Capitolo 13

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Il clan Malkavian era riconosciuto per essere composto da vampiri con la follia in corpo, creature forti, crudeli e dall'assoluta imprevedibilità.

Camminando per le strade del clan, se avevi la sfortuna di incrociare una di quelle sanguisughe, dietro ai loro occhi neri potevi intravedere quella scintilla.

Era come un autentico sole oscuro e accecante nascosto dietro l'iride, il quale si mostrava solo quando la loro follia veniva stuzzicata.

Gli occhi di Nathaniel brillavano più che mai.

Il due compagni si erano allontanati dalla spiaggia da un bel po', camminavano a passo svelto in mezzo al bosco godendosi quegli ultimi momenti da soli.

Se vi state chiedendo se abbiano effettivamente "consumato" sulla spiaggia, davanti alle isole del clan Ruega, è mio dovere rispondervi di no. Questa non è una storia d'amore, il disgusto che i vampiri e i licantropi provavano gli uni per gli altri era autentico e immutabile.

Erano bastati solo pochi minuti a Nathaniel per staccarsi dalle labbra della lupa colpito da un attacco di nausea. A lui sembrava di aver appena finito di baciare un cane mentre a Talua pareva di aver appoggiato le labbra su un cadavere. Nulla di piacevole.

La scintilla di follia dietro alle iridi del vampiro tuttavia, non era ancora scomparsa.

Mentre i due compagni camminavano, di tanto in tanto il vampiro si voltava verso la lupa e ridacchiava malignamente lasciando quest'ultima confusa.

Nathaniel stava lasciando vedere un po' troppo il suo vero volto, ma non poteva trattenersi rendendosi conto di quale donna aveva preso il possesso della sua vita e di quella del suo clan.

La follia del vampiro inizialmente si era manifestata con l'impellente desiderio di sottomettere la lupa al suo volere, schiacciarla sotto i suoi piedi e farla diventare a tutti gli effetti il suo animale domestico.

Non  aveva per niente calcolato la possibilità che la lupa potesse essere così intelligente da fregarlo.

Sorprendentemente, la cosa l'aveva stuzzicato ancor di più dell'idea di possederla. Il fatto di avere effettivamente al suo fianco una compagna che lo eguagliasse in forza e astuzia, che forse poteva persino superarlo e rivelarsi più pericolosa di lui, lo eccitava a dismisura.

Era in estasi e l'adrenalina pompava nelle sue vuote vene.

Cosa vorrà fare ora?

Il branco dei Lyall sa che la vera René è morta e non possono fare niente.

Cosa faranno i lupi? Si scateneranno o abbasseranno la testa da bravi cagnolini?

E lei? Quale piano ha organizzato per vendicarsi? Che poi, è davvero solo vendetta?

Nathaniel desiderava più di ogni altra cosa trovare una risposta a quelle domande, e sapeva bene che gli sarebbe bastato voltarsi e chiedere alla diretta interessata.

Tuttavia sapeva anche che avere delle risposte di quel calibro senza alcun impegno per riceverle avrebbe smorzato gran parte del suo piacere.

Vampiro e lupa alla fine arrivarono davanti al portone d'ingresso del castello, entrarono senza nemmeno guardare in faccia le guardie.

Nathaniel stava ormai trascinando la lupa da diversi chilometri, tenendola ferma per il polso con gli artigli da vampiro, erano più corti rispetto a quelli dei lupi ma altrettanto affilati.

Il respiro affannato, un chiaro segno della sua eccitazione essendo che i vampiri non avevano bisogno di respirare, e un sorriso folle e eccessivamente largo che non aveva mai abbandonato il suo viso da dopo il bacio.

La notte della luna rossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora