La notte precedente trascorsa a parlare del più e del meno aveva concesso a René di distrarsi dall'imminente disastro.Lei e Nathaniel avevano dormito sulla torre, all'aria aperta per tutto il giorno. Non riusciva a spiegarsi come fosse possibile che la rugiada e il cinguettare infernale dei passeri non l'avessero svegliata, eppure era già calato il sole quando aveva riaperto gli occhi.
La pelle era bollente a causa dei raggi solari che aveva assorbito, ma chiaramente la sua natura da lupa le impediva di scottarsi.
Per un attimo si preoccupò della salute del suo compagno che ancora giaceva di fianco a lei. Non ricordava di avergli preso la mano durante il sonno eppure al suo risveglio si ritrovò con le dita intrecciate a quelle di lui.
Arrossì violentemente e cercò di separarsi dal vampiro il più delicatamente possibile, la mano era l'unica parte del suo corpo ad aver mantenuto una temperatura tiepida. La pelle congelata del suo compagno era in contrasto con la sua bollente e il tutto generava un piacevole calore nel punto dove le loro mani si congiungevano.
René continuò ad allontanarsi ma alla fine i suoi piani fallirono e il principe si svegliò.
Lui sorrise gentilmente alla lupa e si mise a sedere. Si stiracchiò accusando una piccola fitta alla schiena per colpa della posizione scomoda, un dolore che passo nel giro di pochi secondi.
Notando il fatto che fosse sera si rattristò leggermente,non avrebbe potuto trascorrere un'altra giornata a vagabondare per le strade deserte della sua città. Sospirò e cercò di non pensarci.
Una volta essersi svegliati del tutto i due rientrarono, fecero colazione e dopo si separarono per un paio d'ore.
Nathaniel andò ad allenarsi, mentre René andò in esplorazione delle stanze del castello che ancora non conosceva per poi trascorrere un po' di tempo parlando con Stephan. Pranzarono separatamente e qualche ora prima di cena, Nathaniel e René si ricongiunsero in biblioteca dove passarono diverse ore a leggere in silenzio.
La cena era programmata per le quattro e, verso le tre e mezza, René si alzò dalla comoda poltrona. Appoggiò il libro che stava leggendo sul primo tavolino disponibile e si affacciò alla finestra della biblioteca sotto lo sguardo indagatore di Nathaniel.
La lupa guardò fuori, dovette attendere qualche secondo prima che i suoi occhi si abituassero al buio della notte.
La vetrata dava direttamente sulla via d'accesso al palazzo, per il momento ancora deserta. Non vi erano lampioni in Questo Mondo, solamente delle torce rudimentali appese agli alberi coperte da una cappa di vetro per sicurezza.
La luce fievole delle lanterne illuminava la strada tetramente. Nessun animale sembrava essere nei paraggi, probabilmente erano tutti terrorizzati dalle fiamme. L'aria fredda scuoteva i rami ma René non poteva sentirla, un po' le dispiacque.
Nathaniel la raggiunse e rimase in piedi dietro di lei, senza toccarla e senza parlarle, guardando solo nella sua stessa direzione.
"Pensi che saranno felici di rivedermi?" Chiese René a cuore aperto, pur già sapendo la risposta.
Nathaniel fece un sorrisetto nato grazie alla tenerezza che la sua compagna gli suscitava e si avvicinò ulteriormente a lei.
"Di sicuro non con questo addosso."
Detto ciò allungò una mano verso il collo della lupa e con una presa rapida slacciò il choker borchiato che la bloccava in una stretta possessiva.
L'oggetto ricadde a terra silenziosamente, senza che nessuno si prendesse la briga di recuperarlo. René si voltò finalmente verso di lui con uno sguardo confuso.
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La notte della luna rossa
Narrativa generaleLa parola "principessa" fa nascere nella mente dei tanti l'immagine di una donna bellissima, dai capelli dorati che indossa un lungo abito probabilmente rosa e una tiara di cristallo. Ma nel mondo di cui vi sto per parlare le principesse sono molto...