Capitolo otto: Anno 2024

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1° gennaio 2024 Allentown

Quel giorno non era uno dei migliori. Faceva freddo e tirava un forte vento. A breve avrebbe persino iniziato a piovere. Il cielo era ricoperto da ingenti gruppi di nuvoloni neri, carichi di acqua e scariche elettriche, mentre il sole, contemplativo e rassegnato, se ne andava a dormire prima del previsto. Jacob era appena arrivato nel capoluogo della contea di Leigh, la città di Allentown. L'aveva raggiunta appena in tempo, esattamente qualche minuto prima che finisse il carburante. Il perché si trovasse lì? Nonostante fosse quasi passato un anno da quella sera, il motivo rimaneva sempre lo stesso. Cercare suo figlio Ryan. Non si era mai spinto così oltre. La prima notte, infatti, aveva attraversato solamente l'Ed Koch Queensboro bridge, visitando la maggior parte dei quartieri più piccoli e più grandi della penisola di Manhattan. Ma la ricerca non era andata a buon fine. Dopo la conclusione dei suicidi, con un totale di trecento milioni di morti in tutto il globo terrestre, Jacob si era fatto forza e aveva salutato sua moglie Rose, Benjamin e il suo migliore amico Eric. Aveva detto loro che sarebbe partito per cercare una volta per tutte Ryan e per riportarlo a casa. Visitato l'intero Queens, Brooklyn, il Bronx e Manhattan, si spinse oltre, arrivando ad uscire dallo Stato di New York. Per il momento, la ricerca era in fase di stallo. La sparizione di Ryan rimaneva ancora un mistero.

"Ti serve altro?"

Jacob sussultò, tornando nel mondo reale. Si era un'altra volta perso nei suoi pensieri, dimenticandosi del tutto di trovarsi davanti al commesso di un minimarket nel bel mezzo di una lunghissima fila di persone. Gli capitava spesso, soprattutto in quel maledetto periodo.

"Ehi, bello stai bloccando la fila, ti muovi?" – lo incitò il ragazzino dietro la cassa, stufo del suo lavoro.

Jacob spostò lo sguardo sul suo interlocutore, che improvvisamente indietreggiò impaurito. Il solo vedere quegli occhi pieni di stanchezza e rabbia, uniti a quella barba nera medio-lunga e poco curata, lo terrorizzò. Quell'uomo ne aveva passate tante e ora sembrava molto incazzato. Ma si sbagliava.

"Certo, scusami tanto, ragazzino." – concluse porgendogli dieci dollari e mezzo nella mano sinistra.

Quella giornata continuava ad essere una vera merda. Non c'era un accenno di sole, un sintomo di gioia. Jacob sperava ogni giorno di ritrovare suo figlio, ma era lo stesso tempo atmosferico a parlare per lui. Grigiore dappertutto, così come nel suo animo. Ogni tanto, camminando per le strade poco affollate di Allentown, incrociava gente che parlava del misterioso sterminio di massa avvenuto poco meno di un anno prima. Le inquietanti voci nella testa, persone impazzite qua e là. Jacob invidiava la loro pseudo spensieratezza. Quel periodo era ormai da tempo passato, non c'era più bisogno di parlarne. Si era trattato di qualcosa di inspiegabile, questo sì, ma per Jacob non c'era più alcun motivo per preoccuparsi di ciò che riguardava il passato. Come si suol dire, il passato è passato. L'importante era trovare Ryan e riportarlo a casa.

Quella sera dormì in macchina, accompagnato dall'odore nauseabondo di Dottor Pepper, di cui i sedili erano ormai impregnati. Aveva studiato per tutto il giorno i possibili luoghi dove si potesse trovare il figlio, ipotizzando anche le fogne come luogo da visitare, se fosse stato necessario. Non curava più non solo il suo aspetto fisico, ma anche la sua carriera da poliziotto. Era da così tanto tempo lontano da casa che, qualche mese prima di approdare ad Allentown, gli era giunta notizia dal suo amico Eric, che il dipartimento lo aveva sollevato dall'incarico. Ma non se n'era preoccupato più di tanto. Come, lo stesso, non faceva ormai molto caso ai messaggi della moglie, preoccupata per la sua salute mentale, in palese stato di deterioramento. Non sapeva nemmeno cosa fosse successo a New York, come stesse suo figlio Benjamin e se stesse proseguendo gli studi alla St Jhon University. Era fuori dal mondo, estraneo ad ogni mutamento della società, ma a lui non importava.

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