capitolo 8^

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Finalmente uscimmo dal bosco, per fortuna il nostro piano aveva funzionato, nessun ferito o nessun'allerta improvvisa, tutto come avevamo previsto.

Quando ci allontanammo tanto da ritenerci al sicuro, scoppiò un grande urlo di felicità. Ci abbracciammo e tutta la tensione svanì.

Ovviamente solo noi, quei militari rimasero impassibili. A qualcuno scappava un sorriso ma era subito sostituito con un espressione neutrale quando si faceva beccare da Ghost.

"ce l'abbiamo fatta! siii!" mi abbracciò forte Marissa.

La abbracciai e sorrisi lievemente, ancora scossa per quella medaglietta, ma non volevo pensarci troppo, dopotutto siamo riusciti a scappare no? dovrei essere sollevata..

I festeggiamenti durarono poco perché abbassare la guardia per troppo era troppo rischioso, così ci rimettemmo subito in cammino verso la base dei nostri amici.

Il viaggio fu meno imbarazzante di quello che mi aspettavo, non che ci scambiassimo occhiate di morte prima... ma fu più leggero dopo la collaborazione. Sentivo che ora forse potevano meritarsi un pelino della nostra fiducia.

Dopo qualche ora di cammino tra la nebbia, raggiungemmo un vecchio edificio. L'edera aveva ricoperto quasi interamente i muri che si erano sgretolati col tempo, ma le aveva dato un che di affascinante.

"Andiamo dentro, è sicuro qui, è stato segnato dai nostri compagni" dissi puntando ad una striscia blu, segno che i nostri compagni erano stati qui e la zona era sicura.

Entrammo nell'edificio, era parecchio grande ma molto decadente e fragile nelle fondamenta.

Accendemmo un fuoco, fortunatamente dei grandi alberi coprivano gran parte delle casa e il fumo che usciva dal camino era quasi invisibile, permettendoci di passare inosservati.

Dopo aver sistemato i sacchi a pelo e razionato le provviste che i nostri compagni avevano nascosto in cantina in caso di emergenza, ci siamo messi attorno al camino a scaldarci.

Il fuoco era quasi ipnotico, eravamo stanchi, affamati, e non facevamo un bagno da parecchi giorni, diciamo che si sentiva...

Per fortuna, il bagno non era così sporco e rotto da non usarlo, e dopo aver razionato anche l'acqua da usare per ciascuno, ci lavammo tutti.

Quando il mio turno giunse, entrai in bagno e chiusi la porta. Non c'era un lucchetto o una chiave quindi mi limitai a bloccare la porta con una sedia, l'ultima cosa che volevo era che qualcuno entrasse in bagno mentre ero nuda.

Appoggiai i vestiti sopra la stessa sedia con cui avevo bloccato la porta. Anche se ero da sola mi sentivo comunque a disagio a spogliarmi, ma non dovevo certo lamentarmi...

Finalmente, tutta la polvere e il sudore voló via dal mio corpo.. era così bello sentire l'acqua scivolare lungo il mio corpo, anche se era fredda apprezzavo; dopo giorni che non mi lavavo mi sembrava di essere in paradiso

Dopo aver finto, mi rivestii con dei vestiti puliti che fortunatamente avevo, ma mentre prendevo quelli sporchi, la medaglietta cadde dalla tasca dei pantaloni, finendo nel pavimento del bagno.

"Cazzo... mi ero quasi dimenticata di questa..." mormorai prendendola in mano, strofinando il mio pollice sul lucido e piccolo oggetto.

Mi sentivo ancora un po' il colpa, per aver preso un oggetto così personale da un.. cadavere. Ma era così piccola e carina..

"Mi spiace piccolina" sussurrai fra me e me mentre guardavo la foto della piccola bambina dentro la medaglietta.

Improvvisamente, la porta del bagno si aprì. La sedia era parecchio inutile a dir la verità...  e indovinate chi mi trovai davanti al naso? quell'alto militare con la maschera da scheletro, Ghost.

Fiducia  \  Simon "Ghost" Riley x fem readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora