ღ8°Capitoloღ - Male

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8. Male

Scomparvero entrambi. Talmente velocemente che nessuno riuscì a fermarli.
Scomparvero proprio nel bel mezzo della battaglia, come se fossero stati richiamati, come se avessero terminato il loro compito.
Hayami si concesse un sospiro di sollievo, facendosi cadere a terra, distrutta nel provare a stare in piedi con un ginocchio che non riusciva a tenere il suo peso.
Faceva dannatamente male.
-Hayami! -il primo ad arrivare al suo fianco fu Yuji, il più veloce di tutti. -Tutto ok? -i suoi occhi erano pieni di apprensione e paura, era davvero preoccupato per lei. La sfiorò nei punti in cui era stata ferita con una delicatezza che non pensava potesse davvero esistere.
La ragazza prese un enorme respiro, il dolore glielo toglieva ogni secondo.
-Yu-
-Oi. -Gojo le si affiancò dalla parte opposta del rosato e poggiò una mano vicino alla ferita fattasi alla pancia. -Non ti ha preso nulla di vitale, vero? -alzò gli occhi verso di lei, aspettandosi una risposta che stava tardando ad arrivare e la vide con la fronte imperlata di sudore e il respiro affannato.
-Mi ha dato un po' da fare. -sorrise leggermente, ridendo di sé stessa. Era patetica, lui non si era fatto neanche un graffio e lei si ritrovava piena di buchi, come una groviera. Non poteva sicuramente definirsi allo stesso livello di Gojo, ma sicuramente questa divisione netta tra loro due non sarebbe dovuta esistere.
Non chiese nient'altro, appoggiò una mano dietro la sua schiena e una sotto il retro delle sue ginocchia, stando bene attendo alla ferita, e la tirò su da terra.
-Posso farcela da sola, non c'è bisogno che ti sforzi! -si aggrappò quasi istintivamente al suo collo, avvicinandosi a lui talmente tanto da sfiorare la sua guancia con la sua. Ebbe quasi la sensazione di cadere, eppure dopo pochi secondi si sentì perfettamente al sicuro. Non l'avrebbe lasciata neanche a morire.
-Gojo-san! -una voce famigliare a tutti riecheggiò da lontano. Eppure, il diretto interessato non si fermò dal camminare.
-Ijichi-san. -Hayami guardò oltre la spalla del ragazzo che la stava tenendo e vide il povero uomo cercare di raggiungere in corsa il passo veloce dell'albino. -Aspettalo almeno! -la ragazza alzò la voce, provocandosi automaticamente una fitta di dolore al fianco. Sentì un leggero rivolo di sangue caderle sul mento.
-Smettila di agitarti così! Dovresti essere grata di essere tra le braccia di un così bel uomo! -
Come al solito non si risparmiava nulla.
-E hai delle brutte ferite, non peggiorarle. - Lo disse quasi in un sussurro. Come se si vergognasse.
Finalmente l'uomo riuscì a raggiungere i due ragazzi e si affiancò all'albino. -Oh mio Dio, Hayami che è successo? -non appena si voltò vide la ragazza piena di buchi e incapace di muoversi tanto da aver dovuto chiedere aiuto allo stregone.
-Ci penso io a lei, che è successo? -sbuffò Gojo, quasi infastidito da quella incombenza di informazioni e notizie.
-Sono stati trovati morti altri due stregoni che erano di guardia alle ultime dita di Sukuna in nostro possesso. -
-Immagino che queste dita siano scomparse, no? -
Lei sentì il corpo del ragazzo irrigidirsi sotto il suo tocco.
-Purtroppo sì. -confermò l'uomo.
Ecco perché erano arrivati e scomparsi così velocemente. Erano semplicemente una distrazione per altri stregoni che avevano l'obiettivo di accaparrarsi quegli ultimi feticci che rimanevano.
-Porto Hayami da Shoko e arrivo. -detto questo, aumentò il passo ancora di più, così da lasciare indietro Ijichi.
La stretta su di lei si faceva più dura ogni passo che faceva e arrivata ad un certo punto, glielo dovette dire.
Poggiò una mano sul suo petto, il suo cuore batteva all'impazzata. Dal suo sguardo sembrava in un limbo di freddezza più totale, ma dalla reazione del suo corpo invece era palesemente nervoso.
-Satoru. -solamente quella parola riuscì a destarlo dai suoi pensieri e ricevere la sua completa attenzione.
Le sue perle azzurre puntarono sulle sue nere, spalancate come se lo avesse appena svegliato da un sogno o, più semplicemente, come se lo avesse quasi spaventato.
-Mi fai male. -sorrise imbarazzata la ragazza, facendogli notare la sua presa fin troppo dura su di lei.
Le sue labbra si divisero, formando un leggero ovale. Si era appena reso conto di quello che stava facendo.
Allentò immediatamente la presa e i suoi muscoli si rilassarono leggermente.
-Calmati. -non tolse la mano dal suo petto, involontariamente stava ascoltando il suo corpo, il suo sangue. Era nata per quello, dopotutto, ed era inutile negare che non le piacesse.
Dalle sue labbra uscì un lungo sospiro, come se stesse tirando fuori tutto quel nervosismo che aveva accumulato. I suoi occhi sembrarono affievolirsi da quella leggera luce che emanavano costantemente.

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora