XII

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t/n's pov

Con la sciarpa avvolta al collo e un misero ombrello sopra la testa, mi sono fermata per dieci minuti davanti a quella gigantesca catastrofe.

10 minuti se li dici non sono niente, ma se ti conti ogni secondo, non passano molto in fretta.
Soprattutto se li passi ferma, con la mano sinistra in tasca del lungo cappotto che si si stringeva a sé, la mano destra che manteneva l'ombrello, e i piedi immobili nei caldi stivali di Lauren Ralph.

Anche le persone che passavano lì iniziavano a farsi qualche strana domanda.

Perché una ragazza esce in un giorno di pioggia per stare a guardare dei detriti rimasti della Poyo High school?

Perché lì ci è cresciuta, ci ha pianto, ci ha riso, ci ha vissuto un'età di crescita non solo in fatto di età, ma anche mentale.

che tutti gli studenti odiano andare a scuola è risaputo,
ma quando poi ti ritrovi il luogo che ti ha regalato più ricordi di casa tua, allora senti tutto quell'odio svanire in una grande tristezza.

Ed è esattamente quello che mi è successo oggi.

oggi i lavoratori non c'erano per via della pioggia, quindi potevo restare senza infastidire nessuno.
È un pensiero che mi riempie la mente da giorni, e quando siamo tornati a Tokyo dopo il compleanno di Megumi, anche se con la pioggia, sono voluta venire lo stesso.

Come glielo spieghi a chi vive nell'ombra?

Ma soprattutto come lo spiego a me stessa che non dovrei sentirmi in colpa se qualche spirito mi sta veramente dando la caccia?

"Signorina, vi siete persa?" Chiede una voce dietro di me.

E io mi giro.

"Yuji.."

Itadori, sotto un ombrello anche lui mi raggiunge, col suo solito sorriso in volto, e una felpa che esce fuori anche dalla giacca.

"Sei uscita presto, ci siamo preoccupati." Dice mettendosi di fianco a me, guardando dove stavo guardando io.

E passiamo qualche minuto in silenzio.
Lui avrà capito che questa era la mia scuola,
e io vorrei tanto sapere se adesso mi sta prendendo per pazza o se riesce a sentire un minimo di quello che sento io.

"questa scena mi ricorda tanto la sera in cui ho conosciuto Fushiguro, dopo la morte di mio nonno."

Io lo guardo, ma la sua espressione non richiamava tristezza o felicità,
era più una nostalgia, come se stesse guardando al passato però sollevato su esso.
Come se non gli pesasse tutto ciò che gli è accaduto.

"ma a te... a volte non ti manca la tua vita prima di quella sera?"

Era una domanda fatta senza cattiveria, la mia.
Di sicuro lui ora è felice com'è, ma forse.. ho bisogno di una rassicurazione più che di una risposta.

"Ci puoi scommettere, a tutti manca la propria vita quando qualcosa glielo porta via. Darei oro per ritornare in quella classe con i miei due unici amici e fare cose spiritiche strane..!" Dice ridendosela un po'.

"però.. è anche vero che ho fatto una promessa. E mio nonno si arrabbierebbe se non la mantenessi." Dice guardandomi, sorridente.

"Quindi ad oggi sono qui, ad aiutare le persone, ad essere circondato di persone nuove sempre di più e a vedere e scoprire e sentire cose che prima non avrei mai pensato di fare. È una figata, no? Tu ti aspettavi che prima o poi saresti arrivata a conoscere degli stregoni, a vederli combattere?"

"onestamente, no." Dico divertita.

"vedi? Questo è il punto! Magari domani scopriremo che i dinosauri sono tornati ad esistere e noi non lo sapremo mai! Non puoi aggrapparti alla tua vita passata solo perché il presente ti spaventa."

«ᴍᴇɢᴜᴍɪ ᴠᴜᴏʟ ᴅɪʀᴇ "ʙᴇɴᴇᴅɪᴢɪᴏɴᴇ"» /megumixreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora