Capitolo 16

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Presente

La sveglia del cellulare di Sam diede inizio ad una nuova giornata; entrambe le ragazze mugugnarono fino a quando l'oggetto non venne bruscamente silenziato.
Taylor aveva dormito poco e male quella notte poiché non riuscì a prendere sonno per colpa dei mille pensieri che invasero la sua mente; essi si alternarono tra la morte di Luis e al fatto che Ryder e Xavier sarebbero andati via chissà quando.
Mettendosi seduta per poi stiracchiarsi, la castana scese dal letto dirigendosi poi verso il bagno all'interno della stanza, Sam invece non accennò a volersi alzare.

-Rischi di perdere il volo se non ti muovi-
Bofonchiò, ancora assonnata, Taylor prima di chiudersi la porta alle spalle.

Sbuffando, la mora si stropicciò gli occhi e poi afferrò il suo telefono controllando distrattamente le notifiche; quando vide quella del suo College, scattò seduta cliccando sull'email che la avvertiva che per un guasto all'interno della struttura, le lezioni sarebbero state sospese fino a data da destinarsi.

-Ancora a letto? Scordati che mi metto a correre con la macchina se sei in ritardo!-
La rimproverò Taylor una volta uscita dal bagno.

-Ho una splendida notizia!-

-Cioè?-

-Non dovrai più accompagnarmi all'aeroporto!-

-Chiamerai un taxi o userai il teletrasporto?-
Alzò un sopracciglio, la riccia.

-Hanno sospeso le lezioni, quindi se vuoi posso rimanere un altro giorno con te! Che ne dici? Anche due o tre!Mi basterà solamente cambiare la data del biglietto dell'aereo, sicuramente dovrò pagare una quota in più, ma non importa! -
Sorrise Sam saltando giù dal letto per poi abbracciare l'amica.

Con il sorriso ancora stampato sul viso, Sam uscì dalla camera precipitandosi in cucina pronta a preparare una "Super-Colazione", come disse lei stessa; uscita dal corridoio, un foglio sul tavolo attirò la sua attenzione. Corrugando leggermente la fronte, afferrò il biglietto piegato in due e lesse il suo interno una volta aperto. Sgranò gli occhi e si voltò di scatto quando sentì la voce della sua amica alle sue spalle:- Sono andati via, vero?-

-T-Taylor...-

-Sono andata in camera per svegliarli, ma il letto è perfettamente rifatto e non c'è nessuna traccia delle loro cose. Sono andata a bussare al loro bagno, ma era vuoto...-

Sam non proferì parola e Taylor continuò a parlare strappandole il foglio dalle mani- Immagino che questa sia una loro lettera di addio, la conferma che se ne sono andati, vero?-
Urlò agitando l'oggetto che aveva in mano.

- Non hanno avuto neanche la decenza di salutarci- accartocciò la lettera per poi buttarla malamente a terra -Sia Ryder che Xavier mi avevano detto che a breve sarebbero dovuti andare via, ma non immaginavo così in fretta... Andassero al diavolo!-

Con gli occhi lucidi dalla rabbia, Taylor tornò in camera sua decidendo di farsi una doccia tiepida per stemperare il suo animo. Senza accorgersi, la ragazza aveva iniziato a singhiozzare. Una reazione decisamente esagerata, pensò lei, tuttavia la morte di Luis accompagnata dalla scomparsa dei gemelli non riuscivano a lasciarla tranquilla.

-Hanno aspettato il momento giusto per abbandonarmi- Borbottò tirando su col naso - Proprio ora che avevo bisogno anche di loro...-

Afferrò il suo bagno-doccia alla vaniglia, il suo profumo preferito, e svogliata si massaggiò tutto il corpo per poi sciacquarsi e passare al lavaggio dei suoi innumerevoli capelli ricci con i quali perse diverso tempo dato il loro spessore e la loro quantità.
Nel frattempo, Sam aveva abbandonato la sua idea della Super Colazione e si sedette a tavola con solo una tazza di caffè in una mano mentre nell'altra teneva aperto il foglio accartocciato qualche istante prima.
La ragazza leggeva e rileggeva in silenzio sorseggiando, quando si ricordava, un po' dalla sua tazza.

"Cara Taylor, Cara Samantha,

Ci dispiace molto per quello che stiamo per fare, andare via senza neanche un "ciao" non è di certo il massimo, ma altro non possiamo fare.
Neanche noi credevamo che il nostro addio sarebbe stato così imminente, non è assolutamente facile per me e per Xavier sparire dalle vostre vite in questo modo a dir poco orrendo, soprattutto da quella di Taylor dopo che ha dato ad entrambi un posto dove stare; non è da tutti.l
Vorremmo darvi delle spiegazioni, sicuramente ve le meritate, ma purtroppo non possiamo farlo...
Spero che vi basti sapere che è per il vostro bene,

Ci mancherete tanto e speriamo che il tutto sia ricambiato,


Ryder & Xavier"

Sospirando, Sam piegò in due il foglio e lo posò sul tavolo per poi dedicarsi alla sua tazza di caffè.

-Neanche ci trovassimo in un film- si massaggiò le tempie -Come posso aiutarvi con la mia amica se neanche ci date una spiegazione?-

Con un turbante in testa che raccoglieva i capelli bagnati e con indosso una tuta color ciclamino, Taylor raggiunse Sam e la imitò prendendosi una tazza di caffè e sedendosi di fronte a lei senza proferire parola.
Lentamente, la castana afferrò la lettera e la lesse sotto lo sguardo preoccupato dell'amica.
Infastidita, la strappò una volta terminata di leggerla e con pochi sorsi finì il suo caffè amaro.

-Taylor...-

-Non dire niente-
La ammutolì.

-Taylor ascolta, sicuramente avranno un buon motivo per aver preso questa scelta. Certo... Non sappiamo niente, ma forse è veramente una cosa che è meglio non sapere, no?-

-Li stai giustificando?- Alzò un sopracciglio, Taylor -Da cosa ci dovrebbero proteggere? Ci troviamo in un libro e non lo sappiamo? Ma non diciamo fesserie...-

-Capisco che sei arrabbiata, ma conoscendoli fareb- -

-Non li conosco! Chiaro?
Sono solo due ragazzi a cui ho dato una casa e un letto perché mi servivano i soldi per l'affitto e basta! Sono degli sconosciuti che mi sono serviti solo a questo, nulla di più e nulla di meno-

Le ragazze si alzarono all'unisono dal tavolo e prima che Taylor potesse scappare nuovamente in camera sua, Sam la abbracciò forte cercando di confortarla il più possibile senza, però, dire una parola; in quel momento l'amica non aveva bisogno di parlare, ma di qualcuno che le stesse vicino.
Rimasero abbracciate per svariati secondi, tutto ciò che le circondava era stato rimosso da quel gesto: rumori, il canticchiare degli uccellini, il mondo. Non esisteva nulla al di fuori di loro due.

-Adesso andiamo ad asciugare i tuoi capelli prima che ti venga il mal di testa-
Giocò Sam stampando, poi, un grande bacio sulla guancia di Taylor .

Le due si ritirarono nel bagno in camera senza accorgersi che, per tutto quel tempo trascorso, qualcuno non aveva smesso un attimo di osservarle.
Gli occhi piccoli e verdi del ragazzo scrutava con attenzione i loro movimenti e la loro abitazione, i capelli ricci color pece erano saldamente legati in una coda.
Il giovane aveva ascoltato attentamente tutta la conversazione, era rimasto nascosto dietro ad un albero vicino alla finestra della cucina.

-Quindi sono andati via...Kendall...-
Ringhiò stringendo i pugni.

-Allora?-

La voce roca, ma autoritaria di Colin fece sobbalzare Devin dallo spavento, quest'ultimo deglutì alla vista del padre.

-Sono scappati, questa notte immagino-

-Bene bene... un'altra volta. Non ci resta altro che chiedere informazioni allora-

Colin si diresse verso la porta di ingresso dell'abitazione prima ancora di finire la frase, il suo seguace lo seguì senza proferire parola sotto lo sguardo ansioso del figlio.

-Ma padre, loro non sanno nulla, le ho sentite parlare e anche loro non hanno idea di dove siano spariti!-
Devin raggiunse il padre con passo svelto, non sapeva esattamente cosa stava facendo e del perché si stesse preoccupando tanto per quelle due ragazze che non aveva mai visto prima d'ora.
I due licantropi continuarono la loro camminata disinteressati totalmente da quello che il giovane stava dicendo.

-Sono umane! Sicuramente non sanno chi sono in realtà quei due!-

-Devin, figlio mio...- sospirò, spazientito, Colin - Un'altra parola e non risponderò più delle mie azioni. Sono stato abbastanza chiaro?-

Devin gelò prendendo la saggia decisione di non provocare l'ira del padre.




I miei coinquilini sono vampiri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora