CHAPTER 15

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prima di leggere questo capitolo consiglio almeno di rileggere dal 12esimo in poi se non si ricorda la trama !!

//felix\\

Mi svegliai con le lacrime agli occhi; non sapevo se tutto quello che avevo vissuto fosse un sogno lucido molto lungo o fosse veramente la vita reale.

Mi alzai dal letto e andai al piano di sotto senza nemmeno asciugarmi le lacrime che continuvano a cadere ogni passo che facevo.

"Mamma... ci sei vero?"
Nessuno risposta.
"Olivia...?"
Niente.
Capii che era veramente la vita reale.

Improvvisamente mi suonò il telefono.

"Pronto?"
"Felix sono io...Jake"
"Jake...?"

Non capivo chi fosse.

"Dell'università"

Realizzai.

"Oddio scusami"
"No scusami tu se ti chiamo, ma... potresti venire un attimo all'uni?"
"Si va bene, dammi un quarto d'ora e ci sono"
"Okay ottimo, a dopo"

Riattaccò. Non capivo perché mi avesse chiamato, e non capivo ancora di più il perché mi avesse chiesto di andare a scuola; ma comunque mi preparai.

...

Uscito di casa presi un taxi. Durante il tragitto da casa mia all'università vidi di nuovo quell'edificio abbandonato di ieri, mi vennero i brividi e improvvisamente mi ricordai di Minho in ospedale e di Hyunjin.

Feci deviare subito il taxi verso l'ospedale e scrissi a Jake dicendo che non sarei arrivato entro l'orario prestabilito.

Pagai il tassista e mi fiodai all'interno dell'ospedale.
Chiesi ai segretari, ai medici, e persino ai pazienti se sapessero dove fosse Lee Minho, ma niente, nessuno sapeva chi fosse.
Poi illuminazione: di sicuro non è un paziente normale.
Specificai chi ero, dove abitavo, che nazionalità avevo, tutto; feci lo stesso con Minho. Alla fine mi diedero il permesso di vederlo.

Mi accompagnarono nella parte VIP dell'ospedale, nell'ultima stanza, dove di solito c'erano quelli "feriti in battaglia".

Bussai. Sentii la voce di Minho che cercava di dire avanti. Alla fine un bodyguard aprì la porta. Mi fiondai verso Minho e scoppiai a piangere: "CHE CAZZO STA SUCCEDENDO" dissi con una voce talmente straziata che se qualcuno avesse registrato quel momento, probabilmente mi sarei messo a piangere pesando fosse un film.

"Felix" disse prendendomi le mani "mi dispiace, ma non lo so nemmeno io; dovresti chiederlo a Hyunjin, ti giuro su quello che vuoi tu che io non so niente di questa storia e sono soltanto una vittima del caso come te." continuò guardandomi negli occhi, con una di quelle espressioni che non ti scordi facilmente.

Non dissi nulla, continuavo a piangere e pensavo soltanto a quanto la mia vita facesse schifo in quel momento.

...

Erano ormai passate circa due ore da quando ero andato da Minho, eppure Jake non mi stava cercando.

Salutai Minho, uscii dall'ospedale e chiamai Jake perplesso e meravigliato.

"Yo"
"Jake scusami ma ho avuto un imprevisto-"
"Hai pianto?" Mi chiese
"Eh? Nono" Mentii spudoratamente, come se il mio naso tappato non si sentisse.
"Senti mi dispiace che ti ho fatto aspettare così tanto, se vuoi arrivo ora"
"Sisi"

Riattaccò.

Andai a cercare un taxi e appena preso mi diressi verso l'università.

Chiamai di nuovo Jake.

"Dove sei?" chiesi.
"Vieni al bar"

Riattaccò. Mi dava sui nervi.

Arrivato al bar lo vidi, seduto con Hyunjin a un tavolino.
Lo chiamai e appena vide Hyunjin girarsi verso la mia voce gli prese il mento e gli rigirò il viso verso di lui.

Ma che cazzo

Andai verso di loro.

Ma che cazzo c'entra questo con Hyunjin, come fanno a conoscersi. Pensavo

"Jake" dissi come se non fosse successo niente "come mai volevi vedermi"
"No così" rispose con un sorriso malizioso.
Ridacchiai "senti Jinnie, possiamo parlare un secondo?"
Lui annuì, si alzò e mi seguì.

Andammo in bagno.

"Ma chi cazzo è questo" parlò prima lui
"È un mio conoscete dell'università... aspe ma tu non lo conosci?"
"No che non lo conosco se no non te lo avrei chiesto"
"Mi puzza" dissi scioccato
"Si anche a me... e molto"

Io e Hyunjin decidemmo di andare via senza dire niente. Avevamo paura, io più di tutti; specialmente dopo tutte le cose che mi erano successe.

...

Eravamo a casa mia. Hyunjin sul divano in salotto e io in cucina. Continuavo a messaggiare Jisung per dirgli tutto quello che è successo, visto che sicuramente non trovava più Minho.

Dopo qualche minuto in cucina da solo come uno stupido andai in salotto.
Trovai Hyunjin appisolato... ma c'era qualcosa di strano... aveva un cuscino sulle gambe e sopra il cuscino la sua mano che sembrava essere ben salda ad esso.

All'inizio non ci feci molto caso ma appena si mosse di un millimetro il cuscino cadde e mostrò una lieve erezione.
Per non imbarazzarlo oltre lo svegliai piano: "Jin svegliati" sussurrai al suo orecchio un paio di volte.
Lui si svegliò pian piano.
"Dimmi" disse con una voce assonnata, sì mi era mancata questa voce.
Gli indicai le parti intime.
Appena abbassò lo sguardo vidi l'espressione di terrore più carina che io abbia mai visto.
"Oh Dio scusami, non so proprio perché" disse coprendosi di nuovo
"Ma vaa, abbiamo fatto peggio"
Ridacchiammo.
Io mi sedetti sul divano e accesi la TV.
Hyunjin mi chiamò e appena mi girai mi diede un piccolo bacio a stampo sulle labbra.

Arrossii.

"Mi manca quello che eravamo, mi mancano tutti i momenti belli, mi manca la vita da adolescenti, mi manchi tu" disse, e mi ridiede un altro bacetto.

Diventai sempre più rosso. Pensavo di star per andare a fuoco.
E poi mi prese il viso tra le mani.

[...]

『soulmates?』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora