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Mi sveglio stiracchiandomi come se avessi dormito per ore.
In effetti è così.
Accanto a me c'è Alex, ancora dormiente, e mentre lo guardo, studio ogni suo meraviglioso dettaglio. Ancora non realizzo che il ragazzo per cui ho avuto un infatuazione per quasi due anni ora sia qui, accanto a me, nel letto, dove abbiamo fatto l'amore per la prima volta.
Alex si sveglia e appena mi vede fa un sorrisetto dolce.
«Buongiorno signor Fox» si allunga con la mano e mi preme il naso.
«Buongiorno a lei signor Claremont-Diaz» gli bacio il dito.
«Sei stupendo di prima mattina» mi dice, facendomi uno sguardo che non gli ho mai visto fare prima.
Mi allungo verso di lui, baciandolo.
«E tu sei stupendo sempre» mentre gli sorrido.
Alex fa una risatina e si infossa nel mio collo, facendomi il solletico coi suoi baci, io ridacchio.
«Smettila Alex mi fai il solletico così!» dico ridendo.
Alla porta bussa la madre, Ellen, chiamandolo per la colazione.
«Hey dormiglione! Alzati facciamo colazione»
«Merda» faccio un salto giù dal letto prendendo le mutande e infilandole su ad una velocità mai vista, correndo a nascondermi nell'armadio di Alex.
«Arrivo mamma! Vado io a svegliare i Fox!» urla Alex vestendosi, mentre mi copre nel caso dovesse entrare Ellen.
«Okay tesoro» sentiamo che scende allontanandosi dalla camera.
"Pericolo scampato"
«Henry, esci dai» Alex apre l'armadio, mentre io sono seminudo in una posizione scomoda.
Mi fa scendere aiutandomi tenendomi per mano senza farmi cadere, ridiamo entrambi dall'imbarazzo e del pericolo scampato.

Come in un degno film americano che si rispetti, Alex mi fa uscire dalla finestra, scavalcando il giardino e riuscendo ad entrare nell'ingresso posteriore della casa, tornando alla mia stanza come se niente fosse successo.
Bea mi guarda scioccata tutto il tempo, fin quando non mi accorgo di lei girandomi.
«Oh Gesù!» mi prendo un colpo.
«Oh Gesù dovrei dirlo io! Dove stavi?» si alza lei.
«Nella camera di Alex...» divento rosso paonazzo peggio di un semaforo.
Bea fa un'espressione indecifrabile, poi sento che sta per tirare uno di quei suoi urli pre-sclerata, così mi avvicino a lei tappandole la bocca in tempo.
«Non urlare! Ne parliamo dopo ora sbrigati c'è la colazione» le libero la bocca dalla mia mano.
«Ti prego solo una domanda: com'è stato?» mi domanda Bea.
Mentre stavo prendendo la mia roba mi blocco alla domanda: mi giro, la fisso e le rispondo, irrandiando tutto il mio sentimento che ho per Alex.
«Semplicemente meraviglioso»

«La colazione è stata magnifica signora Claremont» dico pulendomi la bocca col tovagliolo.
«Ti prego tesoro, chiamami Ellen» mi corregge lei.
Alex se la ride sotto i baffi.
«Perché ridi?» quasi rido con lui, la sua risata è contagiosa.
« "La colazione è stata magnifica signora Claremont" dai Henry non sei più nella tua lussuosa dimora di Londra. Sei ad Austin, nel Texas, sciogliti un po' okay?» mi guarda accennando un sorriso.
Di solito per queste cose me la prendo facilmente, però lui vorrebbe che io fossi più... me stesso? Potrebbe essere così.
«Ohw, okay la ringrazio signor Claremont-Diaz» lo prendo in giro irritandolo ancora di più.
Dopo aver riso con Alex solo alla fine mi accorgo che Ellen ci sta guardando in un modo strano.
«Ragazzi, potete aiutarmi un attimo coi piatti?» ci chiede Ellen.
«Certamente sign- ... Ellen» mi correggo subito.

Ellen socchiude la porta, mentre la aiutiamo a sparecchiare.
«Che c'è mamma?» inizia Alex.
«Ragazzi, ho notato che voi siete tanto uniti, quasi migliori amici si direbbe...» continua Ellen.
«Ohw, beh si non è così male suo figlio in fondo» lo prendo in giro davanti alla madre, so già che faccia sta facendo e neanche lo sto guardando.
«Henry sei insopportabile te lo dico» Alex si altera.
Mentre mi lavo le mani mi giro verso di lui schizzandolo.
«Cos! Mamma!» mi fa rimproverare come se fossimo due bambini.
«Oh dai Alex è solo acqua!» rido schizzandolo.
«Ragazzi» Ellen richiama la nostra attenzione. La guardiamo e ho qualche idea su quello che sta per chiederci.
«Per caso.... Voi due... state...?» Ellen ha uno sguardo come se sapesse già la risposta che sta per ricevere.
Io e Alex ci guardiamo, io vado in preda al panico mentre lui fa una risata imbarazzata.
Due modi completamente opposti di reagire alle situazioni.
«Mamma io e Henry siamo solo...»
«Alex, tesoro. Ho visto come vi guardate, il modo di prendervi in giro, quando ridete assieme... io e tuo padre eravamo così all'inizio della nostra storia... l'amore sarà pure cieco, ma io no» Alex viene interrotto da Ellen.
Alex non sa che dire, così si mette a pensare con le mani sui fianchi.
«Ellen, tutto quello che posso dire è che suo figlio è meraviglioso, si vede che è cresciuto in una famiglia amorevole e umile come la vostra, che supporta i figli, invece di opprimerli, cercando di farli essere ciò che non sono...»
Ellen prende la mia mano guardandomi.
«Caro, non potrò mai sapere ciò che hai subito dalla tua famiglia essendo un Aristocratico inglese, se avrai mai bisogno di sfogarti con qualcuno puoi chiamare me oppure Oscar, anche lui ti adora»
«Oh anche June ti adora, ti ricordi come ti adorava prima?» Alex mi fa fare una risata, ricordando qualche mese fa che June mi veniva dietro.
«Pensava che io fossi etero...» commento «La ringrazio Ellen lei è una donna e madre meravigliosa, e Alex ha preso tutto da lei»
«La carnagione, gli occhi e i capelli scuri li ho presi da papà però» dice Alex facendo una risata finale.
«Allora, voglio sapere tutto di voi: da quanto tempo vi vedete?» Ellen ci fa accomodare sull'isola della cucina mentre chiacchieriamo.

TWO HOMES SIDE BY SIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora