Capitolo 20

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Portare  King nel mio appartamento non fu affatto semplice , dovevo stare attento che non sbattesse o peggio ancora che vomitasse , arrivammo dentro il mio appartamento e lo portai nella mia camera , puzzava d'alcool e non potei fare a meno di pensare cosa fosse successo da ridurlo così 

Lo cambiai , gli tolsi gli indumenti , tranne l'intimo , potei osservare bene il suo corpo , la carnagione era scura ,non aveva una cicatrice , sembrava perfetto visto da fuori ,lo pulii e lo coprì , misi la sua roba nella lavatrice , in quel momento il suo telefono si accese , segno che gli era arrivato un  messaggio, non sono una persona curiosa ma l'occhio mi cadde e lo lessi

"Ti ho organizzato un altro appuntamento  con un'altra ragazza domani  , non tardare , poi di mando l'indirizzo e l'orario" era sua madre  , guardai prima il messaggio poi King , non doveva essere facile per lui , a volte si pensa , con ragione , che solo la donna sia soggette a critiche da parte della società , ma in questo caso lo sono anche gli uomini 

Io sono sempre stato criticato per i miei modi e per gli abiti , ma non ci davo tanto peso , perchè l'importante era piacere a me stesso , ho trovato il mio modo di essere , come mi volevo , solo quando sono uscito da casa di mia madre per vivere da solo , era come tornare a respirare malgrado gli incubi , però almeno ero solo 

Per non disturbarlo andai a dormire sul divano , il mattino seguente , quando aprì gli occhi vidi King davanti a me - buongiorno-disse sorridendo , era un vero e proprio straccio 

-Giorno come ti senti ?-

-Una merda-rispose, giustamente -scusa -

-Per cosa?-domandai

-Ti sarò stato di peso -disse 

-Macchè- mi alzai , gli avevo messo  uno dei miei  pigiami - tu hai fatto molto per me - 

Lui annuì - dove sono i miei panni ?- 

-Oh  , ieri li ho messi a lavare ora saranno nell'asciugatrice - risposi e glieli andai a prendere -ecco a te -  

-Grazie Uea-  andò a cambiarsi , mi battè forte il cuore , dovevo controllarmi  , tornò poco dopo - allora grazie per tutto io vado- stava per andare verso la porta quando lo fermai

-Resta per la colazione almeno , e poi la tua macchina non è qui-dissi

-Oh-disse e si passò la mano per i capelli 

-Facciamo colazione - dissi - ti accompagno io -

-Va bene , però offro io la colazione- era inutile replicare con lui così accettai 

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