Nonostante i suoi ormai mille anni di età Stephan poteva dar benissimo l'impressione di essere il vampiro più infantile del suo stesso regno.
Anche se era il capo non prendeva mai nulla troppo seriamente, ai suoi sottoposti spesso pareva di prendere ordini da un ragazzino viziato, ma nonostante ciò ognuno di loro portava il massimo rispetto per il re.
Come ormai avrete, tuttavia, capito dalla storia, ai nostri personaggi piace proprio indossare maschere. Alcune talmente spesse da nascondere totalmente la propria identità, altre più velate che più che altro mirano a voler nascondere i propri veri desideri. Altre ancora molto subdole quanto impercettibili, come quelle che indossavano coloro che desiderano far abbassare la guardia al proprio nemico.
Il capo clan dei Malkavian non si stava per niente impegnando nella caccia, non aveva ancora incrociato alcun umano e stava totalmente ignorando l'invitante odore di sangue che pervadeva tutto il bosco intorno a lui.
Poteva percepire che nelle vicinanze erano state uccise da poco delle persone e fu quasi tentato di godersi un ultimo pasto. Tuttavia dovette resistere. Non era lì per quello, e l'aveva capito troppo tardi.
"Il peggior sbaglio in battaglia è quello di sottovalutare il proprio avversario." Mormorò, non dovette attendere molto per ricevere una risposta.
"Sai bene quanto io non l'abbia mai fatto."
Ascanio era lì, non si era nemmeno preoccupato di nascondere il suo odore. Quella puzza da cane bagnato che nascondeva un sangue, talmente pregiato da essere una dipendenza per qualunque vampiro.
Stephan riusciva a sentire il suo cuore battere, colpo dopo colpo, con una calma snervante. Sentiva il sangue scorrere e per un attimo si chiese se ne sarebbe valsa la pena di assaggiare sangue di lupo prima di morire.
"Sei venuto qui per affrontarmi non è vero? Puntavi a questo fin dal momento in cui hai proposto questa toccante caccia agli umani."
Ascanio sorrise e si lasciò andare ad una breve risata fredda che di divertito non aveva nulla.
"Non caccerò mai con un verme."
Stephan si finse sconvolto da quell'epiteto indecoroso, si portò una mano artigliata al petto e sfoggiò un'espressione falsamente ferita.
"Così mi offendi Alpha, mi consideri un essere così spregevole?"
"Vorrei farlo. Dio, lo vorrei davvero. Eppure in tutti questi anni passati ad odiarti non sono mai riuscito a cancellare quel briciolo di ammirazione che ho sempre provato nei tuoi confronti."
"Così mi farai arrossire." Lo derise il vampiro.
"Ti ho pensato. E soprattutto ho pensato a quale rumore il tuo collo avrebbe potuto fare una volta spezzato dai miei artigli."
Stephan sorrise sardonico.
"E queste battute da super cattivo dove le hai prese?"
Il silenzio calò nel bosco. Nemmeno gli uccelli notturni osavano interrompere la quiete. L'aria, man mano che i secondi passavano, si caricava sempre più di tensione.
"Non torneremo entrambi al nostro mondo non è vero?"
Ascanio non rispose, si limitò a fare un cenno con la testa per confermare le parole del vampiro.
Lo scontro iniziò, e mai sulla Terra avvenne nulla di più brutale.
Il capobranco dei Lyall si trasformò all'istante, aumentando le proprie dimensioni di almeno tre volte.
Era forte, potente e terrificante.
La terra tremava ad ogni suo passo a causa della forza che metteva nelle sue zampate, si lasciava dietro dei solchi sul terreno, scavati con gli artigli.
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La notte della luna rossa
Ficción GeneralLa parola "principessa" fa nascere nella mente dei tanti l'immagine di una donna bellissima, dai capelli dorati che indossa un lungo abito probabilmente rosa e una tiara di cristallo. Ma nel mondo di cui vi sto per parlare le principesse sono molto...