Follia

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Una volta a scuola mi attacco al termosifone, è caldo e ci appoggio la schiena mentre aspetto l'inizio delle lezioni. Metto le cuffie e accendo la musica, ascolto i The Gazette a tutto volume. Mentre chiudo gli occhi e mi godo il calore del termo ripenso al sogno, mi è rimasta impressa la strana sensazione nonostante non ricordo praticamente nulla. Vorrei ricordare almeno quell'uomo alto che mi portava per mano in giro per il parco, ma proprio non ci riesco.
Suona la campanella, vado in classe a malavoglia. Sto al primo banco, preferisco stare sotto l'occhio del prof che beccarmi gli stronzi della mia classe. Sono tutti come Emilia qui, tutti fighetti coi risvoltini che fanno vomitare. Sono sempre la prima ad entrare in classe, ho buoni voti, rispetto le consegne, ma ai professori e ai miei genitori non basta perché non ho amici e secondo loro dovrei legare con qualcuno. Non importa quanto mi sforzo, non vado mai bene per nessuno.
Quando il resto del gruppo entra, noto subito Emilia. Mi aspetto che mi sfotta subito appena entrata, ma lei è strana. Trema, ha le occhiaie e i capelli in disordine, sembra una barbona rispetto al solito. Quando incrocia il mio sguardo ha un sussulto e corre al suo banco. Magari l'hanno beccata mentre tornava a casa e hanno scoperto cosa mi ha fatto? Boh.
Passano le varie lezioni, prendo appunti e faccio disegnini come al solito. Dal bordo dei miei quaderni compare sempre qualche chibi a farmi compagnia, sono i miei unici compagni di classe. Alle interrogazioni della terza ora Emilia esce interrogata. Protesta, ma poi so avvicina alla lavagna, tutti la guardano e parlano di lei, di come è ridotta.

"Allora, Emilia, parlami della rivoluzione francese"

Si guarda attorno come un animale spaurito.

"Non... non lo so, prof..."

"Sono tre settimane che siamo su questo argomento, Emilia. Non hai mai avuto modo di studiare in questo periodo?"

"Non sto... bene, prof... non ho dormito tanto..."

La professoressa si alza e la guarda male.

"Senti, non è una scusa plausibile. Se torni al banco, sappi che non ti chiamerò ancora."

Senza farselo dire due volte si dirige verso il banco, ma davanti alla finestra si ferma. Guarda il suo riflesso, sconvolta, come se vedesse un fantasma, mentre il resto della classe la critica come se fosse una disadattata. Mentre tutti guardano verso Emilia, davanti a loro accade una cosa impensabile.

"aaaaAAAAAAAAAAHHHHH!!!!"

Un urlo, e una ragazza che cade davanti la finestra, esattamente dove Emilia stava guardando. Passa velocemente, e poi

SCROCK

rumore di ossa spezzate e schizzi di sangue. Tanto sangue, visto che siamo al piano terra. La professoressa urla, i miei compagni si alzano e vanno a vedere. Tutti fanno video o foto col cellulare, io mi rifiuto di alzarmi. Fisso Emilia, che è bloccata davanti al vetro della finestra, ancora terrorizzata.

Salveee!

Questo capitolo è stato un po' cruento, ma dopotutto è un horror ;) da ora in poi Adele inizierà a vedere cose nuove, e credo proprio che non gli piacerà

L'autrice

Creepypasta - Amore in un IncuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora