capitolo 5^

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Mi avvicinai piano piano, cercando di fare meno rumore possibile, mi ero anche tolta la sciarpa e il cappotto che mi stavano ostacolando i movimenti, anche se si congelava.

Quando mi avvicinai meglio alla luce sfocata, e le risate si facevano più chiare, notai che erano.. cazzo erano in gruppo di soldati! non quella task force no.. dei fascisti.

Erano tutti seduti attorno ad un piccolo falò, con in mano una tazza fumante, probabilmente the o qualche strana zuppa, delle bottiglie di birra vuote erano sparse a terra.

Quando guardai meglio, notai che... cazzo ma era Bea! la avevano legata ad un albero e imbavagliata. Non sembrava ferita fisicamente ma.. sarà terrorizzata dannazione...

devo fare qualcosa.. devo salvarla non posso aspettare.. chiamare gli altri sarebbe troppo lungo devo agire ora o potrebbe finire male.

"Lasciatela brutti bastardi!" Urlai e saltai fuori dal cespuglio dove ero nascosta, non mi facevano paura ovviamente! cioè.. forse un po' si.. ma di certo non potevo pensare alla 'paura' quando Bea era legata ad un albero, con un fazzoletto di stoffa a coprirle la bocca.

"Oh, wer zum Teufel bist du?!" urlò un soldato in tedesco.

Un tedesco?! pure i tedeschi avevano arruolato? e come faccio a sapere cosa dice dannazione.. quanti sono? 3..4.. 6?! e come faccio a stendere 6 soldati da sola.. ma che diamine mi è preso potevo chiamare gli altri o.. o fare qualcosa di più intelligente..

Proverò ad usare qualche tecnica che mi ha insegnato mamma.. se veramente esiste qualche tipo di divinità, che me la mandi buona.

Un soldato stava per prendere un fucile steso per terra, ma fui più veloce, e presi una pietra da terra, lanciandogliela dritta in testa, che mira eh? facendogli perdere i sensi.

Ok siamo a 5, ma mi devo sbrigare a pensare a qualcosa.

Prima che un altro potesse prendermi, gli sferrai un pugno dritto in faccia e un calcio.. li sotto insomma, facendolo cadere dal dolore.

Improvvisamente due di loro mi afferrarono le braccia, bloccandomi da eventuali attacchi che avrei potuto fare, sbattendomi contro ad un grosso albero.

Urlavano cose in tedesco non capivo niente.. provai a dimenarmi in tutti i modi possibili ma erano fisicamente più forti e grandi di me.

Guardai verso Beatrice, era ancora legata con il bavaglio alla bocca, aveva gli occhi serrati, poverina deve essere terrorizzata.. non che io non lo sia..

Il mio corpo sempre più debole, le forze che vengono a mancare, l'aria che si fa più pesante, gli occhi lucidi, le ginocchia che tremano. Quella dannata sensazione di impotenza davanti a qualcuno, davanti ad un uomo.

Il bruciore della gola, anzi, del petto, quel pulsare che ti brucia la testa mentre cerchi di capire cosa fare, di provare a scappare, combattere, o semplicemente stare ferma e subire, sperando che la tua mente sia abbastanza preparata ad immaginare qualcos'altro, uno scenario totalmente diverso, che facesse reprimere tutta la paura.

La paura. Il sentimento che per me, è più identificativo in un essere vivente.

Un umano prova paura, una donna, un uomo, un bambino, un gatto, un cane un uccellino che prende volo per la prima volta...

La paura che ti blocca le ginocchia, ti blocca dal dire o fare qualsiasi cosa, la sensazione di essere pietrificata e impotente. Le parole che ti rimbombano in testa ma che non riescono ad uscire dalla bocca, e quindi il silenzio.

Continuavano ad urlare in tedesco e diamine non capivo niente. Provai a dire qualcosa ma urlavano più forte di me.

Uno di loro prese una pistola dalla tasca a me la puntó dritta in fronte.

Il freddo metallo della canna che premeva contro la mia fronte è una sensazione che auguro a pochi di vivere.

Quindi morirò? in questo modo così... stupido.

Poi uno sparo, e l'uomo cadde a terra in una pozza di sangue. Gli altri si allarmarono all'istante ma ci furono altri spari e poi, tutti morti cazzo.

Caddi a terra e mi guardai ripetutamente attorno, non potevano essere fascisti era impossibile che si fossero ammazzati a vicenda quindi.. chi poteva essere e sopratutto, mi avrebbe ucciso?

E invece.. sbucarono quei militari.. da dietro i cespugli, prima che i soldati tedeschi potessero anche solo pensare, li avevano strangolati tutti, non volevano attirare le milizie fuori dal bosco con troppi spari.

E anche questa volta, erano tutti morti davanti ai miei occhi, in una pozza di sangue.

So che mi avrebbero ucciso ma in qualche modo anche loro avevano delle vite, una famiglia, degli amici...

guardai giù al mio braccio, mi faceva un po' male per la stretta di quei soldati ma non sanguinava o altro, poi quella task force si avvicinò a me.

Fiducia  \  Simon "Ghost" Riley x fem readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora