Mia madre entra in casa, barcolla appena, evidentemente ha bevuto. Cammina lentamente, fischiettando allegra, e solo quando le punte delle sue scarpe toccano la pozza di sangue si rende conto del delitto che si è consumato nel suo salotto. Fissa il corpo, facendo qualche passo indietro. In quel momento chiudo di scatto la porta, dietro la quale mi ero nascosta, e il rumore fa sobbalzare mia madre, tanto che perde l'equilibrio e cade. Mi guarda, ha gli occhi spalancati.
"Adele... tu..."
Mi avvicino lentamente, sono incredibilmente calma.
"Mamma, io... ci ho provato. Davvero. Davvero... ma non è servito."
"Adele, cosa stai dicendo? Provato cosa?"
Intanto striscia sul pavimento, finché la sua schiena non sbatte sul muro, fine della corsa. Stringe la borsa al petto come per difendersi.
"Aveva detto... che se avessi finito il lavoro, Luca sarebbe stato libero... io..."
"Luca? Qualcuno ti ha obbligato a fare questo??"
"L'ho fatto per lui, ma mi ha ingannata... non capisco..."
Si alza e si avvicina, lo shock e l'adrenalina l'hanno resa lucida. Sorride debolmente e mi tocca una spalla.
"Non... preoccuparti, Adele. Sistemeremo tutto. Se ti hanno obbligata..."
"Non mi ha obbligata. Io ho sempre voluto farlo."
La vedo sbiancare.
"Ho sempre... voluto farle male. Sognavo di buttarla sotto lo scuolabus per vedere il suo cervello spargersi sul vialetto. O di metterla sulla cattedra e aprirla lentam---"
SCIAFF
Mi colpisce in pieno viso, guardandomi con un espressione indignata.
"Smettila con queste stronzate! Hai ucciso davvero una persona, non è un film questo!"
La fisso con un espressione apatica, la guancia non mi fa caldo come al solito. La vedo disperarsi, mettersi le mani tra i capelli.
"Cazzo... devo chiamare la polizia. Ci andrò di mezzo anch'io, di certo."
"...l'ha salvato..."
"Devo telefonare anche all'avvocato..."
"Lui... l'ha salvato..."
Si volta di scatto verso di me, furiosa.
"Si può sapere che cazzo stai mormorando???"
"E forse... può salvare anche me..."
Mi guarda e si avvicina, certamente decisa ad alzare di nuovo le mani, ma il coltello è giusto di fianco al mio piede. Lo prendo di scatto e lo tengo saldo, tendendo le braccia verso di lei.
"Cos? Adele! Che vuoi fare??"
"Tu ci hai sempre maltrattato. Sei sempre ubriaca. Sei marcia. Mi fai schifo."
"Adele. Posa quel coltello."
Inizio a sentire un calore nello stomaco, sale lentamente su per la gola.
"Lui lo ha liberato. Il mio fratellino è al sicuro nel circo. Ma si sentirà solo assieme a quegli estranei."
Mi guarda con gli occhi colmi di terrore, balbetta qualcosa di incomprensibile.
"Devo raggiungerlo, con me si sentirà meglio. Io e Jack saremo la sua famiglia... per sempre."
La sensazione calda sale, e esplode fuori dalla mia bocca.
Rido.
Rido in maniera sgraziata, urlando come se qualcuno mi stesse facendo il solletico tanto da farmi star male. Mia madre è sempre più spaventata, si precipita sul telefono, ma non fa in tempo a digitare qualche numero che con un colpo secco taglio il filo della cornetta, assieme a un paio delle sue dita.
Le sue grida riempiono la stanza, mentre continuo a menare fendenti contro le sue braccia, con le quali si sta proteggendo il viso."Ahahah!! Jack, Jack, se ti offro il suo braccio mi prenderai con te?"
Si ribella, mi prende per la collottola e mi tira con lei. Cadiamo sul pavimento entrambe, ma non sento dolore. La vedo strisciare verso la cucina, e ne approfitto per colpirle le gambe con una sedia.
"Jack, Jack, se ti offro la sua testa ballerai con me?"
Urla e rantola, portando le mani sulla frattura al ginocchio, una parte di osso è ben visibile dal profondo taglio. Ho ancora la sedia a disposizione, la colpisco in pieno viso facendole quasi perdere i sensi.
Continuo a ridacchiare mentre recuperaro il mio coltello. Mia madre cerca di dire qualcosa ma ha la gola schiacciata e le ho quasi staccato il naso, sta praticamente affogando nel suo sangue.
Mi siedo a cavalcioni sul suo ventre, muove un po' le braccia ma è senza forze."Jack, Jack... se ti offro il suo cuore mi amerai ancora?"
La guardo, sorrido, le bacio la fronte, la pugnalo. E ancora, e ancora, senza mai smettere di ridere. Continuo fino a quando non mi fanno male le braccia, del petto di mia madre sono rimasti solo ossa e poltiglia.
Sento una mano sulla mia testa, il calore che mi trasmette è così rilassante che la mia risata si calma da sola. Mi passa le braccia sotto le mie, mi aiuta ad alzarmi e mi stringe a se. È così caldo che mi sciolgo.
"Adele, mia Adele... hai fatto tutto questo per me? Sono commosso, è stupendo."
Mi fa girare e mi abbraccia, i suoi arti mi avvolgono.
"Posso stare con te, Jack? Voglio stare con te al circo... e con mio fratello."
"Staremo assieme per sempre, sarai la mia lady sanguinosa. Mangeremo caramelle e guarderemo spettacoli divertenti."
Mi accarezza i capelli, si avvicina e mi bacia. La sua bocca sa di melassa, i suoi denti aguzzi non mi feriscono. Gli passo le dita tra i capelli, mi fa sentire in estasi. Sento il mio corpo cambiare, la pelle diventa bianca, Jack mi veste con un abito nero di pizzo, dall'aria antica. Intorno a noi i muri si sfaldano, diventando stoffa, diventando il tendone del circo di Jack.
Siamo al centro del tendone, gli spettatori ci guardano e ci acclamano. Jack mi offre la sua mano, mi stringe a se e mentre la musica si fa più forte, iniziamo a ballare.
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Creepypasta - Amore in un Incubo
ФанфикLei è Adele, ha 15 anni ed è solitaria. Lui è Jack, e ha rapito il suo fratellino. E solo un patto di sangue potrà portarli indietro. Ma vorranno davvero tornare dopo quello che hanno vissuto?