ღ25°Capitoloღ - Ferita

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25. Ferita

20 ottobre 2018
16:56

Pov Hayami

Il corridoio non aveva mai girato così tanto.
Camminavo dritta ma sembrava ad ogni passo di cadere nel vuoto più totale.
Non so esattamente cosa mi stesse reggendo in piedi in quel momento, probabilmente la sola forza dei 4 venti o non me lo riuscivo a spiegare.
All'interno dell'edificio c'era un gran rumore, urla, passi in corsa di persone indaffarate e altre in completo panico.
Ogni angolo che svoltavo, la sua mancanza mi faceva perdere un battito.
Se quello avesse potuto uccidermi sarei morta.
Mi fermai un attimo, come se un muro si fosse appena parato davanti a me.
Dove poteva essere?
Non ne avevo la benché minima idea.
Poteva essere ovunque e da nessuna parte, conoscendolo.
-Hayami! -una voce a me fin troppo conosciuta mi fece girare all'improvviso, anche se quando mi girai non vidi chi speravo ci fosse al suo fianco.
-Yuji, che è successo? -
Il ragazzo mi raggiunse velocemente, aveva una macchia di sangue che gli attraversava la fronte fino a poco sopra le labbra, ma per il resto sembrava stare abbastanza bene.
-C'è stato un nuovo attacco, Gojo-sensei lo ha respinto. -sentii nuovamente il vuoto sotto di me.
Appoggiai delicatamente una mano sul legno del muro, sperando che quello potesse aiutare a sostenermi.
-Gojo- mi interruppi. -Satoru dove è adesso? -
-Il nemico è stato sconfitto, almeno penso. Non sento più la sua energia malefica. -
Ma non c'era lui.
Me ne andai all'improvviso, mi allontanai dal ragazzo che rimase fermo a guardarmi. Provò a chiamarmi, ma molto probabilmente aveva già capito dal mio sguardo che non avrebbe avuto alcuna reazione da parte mia.
Guardai in ogni angolo dell'edificio. Non era da nessuna parte.
Perché ero così preoccupata? Lui era lo stregone più forte di tutti, era il migliore.
Eppure in quei giorni non mi aveva dato pace.
I suoi occhi brillavano di luce propria più di quello che dovevano fare al solo contatto con il sole o altro. Stava usando la sua tecnica e non era passato giorno che io non lo vedessi senza questa, soprattutto senza la sua benda.
C'era qualcosa di cui era estremamente preoccupato e che voleva tenere a tutti i costi d'occhio. Aveva paura di qualcosa, talmente tanto da non chiudere occhio per notti intere.
Non ricordavo l'ultima volta che l'avevo visto dormire e, soprattutto, che l'avevo visto senza occhiaia sotto gli occhi.
Avevo paura che con tutta quella fatica accumulata, una battaglia potesse ammazzarlo.
Aprii la porta del magazzino. Ero pronta a sorpassarla senza alcun tipo di esitazione, chi è che si sarebbe rifugiato lì dentro?
Fu quel pensiero a farmi fermare e a girare la maniglia. Lui era sempre l'eccezione.
Lo trovai appoggiato allo stipite della porta che dava all'esterno, con i capelli appiccicati alla fronte imperlata di sudore, il volto rivolto verso l'alto e la mano destra premuta attentamente sul fianco destro.
Era in piedi, ma non sembrava ancora per molto.
-Satoru! -in un attimo fui al suo fianco e divisi il suo peso reggendolo per una parte del corpo. -Dio mio, lo sapevo. -sussurrai più tra me e me, aiutandolo poi a sedersi e appoggiarsi al muro.
Respirava pesantemente e con scadenza regolare, eppure sul suo viso era dipinta una smorfia di dolore.
Guardai in basso, dove stava tenendo la mano sul fianco, convinta che avesse già usato la tecnica dell'inversione, ma quando vidi il sangue creare fin troppo velocemente una pozza sul pavimento mi spaventai.
Fermai la sua fuoriuscita automaticamente, talmente preoccupata dalle sue condizioni.
Non era grave, almeno quello che si poteva vedere, eppure la risposta che stava dando lui a quella ferita era di tre volte peggiore a quello che mai mi sarei aspettata.
-Oi, Satoru. -feci passare una mano prima sul suo collo, poi sulla sua guancia, provando a risvegliarlo da quella specie di trance in cui era. -Che è successo? Perché non ti sei curato? -
Aprì gli occhi per guardarmi e mi venne da piangere.
-Disattiva la tua tecnica! -lo implorai. Avevo le lacrime agli occhi, pronte ad uscire al mio primo sbattere di ciglia, e un tono di voce fin troppo alto. Ero andata completamente nel pallone. -Ti prego. -
Solo in quel momento notai dei rivoli di sangue uscire dalla sua bocca.
Era impossibile che quello fosse dovuto alla ferita che aveva. Era per forza qualcos'altro.
Quegli occhi glaciali e brillanti continuarono a guardarmi. Non proferiva parola, non sembrava neanche intenzionato a farlo. Semplicemente mi osservava.
-Smettila! -urlai. -Se succederà qualcosa ci penseremo insieme, ma ti prego disattivala. -ero convinta che, se lo avesse fatto, tutto si sarebbe risolto.
Quel dolore che stava provando, probabilmente era dovuto all'esaurimento. Sia di energia malefica che di energia corporea.
Il suo corpo non ce la faceva più e stava collassando.
Come diavolo aveva fatto a ridursi così?
Presi il suo viso tra le mani e poggiai la mia fronte sulla sua. -Ti prego. -sussurrai. -Non sei solo, Satoru. -
Il suo respiro caldo mi accarezzava la fronte.
Fu quando si fermò che vidi completamente nero.

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora