XV

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t/n's pov





"sei andata al negozio?"

"Non ancora, dopo vuoi venire con me? Mi aiuti un po' con la roba da sistemare?"

"Ah, sì, che bello!!! Vado a lavoro con mamma!"

"Magari dopo andiamo a prendere un gelato, non vuoi invitare qualche amichetta?"

"ma io voglio stare con te, non voglio portare nessuno!"






Mamma...




"Guarda quella scimmia! Si sta mangiando tutte le scorte dei suoi compagni!"

"È vero, è una scimmia furba..!"

"Anche quel panda di prima era furbo, si è nascosto appena il proprietario voleva pulirlo!"

"In questo zoo ci sono solo animaletti intelligenti a quanto pare, allora!"

"È vero! Però a me piace il pavone, dopo andiamo a vedere di nuovo il pavone??? Ti prego, ti prego!!"

"Va bene, allora andiamo subito!"




Papà...


"facciamoci una foto..."


"Papà, hai il telefono al contrario."

"Ah! Scusate.. Ma come si usa questo aggeggio?-"

"Dammi, faccio io!"

"okay, dite cheese!"





Mamma.... papà...
Mi manca il fiato mentre la testa si riempie di questi ricordi.
Sto correndo così tanto, come se qualcuno potesse portarvi via da me.
Perché è questa la paura che ho cercato di negare.
Ho sempre avuto la paura che un giorno mi sarebbe arrivata la chiamata dall' ospedale con solo brutte notizie.
E invece l'universo è stato a sentirci. Ha sentito le nostre preghiere, ha capito che noi non meritiamo niente di terribile.

Voglio vedervi immediatamente. Sentire il vostro odore nell'aria.
Non sono venuta a trovarvi, perché sapevo che facendolo mi sarei soltanto autoinflitta del dolore.

Si è stravolta la nostra vita in una giornata, e adesso voglio solo tornare a vivere con voi..
Ma voglio anche farvi conoscere i miei nuovi amici.
Vi parlerò in primis del sensei Gojo, che mi ha salvato la vita, e rimarrete sorpresi nel sapere tante cose sulle maledizioni.
Poi vi parlerò di Nobara, la mia prima vera amica dopo tanto tempo..
Parlerò di Yuji perché è la persona più divertente che abbia mai conosciuto,
e parlerò di Megumi.. magari un po' imbarazzata. E qualsiasi cosa la mia stupida bocca dirà di lui, lo dirò sorridendo.


Arrivo.
L'odore dell'ospedale mi ha sempre trasmesso inquietudine.
Un'infermiera all'entrata mi vede entrare e parlo con lei.

"Chiedo scusa, sono la figlia dei signori t/c, mi hanno telefonato!"

"Miriam, porta la ragazza dai genitori."  Vado con la collega interpellata dalla ragazza e insieme, a passo veloce, andiamo dai miei genitori.
Corridoi immensi, bambini che piangono con le mamme, e alcuni infermieri che portano documenti e medicinali avanti e indietro.

Hanno una pazienza assurda, questi poveri ragazzi.

"Eccoli, li lascio a te."

eravamo davanti alla porta. "ti chiedo solo di non farli agitare, va bene?"

«ᴍᴇɢᴜᴍɪ ᴠᴜᴏʟ ᴅɪʀᴇ "ʙᴇɴᴇᴅɪᴢɪᴏɴᴇ"» /megumixreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora