scuola

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Mi svegliai quella mattina e pensai... cazzo, devo andare a scuola...

Mi vestii e uscii di casa senza nemmeno guardare in faccia nessuno, non ero nell' umore giusto...

Andai a scuola, aprii la porta e sentii tutti gli occhi intorno a me.

Mi sentivo leggermente a disagio ma non gli diedi molto peso, perciò lanciai un'occhiataccia a tutti e andai in classe, mi sedetti e posai la testa sul banco.

La prof entrò inizio a spiegare, ma io non riuscivo proprio a seguire, nella mia testa c'era solo una cosa, una persona, e tutti noi sappiamo chi.

Non mi dissero niente per fortuna, non so cosa avrei potuto fare in quel momento, ero completamente fuori di me, presa dalla rabbia e dalla tristezza, sentendo che manca una parte di me, una parte che per un periodo era stata tolta, e che Robin riuscì a riempire con dei semplici gesti di affetto.

Suonò la campanella, e uscii dalla classe per andare in bagno, ma mi imbattei in tre bulli, sapevo perfettamente chi erano, erano quelli che prendevano in giro Finney.

Buzz, stella mi aveva parlato di lui, era uno stronzo, e lo soprannominò "rosso malpelo"

Matty, avevo sentito parlare di lui, era uno stronzo, e lo soprannominai "finocchio"

E poi il terzo, di cui non sapevo il nome, e non mi interessava saperlo, che sembrava Caparezza, esatto.

Buzz mi diede un colpo sulla spalla, Matty mi prese l'altra spalla e mi sbatté sull'armadietto.

- "Guarda un po' chi abbiamo qua" disse Matty, perché non sta zitto quel bastardo.

- "che vuoi"

- "non lo so sinceramente, non so se sono attratto da te o voglio solo farti soffrire" rispose.

- "sto già soffrendo abbastanza, non mi servi tu sinceramente, puoi andare ora"

- "non penso che andrò"

- "se non ti togli ti metto a terra"

- "voglio proprio vederti, ma cosa pensi di fare"

Provai a trattenere la pazienza, ma non riuscii e gli tirai un pugno che lo fece cadere in un istante.

Buzz, mi afferrò un braccio, ma gli tirai un calcio e cadde pure lui a terra.

E infine... il terzo bullo, che provò a tenermi ferma, immobile, attaccata all'armadietto.

- "che cazzo vuoi figlio di puttana"

- "Te"

- "scusa?"

- "hai sentito bene"

Ci stava provando con me? Non lo volevo io.

- "io non ti voglio, sono occupata"

- "e con chi? Con Robin? È morto, devi andare avanti, lascialo stare a quello stupido, ormai è andato"

- "non dovevi dirlo"

Gli sferrai un pugno sul naso che lo fece sanguinare, e con le nocche sporche e graffiate andai in classe.

Mi sedetti nel posto vicino a quello di Robin, vuoto...

Continuavo ad aspettare in qualche modo che potesse entrare in classe, ma so che era impossibile...

Posai la testa sul banco e misi le braccia incrociate sotto la mia testa, e piansi, provando a passare inosservata...

Qualcuno entrò in classe, sentii il cigolio della porta che si apriva, alzai subito la testa... sperando che in qualche modo potesse entrare Robin, anche se sapevo che non era possibile...

Finney entrò in classe e si mise seduto, io rimisi le braccia sul banco e la mia testa sopra le braccia, e mi addormentai, avevo fatto fatica a dormire quella notte ed ero stanchissima, ma nessuno mi ha detto niente.

La giornata passò in fretta e tornai a casa senza nemmeno salutare qualcuno.

Appena arrivai andai subito in camera mia, e piansi, piansi a dirotto, che sembrava non finire mai.

Il giorno dopo, dopo scuola, non andai a casa, andai in un altro posto, un posto che avevo visitato in passato, più di una volta... iniziai a camminare e...

Continua

Nothing Ever Lasts Forever ~Robin Arellano~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora