undici

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Faccio scorrere la porta scorrevole sulla soglia <<Posso?>> <<No ma ormai sei già qui>> risponde secco il cantante.

Mi siedo ai piedi del suo letto osservando la sua figura poggiata al muro dietro la testata del letto.

<<Posso sapere che hai?>> <<Ti interessa?>> <<No, guarda... Sono venuta qui per sport>> <<Ah ecco>> <<Ma sei scemo?>> chiedo alterandomi leggermente, ma abbastanza da tirare fuori il mio, di solito poco spiccato, accento romano.

<<Che cazzo fai il mio nome?>> <<Ma sei pazzo? Essere un po' interessata a te non vuol dire essere tua madre. Facendo così ti caccerai solo nei guai, stai sbagliando>> <<Come sai cosa è giusto per me?>> <<Se sei convinto di sapere tutto, di poter fare tutto da solo accomodati, non sarò certo io a fermarti... Ma ti metti nei guai così>> <<Ma che ne sai te?>> <<Ah sì fai pure finta di non saperlo! -alzo il tono della voce- Lo sai com'è fatto Rudy, questa cosa non gli passerà sopra facilmente, quindi al posto di fare il bambino e chiedermi "perché hai fatto il mio nome" chiediti se sei nel torto tu o solo io>> <<Dici di non essere mia madre ma sembri mia madre>> <<Senti mi hai rotto il cazzo, vaffanculo>> il mio istinto naturale verso l'ordine mi fece raccogliere tutte le sue cose per terra per poi gettare nelle cose da lavare, in tutto questo sentivo il suo sguardo silenzioso ma di fuoco scorrere sul mio corpo, fino a penetrarmi interiormente facendo partire una scarica elettrica che parti dalla mia schiena e raggiunse ogni mia periferia.

Varcata la soia di quella stanza, mi sento già privata di qualcosa, qualcosa che non sapevo di avere, ma che so che ora mi manca.

Inutile rincorrerlo, 23 anni e io, 5 anni più piccola, non devo certamente essere sua madre, domani Rudy gli ritirerà la maglia, a meno che non faccia l'esibizione del secolo, e chissà, può darsi che capirà che avevo ragione; o magari è più orgoglioso di me?

<<che cazzo!>> esclamo tornando in cucina fa Gaia <<Che è successo?>> <<È convinto che io debba parlargli il culo, 23 anni e ha bisogno del tutore... Ma per favore!>> esclamo sbattendo i piatti pieni davanti a Mida e poi a Mew <<Scusate, sono nervosa>>.

<<Gaia lo vai a chiamare tu? Se vedo un'altra volta la sua faccia lo prendo a schiaffi sul serio anche se devo prendere una sedia per arrivarci>> dico autoironizzando sul fatto che io sono a malapena 1.60 e lui è evidentemente molto più alto di me.

<<Vado io>> inizio a mangiare in silenzio ascoltando i discorsi degli altri, c'è chi rompe a Mida per il fatto di Gaia, chi ha l'ansia per la puntata di domani e chi si racconta le assegnazioni <<Non ha fame>> mi sussurra all'orecchio la ballerina prima di affiancarmi e addentare il suo cibo, mi alzo innervosita ma vengo fermata per il posto da Mew <<Smettila>> mi dice senza farsi sentire dagli altri <<Che dovrei fare?>> <<Tu hai fatto già abbastanza per lui, ora basta>> mi risiedo al mio posto.

Il fatto è che non riesco a vederlo così, lo so che è consapevole di ciò che lo aspetta, non è stupido, ma vorrei solo essere lì con lui ed ascoltare tutto quello che gli passa per la testa.

Non lo so cosa mi stava facendo Joseph Carta, ma stare con lui è diverso, lui è diverso.

Joseph non è come Matteo; Matteo stava sempre sulle sue, se ne fregava di me e dei miei problemi, Joseph si interessa di ciò che penso ed io, come sempre, non rinuncio al mio istinto da crocerossina e da mamma, ma Jo se lo merita, ha bisogno di qualcuno che lo capisca anche se sta in silenzio, senza che lui si sforzi di dire cose che non vuole dire, ed è proprio qui che io e lui siamo compatibili: lui è un grande ascoltatore ma non un grande interlocutore, io sono molto empatica, saggia e diretta, il che mi fa spesso dire verità che l'altro non necessariamente vuole sentire, ma nonna mi dice sempre "Ricordati, chi ti vuole bene ti dice sempre la verità" ed è così che faccio io.

<<Ilaria spegnila>> mi sveglio con Angela che mi lancia un peluche a forma di scimmia e spengo la sveglia, sono le 8.30, alle 15 inizia la registrazione, devo rivedere Lost on you da portare in puntata, vestirmi e poi passare alla fase disperazione e panico per me, per le 6 sfide e per Holden... si prospetta una puntata tranquilla.

<<Come ti vesti?>> fra due ore dobbiamo essere in studio, e io necessito del consiglio di Mew che risponde <<Completo rosa... Ho capito adesso mi fai vedere>> lascio che si allacci il completo e le mostro i capi sul mio letto: pantaloni neri a palazzo e top rosso a fascia con giacca di pelle o cargo e top nero con scollo a V.

La ragazza, dopo una lunga meditazione, opta per la prima possibilità.

Mi cambio e andiamo in relax; dopo aver pianto, aver tremato ed essere stata tutto il tempo abbracciata a Mew o ad Angela che mi facevano notare lo sguardo dell'altro cantante di Rudy insistere sulla mia figura, la produzione ci fa accedere allo studio.

<<Merda, merda, merda>>

Spazio autrice
Ciao! Sarebbe molto utile per me avere un vostro parere, consigli o critiche.
Grazie
Ilaria <3

Effetto farfalla // HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora