Contratto

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Lunghe braccia, che arrivano oltre le ginocchia, e grandi mani artigliate.
Vestiti neri e bianchi imbrattati di sangue.
Occhi grandi, profonde occhiaie, sguardo sadico, sorriso malato.

Indietreggio di un passo, lui non è il mio Jack.

"Che c'è, mia Adele?"

La sua voce è la stessa.

"Chi... chi sei... chi sei tu?! Che ne hai fatto di Jack??"

Allunga le braccia verso di me, ma non voglio che mi tocchi. Mentre indietreggio cado sul sedere, incapace di muovermi. Mentre mi sorride capisco.

Lui è il mio Jack. Solo che prima non lo vedevo com'era realmente. Anche il circo è cambiato, i volti delle persone sono vuoti, contorti, deformi. I pali sono arrugginiti, le bandierine stracciate, le luci delle lanterne sono fioche e inquietanti.

"Cosa mi hai fatto. Cosa. Perché."

Si china appena su di me.

"Ho solo esaudito il tuo desiderio. Volevi vendetta e io te l'ho data. Farei tutto, per la mia Adele..."

"Il mio... desiderio? "

"Si. Quella notte mi hai chiamato, e io ti ho promesso vendetta."

Si siede di fronte a me, a gambe incrociate, più lo guardo e meno mi sembra cattivo.

"Loro ti hanno fatto del male, e io ho rimediato. Si sono divertite nel farlo, e io mi sono divertito nel vendicarti.
La prima l'ho fatta volare dalla finestra, io l'ho spinta.
La seconda l'ho fatta giocare nel parco fino a stancarsi a morte, e nemmeno le mie caramelle più buone l'hanno fatta tornare in se.
Ora manca l'ultima, e poi giustizia sarà fatta. Tutto per te, mia adorata."

Ci metto un po' a capire, ma ci arrivo, le ragazze del parco, la musica, gli incubi. Jack stava uccidendo le mie bulle.

"Io... non ho mai chiesto questo! Non le volevo morte!"

"Oh si invece. Eri davvero seria quella notte. E il tuo sangue ha chiuso il patto."

Mi abbraccio le ginocchia, con gli occhi lucidi per la tristezza. Il mio comportamento aveva ucciso delle persone. Le odiavo, certo, ma non tanto da meritare la morte.
Però qualcosa non torna.

"E... cosa c'entra mio fratello in tutto ciò? "

Sul suo viso si ampia un ghigno malato.

"Beh, io non faccio nulla per nulla."

"No... no! Non posso aver accettato pure questo!"

Nega con la testa, e da dietro di lui compare una bambina, ha gli occhi di una bambola e il sorriso tirato ai lati con dei ganci, un adorabile vestitino bianco e tra le mani una scatolina con una manovella. Me la porge. 

"Se non mi credi... senti con le tue orecchie."

So cosa devo fare. Giro lentamente la manovella e dai buchi sui lati esce una voce, la mia, sembra come registrata su un vecchio vinile che gratta.

...non ne posso più, *kkkh* che morissero tutte. Emilia e le altre due zoccole. *kkkkh* Devono patire dieci volte tanto quello che ho patito io!

Io posso farlo. Posso prendere le loro piccole inutili vite. Per te.

Si... lo voglio. Fai loro*kkkkh* voglio che soffrano.

Ma cosa mi darai in cambio?

Tutto quello che vuoi. Prendi *kkkkh* che vuoi. Non mi interessa.

Anche qualcuno che ti sta a cuore?

Non ho nessuno che mi sta a cuore *Kkkkh* Jack, non voglio tornare a casa, voglio stare *kkkkkh*

"Oh, qui il messaggio diventa piuttosto privato, diciamo..."

Sogghigna divertito, mentre io sono paralizzata dal terrore. Avevo scambiato la vita di mio fratello per una stupida vendetta.

Salveeee

Scusate l'attesa ma continuo ad avere dei problemi, non so mai quando posso essere a casa per continuare la fiction ;3;

Spero vi piaccia, ho visto che piano piano sta facendo su parecchi watch <3

L'autrice

Creepypasta - Amore in un IncuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora