Mani

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Ci fanno tornare a casa, mentre l'ambulanza arriva e copre il corpo della ragazza suicida. Alcuni dicono già che qualcuno l'ha spinta, si è buttata dalla finestra del bagno, e sembra che fosse sola. Ci faccio poco caso, prendo le mie cose e vado verso l'uscita.
Lungo la strada continuo ad ascoltare la musica, non bado ai numerosi studenti che passano per tornare a casa. Avrei dovuto telefonare a mia madre per dirle che tornavo? Dirà di sicuro che ho fatto fuoco. Non mi crederebbe nemmeno se tornassi a casa sporca di sangue.
Quando entro trovo il mio fratellino attaccato alla tv, come sempre.

"Luca, da quanto sei li? Ti rimbecillisci."

"Mmmh... dalle 8."

L'orologio segna le 11.34. Spengo la tv e lo alzo di peso.

"Basta tv che diventi scemo."

"Perché non sei a scuola?"

"Ci hanno mandato a casa, c'è stato un incidente."

Lo faccio sedere al tavolo, poi faccio una cosa che faccio di continuo per tenerlo occupato: prendo un foglio e disegno qualche pony, che lui adora colorare.

"Ricordati Rarity! Rarity!"

"Si si tranquillo, ecco la tua Rarity."

Disegno il pony dalla criniera viola 4 volte, in diverse pose, poi gli lascio i pennarelli.

"Ecco, così non stai appiccicato alla tv..."

Vado verso il frigo, lo apro per prendere un po' di succo, ma quando lo richiudo mi trovo di fronte a mia madre, con lo sguardo sconvolto.

"Mamma? Pensavo fossi al lavoro..."

"E io pensavo fossi a scuola. Si può sapere che scusa vuoi tirar fuori stavolta?"

"Nessuna scusa -abbasso la voce- c'è stato un suicidio, ci hanno mandati a casa..."

"Oh certo, un suicidio! Pure a questo sei arrivata?"

La finezza infitita di mia madre.

"Potresti evitare di urlare? Te l'ho detto piano proprio perché volevo che Luca non sentisse..."

Non faccio in tempo ad alzare lo sguardo che un ceffone mi prende in pieno viso. Il succo cade, versandosi sul pavimento. Mia madre sbraita e la puzza del suo alito alcolico si sparge nella stanza.

"TU NON MI DAI ORDINI, STRONZETTA!!"

La fisso, seria. Me ne sto zitta, raccolgo il succo e faccio il giro del tavolo, diretta verso la mia camera.
Ma non sono abbastanza veloce, mia madre mi raggiunge, decisa a colpirmi ancora. La sua lucidità è poca e inciampa, finendo addosso a Luca, che a causa del litigio si era fatto piccolo piccolo, come sempre. I due cadono, e Luca sbatte la testa. Mi avvento su di lui, prendendolo in braccio e controllando che non abbia danni, lui giustamente piange. Mentre mia madre si alza, tenta di avvicinarsi a noi, in lacrime.

"Luca... Luca, tesoro mio... Luca non piangere..."

"STAGLI LONTANO, ALCOLIZZATA DI MERDA! NON TOCCARLO!"

Le strillo contro, mi fa quasi male la gola, mentre lei sta sulle ginocchia e continua a piangere. Prendo mio fratello e mi dirigo in camera mia, decisa a non uscire per il resto della giornata.

Salve~

La situazione familiare di Adele non è delle migliori eh?

Finalmente dal prossimo capitolo avremo un nuovo personaggio~

L'autrice <3

Creepypasta - Amore in un IncuboDove le storie prendono vita. Scoprilo ora