capitolo 7^

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Il sole sorse, un nuovo giorno, nuove cose da fare, da pensare, non c'era tempo da perdere, soprattutto in una situazione come la nostra. Mi alzai abbastanza presto, come tutte le mattine in effetti, gli uccellini avevano appena iniziato a cinguettare e le prime luci stavano trapassando le finestre. Dopo il temporale di ieri sera il cielo sembrava.. pulito. Erano rimaste solo quelle piccole e grigie nuvolette.

Camminai dentro la vecchia cucina, attenta a non fare troppo rumore, per prepararmi un the caldo, non che ci fosse rimasto molto da mangiare e bere, dovevamo spartire le razioni attentamente.

Un pentolino ed un po' di acqua, feci attenzione a non far spegnere le braci da ieri sera, mi restava solo da aspettare che l'acqua bollisse.

Quando finalmente stavo per dare il primo sorso, qualcuno mi rubò la tazza da dietro.

"Hey!? ma che-" ah era solo Marissa.. sempre la solita.

"Dai il mio the! non è divertente.."

"eh però non si può mai scherzare con te eh?" si mise a ridacchiare lei. Non potevo arrabbiarmi dai, è la mia migliore amica, poi è solo una tazza di the no? non mi scaldo per cose cosi... di solito.

Marissa avvicinó la bocca al bordo della tazza e dopo aver bevuto un gran sorso cominció a tossire, si era sicuramente scottata.

"ma vedi te! sempre a far casini! e ti sei pure scottata ora" borbottai e le tolsi la tazza di mano, porgendole un bicchiere d'acqua fresca.

prese il bicchiere ma continuò a tossire per qualche secondo, gli occhi le lacrimavano ma stava ridendo, almeno.

"stupida.." dissi dandole una pacca sulla spalla e appoggiando la tazza di the sopra il tavolo.

"Scusa ok? io- io volevo solo farti un piccolo scherzo" disse bevendo l'acqua, tenendosi la gola con le mani, probabilmente perché le faceva ancora male, e strofinandosi gli occhi lucidi.

"si beh, la prossima volta pensa prima di fare queste stupidaggini" risposi facendomi scappare un piccolo sorriso, devo ammettere che la situazione fosse alquanto esilarante.

"non è colpa mia se il tuo the era dannatamente bollente! come fai a bere una cosa del genere?!" disse camminando verso di me, il suo tono era in ogni caso divertente.

"e se a me piace così scusa? non devi mica berlo tu il mio the.. affari tuoi se ti sei scottata, impari la lezione" ridacchiai e mi appoggia al tavolo.

"che è tutto sto baccano?!" disse Cesare entrando nella stanza.

"niente niente.. solo Marissa che fa la rincoglionita"

"hey! attenta a come parli tu.." disse lei incrociando le braccia, a mo di minaccia, ma era l'ultima persona che poteva incutere timore..

"sisi.. meglio che venite in sala, dobbiamo discutere a proposito delle prossime mosse da fare per andarcene da questo buco" disse lui mentre camminava in soggiorno.

ridacchiammo un po', prima di raggiungere anche gli altri.

Erano tutti seduti nel pavimento, anche quegli uomini. Ieri si erano presentati. Soap, Price, Alejandro, Rodrigo e Ghost. Che nomi..

in mezzo al cerchio vi era una grande mappa del posto, eravamo dentro un bosco si, e avevano cerchiato tutti i punti dove vi erano le pattuglie dei nazisti.

"Siamo riusciti a comunicare con gli altri e ci hanno dato le posizione dei soldati.. possiamo raggirarli da qui! abbiamo una possibilità!" Disse Cesare indicando un punto nella mappa.

"Si ma poi? se ci scoprissero? saremmo uccisi a vista!" disse Beatrice

"Se stiamo qui moriremo di fame o freddo in ogni caso! dobbiamo almeno provare a scappare e raggiungere gli altri, abbiamo pure loro dobbiamo sfruttarli" dissi indicando Ghost, che mi stava già guardando, probabilmente studiando la situazione.

Ghost si avvicinò alla mappa e iniziò a parlare "i soldati che abbiamo ucciso ieri, desteranno troppi sospetti se non torneranno dai fascisti entro oggi. Prendiamo le loro radio, fingiamo un attacco dalla resistenza lontano da qui, così andranno via temporaneamente e noi potremmo scappare."

un piano semplice ma che effettivamente poteva funzionare eccome, ovviamente se tutti avessero fatto la propria parte al meglio.

dopo aver raccolto tutte le provviste possibili, e cosa più importante per me, il mio violino, uscimmo dalla casa. Raggiungemmo il campo pochi minuti dopo, la scena era degna di un horror. I corpi senza vita dei soldati erano stesi a terra, senza vita. Chi era stato sparato, o chi era stato strangolato.. non importava, erano tutti morti in modo atroce.

Cercai di allontanare i brutti ricordi del giorno prima, Beatrice ha passato di peggio no? non posso stare male non ne ho il diritto.

Prendemmo le radio ancora dentro gli zaini di quei soldati, ovviamente oltre alle loro munizioni e provviste.

"Chi sa parlare tedesco?" chiesi mentre cercavo di smanettare sulla radio per accenderla.

"Io, darò io l'allarme" disse Michael tranquillamente come al solito mentre mi prendeva la radio dalle mani. Dopo aver ispezionato le divise dei soldati e i loro zaini per trovare informazioni la accese con estrema velocità, e dopo aver intercettato quella dei fascisti fuori dal bosco iniziò a parlare. La sua voce era naturalmente bassa quindi non correvamo troppi rischi, inoltre le distorsioni della radio erano a nostro vantaggio.

"Hier ist Soldat 1334, wir haben einen Notruf aus dem Westen erhalten, der Widerstand greift Basis 3 an. Ich wiederhole, der Widerstand ist im Begriff, Basis 3 anzugreifen."

"Qui sono il Soldato 1334, abbiamo ricevuto una chiamata di soccorso da Ovest, la Resistenza sta attaccando la Base 3. Ripeto, la Resistenza sta per attaccare la Base 3."

La risposta fu immediata, e dopo che una voce tedesca gli rispose lui chiuse la radio.

"è fatta se la sono bevuta bevuta!"

facemmo i salti di gioia per qualche momento, avevamo una possibilità per scappare finalmente! non ce la facevamo più a stare in quella casa fredda e polverosa.

Gli altri iniziarono a camminare ad est, per uscire dal bosco, guidati dalla task force.

Prima che potessi raggiungerli il mio occhio cadde su qualcosa che luccicava a terra. Non volevo perderli ma volevo anche vedere che cos'era quindi mi chinai velocemente a terra, per poi scoprire che fosse una medaglietta.

Una carina e piccola medaglietta in oro, a forma di cuore. Per una fidanzata? una moglie? un animale? la curiosità mi stava mangiando viva; so che probabilmente non avrei dovuto frugare tra gli averi di quel ragazzo ma la tentazione era troppa.

La aprii e rimasi immobile. Dentro la medaglietta c'era la foto di una bambina, avrà avuto poco più di 4 o 5 anni e.. e se quello lì steso accanto a me fosse suo padre? lei- lei rimarrebbe orfana di padre, le ho tolto suo padre non potrà più vederlo!?

La chiusi immediatamente. Scusa, scusa cazzo, ma la misi in tasca e corsi dagli altri, facendo finta di niente.

Finalmente siamo usciti dal bosco! finalmente! finalmente, finalmente.. siamo usciti.

Fiducia  \  Simon "Ghost" Riley x fem readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora