Capitolo 5

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"Everything in your life
is a reflection of a choice
you have made"


NATHAN

Non mi pento di ciò che ho fatto e che farò perché tutto aveva un motivo. Avere sensi di colpa non mi porterà a finire ciò che ho già iniziato e che voglio portare a termine, a costo di cambiare i piani all'ultimo.

Ricordo ancora le parole della lettera che mi è stata data il giorno del mio compleanno, quella che mi spinge a continuare.

Non sono uno che quando vede le persone soffrire smette anzi, sono uno che vedere soffrire chi lo ha fatto a me porta a volerne di più.

È un gioco malato, lo so, ma non ne posso più fare a meno. Portare la maschera della persona fidata e dolce fa sì che nessuno sospetti di me, quando in realtà dovrebbe.

Non sono un caso tutte le cose successe fino ad ora e tutto risale a circa due anni fa, al giorno del mio ventunesimo compleanno.

Due anni prima

Oggi è il mio compleanno, un giorno come tutti gli altri e che non mi piace festeggiare. Sembra tutto create per far sì che io mi ricordi di essere nato da una madre diversa dalla mia attuale.

Come ogni volta, scendo in cucina e mi ritrovo i miei genitori (adottivi) ad aspettarmi a braccia aperte. Loro sanno che odio il mio compleanno ma ogni anno mi danno un abbraccio caloroso e il mio regalo.

"Figliolo mio auguri" dice mio padre dopo avermi abbracciato.

"Tesoro quest'anno abbiamo deciso di farti un regalo speciale" dice mia madre.

"Abbiamo una lettera per te che potrai leggere quando ti sentirai pronto. È indirizzata da una persona che tu non conosci ma che forse sentirai importante" fa una breve pausa ma poi continua.

"Ci è stata lasciata quando ti abbiamo accolto nella nostra famiglia e non abbiamo mai avuto il coraggio di fartela leggere. Ora finalmente l'abbiamo trovato" finisce di parlare mia madre dandomi poi una busta sigillata.

Non riesco a decifrare da chi potrebbe essere ma appena salgo in camera mia, mi sdraio sul mio letto e con le mani tremolanti inizio a leggere la lettera.

Non riesco a decifrare da chi potrebbe essere ma appena salgo in camera mia, mi sdraio sul mio letto e con le mani tremolanti inizio a leggere la lettera

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Caro Nathan sono mamma. Sarà strano detto da una persona che nemmeno conosci ma andiamo per gradi.

Mi chiamo Natalia e puoi chiamarmi mamma. Sono la persona che ti ha dato alla luce. Non odiarmi piccolo mio perché ora ti racconterò la mia storia.

Quando ero molto giovane, per l'esattezza a diciassette anni, ho scoperto di aspettare un figlio, ovvero tu. Mi ero lasciata da poco con il ragazzo di quell'epoca, tuo padre. Ho sempre avuto paura di dirgli la verità perciò, per tutta la gravidanza, gliel'ho tenuta nascosta.

Appena sei nato mi sei subito stato portato via. Non ti ho visto crescere Nathan, non ho potuto vedere l'uomo che saresti diventato.

I miei genitori erano molto severi e hanno subito voluto darti in adozione. Non ho potuto protestare, ero ancora minorenne.

Ti chiederai perché dopo tanti anni io non ti abbai cercato, ma la verità è che non ne ho il coraggio.

Sono sicura che la tua nuova famiglia ti abbia e continua a dare il meglio perché io non ne sarei riuscita. Non so se sarei riuscita nel mio ruolo da madre.

Non mi sto giustificando, non potrei mai farlo, ma spero che un giorno tu voglia vedermi.

L'unica cosa mia che ho lottato per farti tenere è il nome e il cognome. Si, Torres è il mio cognome.

Se un giorno vorrai incontrarmi io sarò sempre a New York, città in cui sei nato tu, città che spero con tutto il cuore tu scopra o addirittura ci viva.

Vorrei davvero tanto vederti ma so che sarà impossibile e che molto probabilmente non vorrai.

Credi sempre nei tuoi sogni e lotta piccolo mio.

Ps: se vorrai cercare tuo padre, si chiama Josh Allen. Sa della tua esistenza da quando hai compiuto sei anni. Cercalo e riprenditi la tua identità. Lotta sempre.

Tua, mamma

Mi ritrovo a stringere in un pugno il pezzo di carta. Mia madre mi ha abbandonato e mio padre non vuole saperne niente di me.

Voglio scoprire di più, voglio vedere mio padre soffrire come lui ha sempre fatto con me. Sono più di quindici anni che mio padre non mi cerca e mai, sicuramente, lo farà.

Ho deciso, nonostante sia dettata dalla rabbia, avrò la mia vendetta.

Presente

Poco dopo quella lettera ho scoperto che mio padre era morto insieme a sua moglie e che aveva già una figlia. Si chiama Chanel ed è la ragazza con cui farò il videoclip.

È un caso questo? Le mie mosse non sono mai un caso. Mai.

Essere in Canada con la figlia di quello che dovrebbe essere mio padre mi dà ampia scelta nei miei prossimi movimenti.

Quando ho chiesto a James di fare la canzone insieme, mai avrei pensato che accettasse ma così è stato. Ho dovuto usare metodi alternativi ma alla fine sono riuscito a fare una collaborazione con lui. Non siamo realmente cugini, abbiamo deciso di mostrarci così per non fare scalpore – io non ero conosciuto e lui non voleva perdere la sua fama –.

Ho lottato tanto per far sì che fosse lei la ragazza nel videoclip e fortunatamente ha accettato riuscendo così nel mio intento.

Ho voluto conoscerla meglio per stringere un legame profondo con lei. E ora ho in mente un piano che vedrà lei e una storia d'amore come protagonisti.

 E ora ho in mente un piano che vedrà lei e una storia d'amore come protagonisti

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Spazio pensieri:
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e, come sempre, se vi va non perdetevi i prossimi aggiornamenti 🩷
Nel capitolo 6 conoscerete nei dettegli un altro personaggio, secondo voi chi? 😏💃🏻
Grazie per leggere la mia storia 🩷

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