12

135 9 1
                                    

and in the end. it's you against you. fighting for yourself.

...

Mi svegliai stordito, un mal di testa lancinante e l'intero corpo come un blocco di mattone.

Che diavolo era successo ieri?

Mi alzai a fatica, girai lo sguardo per la stanza, nella testa avevo un tamburo.
L'unica cosa che ricordo è lo stupido gioco che Jeongin aveva proposto, lui e le sue stupide idee da adolescente, sentii una mano appoggiarsi delicatamente sulla mia.

"Che ci fai sveglio? È presto." Disse una voce rauca, probabilmente si era appena svegliato.

"Cazzo." Dissi, non avevo minimamente idea di cosa fosse successo, l'unica cosa che vedevo era un Jisung senza maglia e probabilmente anche senza pantaloni nel mio letto, ed io ero quasi completamente nudo.

Cominciai a respirare affannosamente, cosa che il più piccolo notò subito.

"Hey hey calmo." Il ragazzo disse sedendosi difronte a me dopo aver notato il mio stato.
"Min guardami." Disse il più piccolo afferrandomi il volto.

"Non è successo niente ieri sera, dopo che ti ho portato in camera hai voluto vedere le mie cicatrici, non abbiamo scopato, tu sei mezzo nudo perché hai avuto caldo e hai deciso di spogliarti, capito? Non è successo niente." Disse il biondo continuando ad accarezzarmi il volto per tranquillizzarmi.

"Davvero non è successo niente?" Chiesi.
"Si Min." Annuì il biondo.

La porta si apri.

"Ah! Scusate non volevo interrompervi, Chan ha preparato la colazione." Disse Seungmin coprendosi gli occhi.

"Arriviamo" il biondo ridacchio alla scena del suo amico.
Si alzò, prese una maglietta dal mio armadio e me la lanciò, l'altra invece se la prese lui e se la mise, si rimise i pantaloni della sera prima e mi lanciò nuovamente i miei.
"Allora perché tu eri nudo?" Chiesi guardando quel corpo spettacolare.

"Te lo spiegherò dopo, andiamo a fare colazione" disse guardando il più grande che era seduto sul letto continuando a battere le ciglia velocemente con uno sguardo perplesso sul volto.

...

"Hey non è vero!" Eccoci qui, l'ennesima lite fra i due australiani, il soggetto del litigio? Chi aveva preso un pancake in più.

"Si Felix lo hai preso tu!" Accuso il più grande di tutti.

"No Chan, io non ho preso niente la smetti di incolparmi."

Dall'altra parte c'erano i due più alti del gruppo che se la stavano ridendo, Felix aveva i capelli scompigliati dal sonno e sembrava un bambino; invece, Chan aveva il cappuccio della felpa in testa per nascondere i ricciolini che gli si erano creati liberandosi dalla 'piastra' fatta la mattina prima.

"Hyung." Disse seungmin alzandosi per poi sedersi accanto al più grande. "Sono stato io a prendere il Pancake, sono buonissimi e ne ho preso un altro scusami." Fece gli occhi dolci, come se Chan non lo avrebbe perdonato anche se avesse ucciso una persona.

"E va bene, ma lo potevi chiedere e ne potevi fare un altro se lo volevi." Disse il più grande lasciando un leggero sorriso.

"La prossima volta lo farò" sorrise il più piccolo.

Felix era andato accanto al rosso, incrociò le braccia e mise su il broncio.

"Che c'è gattino?" Al quale il ragazzo dai capelli color perla non rispose.

Il rosso gli diede un bacio sulla guancia e lo guardò, guardo quella guance lentigginose farsi sempre più rosse.

"Ho il diabete ora" disse Jeongin.
Tutti risero alle disgrazie del più piccolo.

Ma non erano tutti lì, due di loro erano impegnati nel bagno.

...

Labbra fameliche che si scontravano e si assaporavano, respiri affannati, gli invitati se ne erano andati da un pezzo, ai due è bastato qualche secondo per poi riprendere ciò che era stato rinviato, e di nuovo si ritrovarono quella sera di qualche settimana prima in quella macchina, i loro corpi incastrati, le mani del più grande che portavano il corpo del più piccolo a se, ansimi, era tutto ciò che si sentiva per la casa, e gemiti e ciò che provenivano dal più grande, il modo di muoversi di Jisung ogni volta lo mandava in paradiso, anche con della stoffa che li copriva riusciva a farlo.

Gli mise le mani sui fianchi per accompagnare il movimento che andava più veloce o rallentava, ogni volta che la velocità aumentava anche i respiri si facevano più pesanti e veloci, come il bacio si faceva più umido.

"Jisung." Ansimò a fatica il più grande.

"Min."

"Che cosa è successo ieri sera?" Disse il più grande riprendendo fiato.
"Hai voluto vedere le mie cicatrici, le hai volute baciare tutte, e dio se non avessi avuto quel minimo di autocontrollo non so che sarebbe successo Min."

Disse la verità, in quel momento anche se metaforicamente, erano nudi.
Non c'era spazio per le menzogne.

Jisung riprese con il suo movimento di bacino, era felice, ne andava fiero, sentiva il moro sotto di lui farsi sempre più duro, era felice nel sentire il più grande imprecare il suo nome.

"E se le volessi rivedere?"





...

BUON ANNO

Se volete aggiornamenti su nuove storie

IG: _atlas_notfound_

Eclipse - L.Mh x H.JsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora