XVIII

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T/N'S POV

Dobbiamo dividerci in squadre.
Ogni gruppo, deve, insieme agli stregoni, creare delle armi che devono usare in battaglia.

Se non crearle, almeno aggiungere delle funzioni a quelle già esistenti.

"Speriamo di capitare insieme!!!!" Dice Nobara poggiandosi sulla mia spalla mentre sistemavo le ultime schede.

"Già, ma non me ne occupo io, purtroppo.." affermo, guardando un po' in direzione del preside, che stava parlando con Gojo-sensei e la signorina Uthaime, l'insegnante dei ragazzi di Kyoto.

"Dov'è il tuo amico, oggi?"

"Charles dovrebbe essere da qualche parte.. ma non so dove."

"Ci hai fatto caso che ogni volta prima di pranzo sparisce?"

Riflettendo sulle parole della mia amica inizio a pensare che non aveva tutti i torti.
Non ci avevo fatto caso fino ad ora.. ma è vero.
Che cosa farà?
Forse va a trovare qualcuno di nascosto?

"È vero.. è parecchio strano. Anche a lavoro, non mi ha mai detto dove abitasse."

Ogni volta che finiamo di lavorare nel negozio di mamma, lo vedo sparire..
quando gli chiedo dove abita, mi dice solo che è dietro al mio vico, ma niente di più, niente di meno.

"Un'anima tanto gentile non avrà segreti da nascondere, però.."

Sento un'altra voce, molto familiare, alle mie spalle, che quasi mi fa girare gli occhi al cielo.

"Fushiguro! Allora? Con chi sto io?" Chiede Nobara entusiasta aggrappandosi alla spalla del ragazzo, con fare speranzoso.

"levati pure l'emozione di dosso perché tu starai con Mai e altri ragazzi..."

E a queste parole, il sorriso di Kugisaki svanisce.
Mai è una vera stronza da come mi ha raccontato.. È la sorella di Maki. E di certo.. Nobara non sta mai zitta quando qualcuno non le va a genio.

"MA SI PUÒ SAPERE PERCHÉ TUTTE A ME?!" Dice prima di allontanarsi arrabbiata.

Avevo intenzione di chiedere al ragazzo con chi dovessi andare io, anche se il suo sguardo sembrava un po' strano. Quasi nervoso.

Non mi rendo nemmeno conto che lo stavo fissando così tanto, però percepivo il suo nervosismo nell'aria.
Qualcosa lo turba. E non mi stava degnando di uno sguardo.

"Sai anche la mia squadra?" Chiedo veloce, quasi stranita da questa situazione.

"Stai con me." Risponde soltanto.
Ed ecco che mi sento l'adrenalina scorrere nelle vene.
ma non l'ho fatto vedere.

Volevo prendergli la faccia e dirgli 'che hai?' Ma sapevo perfettamente che non potevo.
Eppure era come se la curiosità mi stesse divorando dentro.
Mi infastidisce non sapere più niente di lui.
Ho avuto questo cambiamento nella mia vita da un momento all'altro e non mi ci sono mai abituata.

"Okay..." Dico vedendolo così ridotto nella risposta.

"E con il tuo collega di lavoro, a quanto pare. A proposito, bello vedere come tutti lo sapessero tranne me."

Aspetta. È questo il problema?

"Sei nervoso per questo motivo?" Dico, mettendo le mani sul tavolo della caffetteria.

Erano tipo quei tavolini alti, rotondi, con gli sgabelli.
C'erano un bel po' di studenti.

"Non sono nervoso." Dice lui passandosi una mano tra i capelli per poi metterla sul tavolo.
Non mi stava guardando come al solito.

«ᴍᴇɢᴜᴍɪ ᴠᴜᴏʟ ᴅɪʀᴇ "ʙᴇɴᴇᴅɪᴢɪᴏɴᴇ"» /megumixreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora