DEAR ENEMY - Amore, crimini e altri motivi per cui dovrei lasciare il paese

12. Il gatto ti ha mangiato la lingua?

Di quando in quando, in modo assolutamente involontario,
arriva qualcuno e ti insegna
qualcosa sul tuo conto.
lan McEwan, "Espiazione"

Tobias
17 Luglio '06

Brielle era talmente bionda che le sue sopracciglia e i suoi capelli avevano lo stesso colore della neve.

Spesso ci avevo affondato le dita dentro, dando ascolto ai miei pensieri intrusivi e curiosi; ero stato però rimproverato, perché i suoi erano capelli sottili e molto gracili. Non li aveva mai portati lunghi, l'ho sempre ricordata con un caschetto sbarazzino sulle spalle e una frangetta che le incorniciava gli occhi guardinghi e color antracite.

Quel giorno, ci eravamo recati a casa sua, per prendere lei e il padre.

Il porto di approdo dell'Alabama, un tempo pulsante centro di attività marittime, si dispiegava maestoso lungo la costa. Le acque serene del Golfo del Messico accoglievano le navi con una carezza leggera, mentre la brezza salmastra danzava nell'aria. La cornice del porto era caratterizzata da una serie di moli maestosi, dal legno robusto logorato dal tempo e reso pittoresco dalle sfumature di blu e verde delle onde circostanti.

Le imponenti gru da carico, come giganti silenziosi, si stagliavano contro il cielo, mentre i marinai lavoravano freneticamente a caricare e scaricare merci da imbarcazioni di vario genere. Il clangore dei carichi, il canto dei gabbiani e il ronzio lontano dei motori delle navi creavano un'atmosfera vibrante e dinamica.

I magazzini lungo il molo, costruiti con mattoni rossi robusti, sembravano custodire storie marittime. Le porte, segnate dal tempo, raccontavano di marinai coraggiosi, mercanti audaci e viaggi che si snodavano come fili d'argento tra i continenti.

Le imbarcazioni da pesca ritornavano lentamente al porto, con le reti pregne di tesori marini. Il pescato fresco veniva sbarcato e venduto al mercato locale, diffondendo un profumo avvolgente di salinità e di promesse culinarie. Nel pomeriggio, il sole dipingeva riflessi dorati sull'acqua, creando uno spettacolo visivo che faceva da cornice a questo vivace scorcio marittimo.

Mentre tenevo le braccia a penzoloni sul davanzale del pontile dello yacht, da lontano, tra una stradina intricata e l'altra, Martin sbucava con al seguito la sua scagnozza che - nel sole delle tre del pomeriggio - sembrava avere i capelli fatti di fili dorati.

Martin Sinclair era un giovane uomo dall'aspetto distinto, sfoggiava una cascata di capelli castani e lisci che il vento si divertiva a spostare sul suo volto sempre sorridente. Indossava un abbigliamento casual che esprimeva la sua natura spensierata e avventurosa: jeans consumati e una maglietta colorata, il tutto completato da scarponcini robusti.

Il suo carattere frizzante e simpatico si rifletteva negli occhi vivaci e nell'ampio sorriso che faceva capolino anche nei momenti più impegnativi. Amante della natura e degli animali, Martin aveva una predilezione speciale per i cani segugi da caccia. La sua abilità nell'addestrare questi fedeli compagni lo aveva reso noto nel Distretto G.O., tanto che attirò l'attenzione di Richard Douglas, che vide in lui un talento unico.

Una delle storie che raccontava almeno sette volte, ogni estate, fu quando, durante una missione di caccia, i suoi Foxhound Inglesi, Harley e Baxter, riuscirono a scovare un criminale nascosto nei boschi. La loro intuizione e la connessione speciale con Martin fecero sì che il colpevole venisse catturato senza incidenti, dimostrando la straordinaria abilità di Martin nel guidare la squadra di cani.

Nonostante la sua fama di criminale nel Distretto G.O., Martin Sinclair era visto con rispetto per le sue abilità uniche e per il suo cuore appassionato. Il suo legame con la natura e gli animali era palpabile e finì per sposare una donna albina del suo paese, che possedeva una vasta fattoria. Zio Martin pareva fosse felice di occuparsi di tutti quegli animali, mentre non era impegnato a uccidere banchieri.