Il portone in legno di cedro sembrava troppo pesante per essere spostato anche solo di un millimetro, persino per mano della forza di un licantropo. Allo stesso tempo il legno era talmente vecchio che sembrava si potesse sbriciolare solo soffiandoci sopra. In ogni caso era troppo difficile anche solo il pensiero di appoggiarvi sopra le mani.
Probabilmente si trattava solamente di un muro mentale creato da René per difendersi dal futuro che era arrivato ormai a bussare.
Doveva essere felice per quella unione eppure tremava peggio di una preda sull'orlo di essere azzannata al collo, ed in effetti era esattamente ciò che stava per succedere.
La principessa fece un respiro profondo barcollando per l'ennesima volta, il completo silenzio le dava quasi l'impressione di essere sola nel castello, eppure dall'altra parte della porta c'era una folla che stava solo aspettando il suo arrivo.
Già immaginava gli occhi di centinaia di vampiri che le si posavano sulla pelle, rossi o neri che fossero di plebei o nobili, avrebbero fatto male in ogni caso.
Quasi si decise ad indietreggiare per fuggire ma venne fermata da una grande e fredda mano che le si posò sulla schiena lasciata nuda dal vestito, mille brividi la percorsero.
Al suo fianco apparve il re, padre di Nathan, pronto più che mai ad accompagnarla sul piedistallo. Aveva un sorriso sornione ad incorniciargli il viso, sembrava non vedere l'ora di assistere allo spettacolo cruento che di lì a poco l'avrebbe vista come protagonista.
In preda all'ansia René deglutì, lasciando che dei rivoli di sudore le scendessero dalle tempie. La paura l'attanagliava ed era sicura che all'esterno i battiti del suo cuore fossero perfettamente udibili.
"Coraggio."
Le sussurrò il re all'orecchio quasi sciogliendola. René riconobbe quel tono di voce, in grado di ammaliare chiunque lo ascoltasse.
Si trattava di una tecnica di caccia dei vampiri che solo la loro specie era in grado di esercitare. Non sapeva se fosse stato dato loro il permesso di utilizzarla su un'altra creatura paranormale, tuttavia essere il re dei Malkavian doveva avere dei vantaggi e la principessa più di tanto non se ne curò.
Si lasciò guidare dalla gelida mano del re che iniziò a spingerla delicatamente e insieme attraversarono il portone.
Come previsto, non appena ebbe messo piede all'esterno, tutto il chiacchiericcio dei presenti cessò e tutti gli sguardi furono puntati su di lei.
Gli uomini e le donne presenti sembravano avere tutti la stessa età, ma si trattava solamente degli effetti dell'immortalità che malediva i vampiri. Erano tutti chiaramente bellissimi, come ci si aspetta da chi usa la tentazione per cacciare prede umane.
Gli occhi di tutti i presenti puntarono nell'immediato il corpo di René che non poté far a meno di sentirsi attaccata.
Tuttavia non si lasciò intimidire.
La pelle quasi le bruciava per l'odio e il disgusto che quegli occhi le trasmettevano, ma lei quasi si godette quella situazione tenendo la testa alta.
Per quanto la riguardava, ognuno di quei vampiri, che fosse nobile o meno, valeva meno di un pelo della sua coda di quando assumeva la sua forma di lupo.
Era una principessa, ed era disgustata tanto quanto lo erano i vampiri. L'odore del sangue umano tornò a pungere i suoi sensi super sviluppati, non le vedeva ma era sicura che sui tavoli al di là della folla ci fossero decine se non centinaia di caraffe colme del liquido scarlatto.
Si trattenne dal vomitare.
La principessa cominciò a camminare, lasciando che il re la prendesse sotto braccio per guidarla.
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La notte della luna rossa
General FictionLa parola "principessa" fa nascere nella mente dei tanti l'immagine di una donna bellissima, dai capelli dorati che indossa un lungo abito probabilmente rosa e una tiara di cristallo. Ma nel mondo di cui vi sto per parlare le principesse sono molto...