ღ9°Capitoloღ - Bene

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9. Bene

Si infilò la maglietta in un gesto veloce e con le mani fece uscire le ciocche di capelli che erano rimaste all'interno. Aveva i capelli troppo lunghi, stava pensando di tagliarli.
Per quanto riguardava le ferite, sembrava tutto ok. Nessun dolore, nessun fastidio.
Solamente la ferita all'addome sembrava tirare leggermente più delle altre, ma non era nulla in confronto a quello che aveva provato una settimana prima. Shoko era riuscita davvero a fare miracoli.
Qualcuno bussò alla porta, inutilmente essendo che subito dopo la aprì senza curarsi di aspettare una risposta dall'altra parte.
Una chioma bianca spuntò da dietro lo stipite con un sorriso a 32 denti stampato sul volto. Era tornato ad usare la benda dopo essere stato per qualche giorno con gli occhiali neri.
-Yo, Hayami. -aveva al suo fianco una busta bianca della spesa e sembrava non aver ancora visto la ragazza in piedi davanti al letto, perché subito dopo sembrò sorprendersi di vederla lì. -Oh. -
La ragazza si girò completamente verso di lui, essendo ancora girata verso il letto, e lo guardò stranita. -Sei in anticipo oggi. -
Era andato a trovarla tutta la settimana. Non aveva perso neanche un giorno ed era stato preciso sempre come un orologio svizzero. Strano attribuire quell'aggettivo a lui essendo perennemente in ritardo per tutto.
Con lei magicamente sembrava non avere quel problema.
-Sicura che vada bene? -entrò in stanza con le mani in tasca e la borsettina che penzolava dal suo polso, avvicinandosi a lei.
-Huh? Parli di questo? -indicò sé stessa per capire se stesse parlando del fatto che fosse in piedi per la prima volta dopo una settimana praticamente sempre a letto. Le uniche volte che si alzava era per andare in bagno e non era stato sicuramente piacevole.
Lui fece un leggero cenno con la testa.
-Nessun problema, sto benissimo! -fece per dare un pugno al ragazzo davanti a lei ma lo bloccò immediatamente con il palmo della sua mano.
Non disse nulla ma quel gesto la sorprese. Non aveva la sua tecnica attiva o comunque l'aveva sciolta apposta.
-Sicuramente la forza non ti manca. -osservò l'uomo, stringendo il pugno della ragazza nella sua mano grande il doppio. -Beh, meglio così. -
La ragazza puntò lo sguardo verso la borsa che penzolava ancora dal suo braccio. -E quella? -
-Ah, questa? -alzò la borsa fino all'altezza dei suoi occhi. -Ti ho portato dei Kikufuku. -sembrò particolarmente orgoglioso di quell'impresa.
Hayami non riuscì a trattenere un sorriso. -In questa settimana ho mangiato più dolci che in tutta la mia intera vita. -
Gojo le porse una delle scatoline in cui era confezionato quel piccolo dolcetto. -Dovevi rimetterti in forze, quale modo migliore se non coi dolci. Poi hai anche scoperto una tua nuova ossessione. -
Era vero, con tutti i dolci che le aveva portato durante quella settimana, quelli che amava di più di tutti rimanevano i Kikufuku, i preferiti anche di lui, nonostante lui ci tenesse a specificare che amasse qualsiasi tipo di dolce in qualsiasi tipo di occasione.
La prese tra le sue mani e ne mangiò uno tutto in un boccone. Lui sceglieva sempre i migliori della città e, come sempre, lei non riusciva a resistere.
-Satoru. -alzò la testa immediatamente verso di lei.
Ogni volta che lo chiamava col suo nome sembrava reagire molto più velocemente del normale.
-Hai voglia di allenarti un po'? -aveva rimuginato un po' prima di porgli quella domanda, non sapeva se sarebbe stata una buona idea allenarsi proprio con lui e soprattutto subito dopo quello che era successo, eppure in quel momento le sembrava una cosa così sensata da fare.
La testa del ragazzo ciondolò da una parte e le sue sopracciglia si corrugarono. La stava palesemente guardando male, anche se lei non poteva dirlo con certezza.
-Brutta idea? -chiese, ancora prima che lui potesse aprire bocca.
Dalla sua bocca uscì una specie di lamento, come se stesse combattendo contro sé stesso per la risposta. -Hm, non è che non abbia voglia. -si grattò la fronte con una mano, pensando attentamente alla sua decisione. -Anzi. -borbottò ancora un po' tra sé e sé.
-Oh, senti se non ti va fa niente, chiederò a Yuji. -prese il telefono in mano e se lo mise in una delle tasche della sua uniforme.
-Ho detto che non è per quello. -sbuffò. -Sicura che tu sia in forze? Non vorrei... -
-Da quando è che sei così apprensivo? Cos'è? I tuoi studenti li mandi a kamikaze a sterminare maledizioni di livelli assurdi ma un allenamento con te è troppo pericoloso nel mio stato? -poteva tranquillamente ammettere che l'aveva cercato di provocare. Sapeva che era sensibile a questo tipo di commenti e sapeva quanto lui potesse essere un'esibizionista.
-Andiamo. -girò le spalle verso di lei e aprì la porta, sparendo con passo veloce nel corridoio.
Beh, l'aveva convinto anche abbastanza velocemente.
Peccato che scomparve con la stessa velocità da sotto i suoi occhi e si ritrovò in mezzo al corridoio completamente da sola.
Diciamo che tirò a indovinare dove potesse essere l'allenamento.
Uscì finalmente per la prima volta dopo una settimana sotto la luce del sole, e si sorprese di quanto caldo facesse fuori rispetto a quando era entrata in infermeria.
L'estate era arrivata tutta d'un colpo e lei non era mentalmente preparata a questo. Il caldo lo odiava, così come odiava quanto il suo fisico ne soffrisse.
Per fortuna, però, che quella mattina si era vestita più con una canottiera che con una maglietta.
Si diresse verso il campo di allenamento, dove erano stati attaccati l'ultima volta. Lo ritrovò completamente messo a nuovo, la terra era stata battuta attentamente e quello che era stato distrutto, riparato completamente.
Si fermò al centro del campo, di Gojo ancora non c'era alcun tipo di traccia.
Non aveva fatto ritardo per tutta quella settimana, si vede che in quel momento si era sentito in diritto di poter tornare alle sue sane abitudini.
-Aka. -
Non fece in tempo a girarsi che un lampo rosso comparve dalle sue spalle. Riuscì a schivarlo per letteralmente un millesimo di secondo.
Nel posto in cui c'era lei poco prima, comparve un buco di medie dimensioni. Non aveva usato tutta la sua forza o lì si sarebbe creato più che un buco, ma un intero cratere.
Giusto perché non avevano appena messo a posto tutto il campo, ovviamente.
-Sei impazzito?! Gojo! -si girò verso di lui, in piedi a mezz'aria, con un sorriso beffardo stampato in faccia.
Aveva gli occhiali poggiati sulla punta del naso giusto per vederla meglio, essendo quasi invisibile ai suoi sei occhi per via della sua abilità estremamente raffinata nel nascondere la sua energia malefica.
Non voleva sicuramente sbagliare mira per colpa della benda e magari farle seriamente male senza volere.
Ridacchiò divertito nel vedere la faccia della ragazza completamente sconvolta.
-Vedo che sei in forma davvero. -raggiunse il suo fianco, poggiando i piedi per terra. -O non l'avresti schivata. -
-Era questo il tuo modo per controllare?! -praticamente stava sbraitando, ma a lui faceva solamente che ridere ancora di più.
-Sapevo l'avresti evitata. -
-Seh. -sbuffò lei, dandogli un colpetto sulla spalla, indispettita. Aveva il collo spezzato in due per guardarlo in faccia essendo molto più vicino del solito a lei. -Ci speravi, è diverso. -
Approfittò della sua mano tesa verso di lui e le prese il polso tra le dita, attirandola contro di sé per poi fare lo sgambetto dietro le caviglie.
Lei si aggrappò automaticamente alle sue spalle, come se fossero la sua ancora di salvezza. Poi però si destò dalla sorpresa, si servì delle gambe aperte di Gojo per scivolare in mezzo finendo dietro di lui e dargli un bel calcio sulla schiena, facendogli perdere leggermente l'equilibrio.
Aveva proprio sciolto completamente la sua tecnica per fare un corpo a corpo come si deve.
Si girò velocemente verso di lei, stringendo un pugno diretto verso il suo fianco. Distese il braccio completamente, eppure non la colpì. Sentì una forte pressione sul suo gomito e solo in quel momento si accorse che la ragazza stava usando il suo braccio come punto d'appoggio per fare una sottospecie di ruota e atterrare al suo fianco. Tirò poi un calcio dritto al suo stomaco, facendolo allontanare da lei di qualche metro.
-Woah, vedo che ti stai impegnando. -sorrise divertito il ragazzo, incassando il colpo con facilità.
-Non era questo l'obiettivo? -stese il braccio verso di lui, puntando il dito verso il suo naso. -Kisei. –
Gojo spalancò gli occhi non appena sentì il suo intero corpo bloccarsi. Non riusciva a muovere alcun tipo di arto, persino muovere gli occhi era difficoltoso.
La ragazza, con un ghigno in volto, si avvicinò a lui arrivandogli a pochi centimetri di distanza.
-Ecco perché ti sei aggrappata a me. -rise il ragazzo. -per fare entrare questa cosa dentro di me senza ch'io me ne accorgessi. -
-Diciamo che ne ho approfittato. -prese dal suo viso gli occhiali da sole e se li mise addosso. Stava palesemente gongolando per essere riuscita a fermare lo stregone più forte di quell'epoca.
Eppure, commise un errore clamoroso: gli diede le spalle.
Non appena Gojo riattivò la tecnica dell'infinito, quel piccolo esserino venne catapultato fuori il suo corpo, ma lei non se ne accorse subito.
Infatti, ebbe il tempo di avvicinarsi velocemente a lei e di buttarla a terra.
La bloccò tenendola per i polsi sopra la sua testa, e il resto del corpo fisso contro quello di lui.
-Ma come- in realtà aveva preso un gran spavento, non si sarebbe mai aspettata che riuscisse davvero a liberarsi della sua tecnica.
Anche se sapeva perfettamente che lui era...
-Gojo Satoru, ricordatelo. -il suo naso sfiorò leggermente la sua fronte da quanto erano vicini. Le sue perle blu brillavano nell'ombra del contro luce e non le erano sembrate mai così belle. Si sciolse per un momento sotto quello sguardo così attento e profondo, sentì il suo corpo abbandonarsi tutto d'un colpo a lui, ma un dolore acuto la destò presto da quella sensazione.
Il ginocchio di Gojo premeva sulla ferita all'addome e sentì una scarica elettrica partire da quel punto fino all'estremità delle sue dita. Involontariamente fece una smorfia e un leggero lamento le scappò dalle labbra, allarmando immediatamente l'albino. Tolse immediatamente tutto il peso che aveva su di lei, mettendosi al suo fianco.
Giurò di aver sentito saltare un battito il suo cuore, il suo sangue, le sue vene; ma non ci badò troppo in quel momento.
-Ti ho fatto male? -
La ragazza si rialzò da terra, pulendosi i vestiti che, ovviamente, si erano sporcati di terriccio e polvere. -Non ti preoccupare, si vede che ancora deve guarire del tutto, sto bene. -sorrise di rimando, guardando il ragazzo raggiungere la sua stessa altezza, anzi, superandola.
-Shoko ti ha rimesso bene in forze, mi fa piacere. -allungò una mano verso di lei e si riprese quelli che erano i suoi occhiali. -Anche se sarebbe stato meglio un giorno di riposo in più. -borbottò. Voleva avere ragione a tutti i costi.
-Senti...Satoru. -
Quel tono.
Cercò di trattenere quel sorriso a tutti i costi, si girò di spalle e si incamminò verso la palestra dell'istituto, dove di solito giocava a Basket assieme a lui.
-Dove vai? -
-A rilassarmi un po'. -rispose, senza fermarsi. -Vuoi venire? -

꧁Kissing Your Eyes ꧂ 「Gojo Satoru」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora