lacrime e respiri

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Vidi una barella che trasportava un corpo morto coperto da un telo, usciva una mano fuori dal telo, era una cosa inquietante da vedere, ma allo stesso tempo molto triste... Riconobbi la mano, era la mano di Robin.

Cazzo quanto mi mancava, non riuscivo a pensare ad altro, ad ogni singolo mio respiro, ogni secondo, pensavo a lui, nella mia testa non c'era altro, solo lui...

Vidi altre due barelle, erano Bruce e Griffin, mi mancavano anche loro, ci avevano aiutato a scappare da quell'inferno, da quel seminterrato, che per fortuna, non avremo mai più rivisto.

Mentre la polizia continuava a farci domande, a cui io rispondevo con risposte molto secche, alcune senza senso, sentii un respiro sul mio collo, mi girai di colpo, tutti lo notarono, persino i poliziotti, sentii solo un filo d'aria, capii subito di cosa si trattava, e di chi si trattava.

Sorrisi leggermente, ma quel sorriso svanì in un secondo, quando mi risi conto che non era più con me.

Vidi mia madre, mio padre e mio fratello che si avvicinano, mia madre aveva delle lacrime agli occhi, io li guardai, ero felice di vederli, ma ancora, il continuo pensiero della morte di Robin non se ne andava dalla mia testa.

Guardavo la mia famiglia, poi guardavo i poliziotti, poi guardavo la casa, quella maledetta casa che dopo una settimana sono riuscita a lasciare, con 3 pezzi mancanti... In particolare uno...

Poi guardavo le barelle che venivano portate via.

Potrebbe sembrare strano quanto io amassi quel ragazzo, ci conoscevamo solo da una settimana, quindi... Come potevo dire che era già parte della mia vita.

Robin mi ha aiutato in un momento di paura, anche sapendo che aveva paura tanto quanto me, mi ha aiutato quando ho litigato con Stella, quando cadevo, mi ha aiutato a rialzarmi, ed è per questo che lo amavo così tanto...

Pensare solamente al fatto che non era più con me, mi faceva stare male, molto male... Non doveva finire così, non poteva finire così... Non lo meritava...

Una lacrima scese sul mio viso...

Avrei fatto qualsiasi cosa pur di abbracciarlo o dirgli che lo amavo un altra volta, avrei pagato oro pur di sentire la sua voce di nuovo, di sentire le sue braccia avvolgersi intorno al mio corpo, avrei fatto qualunque cosa pur di rivederlo anche per soli 5minuti, per passare 5 minuti con lui, per sentirlo ridere, per vederlo sorridere, sapevo che non era possibile, e la mia consapevolezza di ciò mi uccideva dentro.

Vidi lo zio di Robin che si avvicinava a tutti i ragazzi che erano scomparsi, compresa me, e quando arrivò davanti a noi, mi guardò e chiese:

- "hai visto mio nipote per caso?"

Io lo guardai, non capivo chi fosse, dato che non lo avevo mai visto in giro e non sapevo nemmeno che fosse lo zio di Robin

- "chi è suo nipote?"

- "Robin... Robin Arellano"

Sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso per un attimo, non sapevo come dirglielo...

- "quindi? L'hai visto? Dimmi di sì per favore..."

Sentivo dei sensi di colpa fortissimi, guardai le barelle con i corpi coperti, lo zio di Robin si girò e capi all'instante quello che stavo per dirgli.

- "signore... Suo nipote... Non è più tra noi... Mi dispiace tanto..."

Il suo sguardo rimase come era prima, ma potevo vedere dai suoi occhi il suo dolore, e mi faceva star male, molto male.

Dopo qualche ora che quell'inferno finì, i poliziotti dissero che potevamo andare a casa, e che i funerali dei ragazzi defunti si sarebbero tenuti il giorno dopo, quando disse questa cosa, sospirai e un'altra lacrima scese sulla mia guancia, mentre mi perdevo trai mille pensieri.

Il giorno dopo...

Era il giorno del funerale di Bruce, Griffin e Robin, mi vestii di nero e verso le 10 ci avviammo verso la chiesa

Continua...

Nothing Ever Lasts Forever ~Robin Arellano~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora