai a tremare, ma Robin mi prese la mano per tranquillizzarmi, lo guardai e lui mi riguardò, sorridendo Leggermente.
Il rapace ci guardò a tutti, soprattutto Griffin. Aveva un sorriso spaventoso e agghiacciante, che mi fece rabbrividire
C'era un silenzio tombale, si sentiva solo il fruscio delle foglie mosse dal vento, e lo scrosciare della pioggia, era sera e il sole stava tramontando, a me piacciono molto i tramonti, il cielo che si colora di rosso e di giallo, ma non potevo vederlo, poiché l'unica finestra che c'era nella stanza era troppo piccola per osservare il cielo, da quella finestrella entrava solo poca luce.
Il rapace andò verso Griffin e disse:
- "Mi puoi aiutare con una cosa?"
Tutti noi guardammo Griffin, Griffin era nel panico. Non sapeva cosa dire, noi lo guardavamo
- "ok..." Disse lui con un tono di voce basso
Il rapace lo prese per il braccio e lo portò di sopra con forza, la porta si chiuse.
Tutti noi sapevamo cosa stava per succedere...
Sentimmo delle urla e dei colpi molto forti, dopo di che, silenzio...
Io ero pietrificata nel sentire le urla di Griffin, non sapevo davvero cosa dire o fare.
Il rapace scese le scale ed aprì la porta della stanza, era sporco di sangue, con un coltello in mano, anche esso sporco di sangue.
Guardai il coltello con le lacrime agli occhi. Il rapace ci guardò a tutti, sorridendo, con la sua solita cazzo di maschera in faccia.
- "voi siete i prossimi"
disse guardandoci, soprattutto me.Trattenei le lacrime, ma quando il rapace se ne andò, io dissi:
- "devo andare in bagno"
Non diedi a nessuno nemmeno il tempo di parlare che andai in bagno e chiusi la porta.
Scoppiai a piangere e mi misi seduta per terra, sul pavimento, non volevo morire, non la dentro. Respiravo a malapena e più passava il tempo, più piangevo.
Piansi tantissimo, fino a che non sentii bussare alla porta.
Guardai la porta senza dire una parola, ma essa si aprì.
Era Robin.
Abbassai la testa, appena entrò chiuse la porta e si sedette accanto a me, mi guardò e mi abbracciò, provando a calmare il mio attacco di panico.
Misi la testa sul suo petto e continuai a piangere, lui mi abbracciò e mi baciò la testa.
- "stai bene?"
Non risposi.
Continuò ad abbracciarmi, mentre io continuavo a piangere ininterrottamente, ero spaventata e allo stesso tempo addolorata dalla morte del mio amico.
Continuavo a mormorare e sussurrare frasi e parole
- "non voglio morire..." Dissi sussurrando, talmente tanto piano che nemmeno si capiva cosa stessi dicendo.
Continuai a ripetere quella frase più e più volte, mentre Robin non riusciva capire cosa stessi dicendo, ma dopo un po' che continuai a ripetere la stessa frase, lui capì.
- "perché dovresti morire"
- "non hai visto come mi ha guardato? Mi vuole morta quello stronzo"
Lui provò a parlare, ma fu interrotto da delle urla provenienti dall'altra stanza.
Andammo a vedere cosa stava succedendo. Billy e Vance stavano litigando, non so di preciso perché, ma si stavano prendendo a parolacce.
Finney provava a dividerli e tranquillizzarli, ma continuarono a litigare ed urlare.
- "perché hai detto una cosa del genere" disse Billy, strillando
- "non é colpa mia se dico la verità"
- "ma verità di cosa che dici solo cazzate"
- "ma sta zitto Billy"
Billy provò a ribattere, ma le sue parole furono interrotte da uno squillo di un telefono.
Ricordate il telefono nero sul muro che non funzionava? Era da lì che proveniva quel rumore, abbastanza fastidioso.
Tutti noi ci guardammo confusi e spaventati.
Finney prese coraggio e rispose al telefono
- "pronto?" Chiese Finney
- "Hey Finney..."
- "chi sei?"
- "io sono..."
Continua...
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Nothing Ever Lasts Forever ~Robin Arellano~
RomanceMi sono trasferita da poco a denver, stava andando tutto bene quando un ragazzo di nome billy mi venne addosso con la bicicletta, e dopo di che venne rapito, e io sono la prossima.....