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«Hen, amore sei pronto?» mi parla Alex da dietro la porta.
«Tesoro arrivo, mi aggiusto i gemelli»
«Non stiamo partecipando alle Olimpiadi è solo la tua festa di inaugurazione del libro» risponde lui con un accenno di sarcasmo.
«Beh ci sono andato una volta alle Olimpiadi, ma come ospite» apro la porta e mi rivelo a lui. Indosso uno smoking blu con cravatta abbinata «Come sto?» domando timoroso mentre mi aggiusto i capelli nervosamente, mi accorgo solo ora che Alex mi sta spogliando con gli occhi.
«Sei una divinità» vedo la luce nei suoi occhi.
«Ah si? E quale?» domando io ridacchiando.
«Il Dio del sesso, se esistesse saresti tu» si avvicina baciandomi prendendomi dai fianchi.
«Sei un cretino» dico ridendo nel bacio.
«Sono il tuo cretino» dice sorridendo mentre mi lascia strascichi di baci.
«Hai messo il completo che ti ho regalato, sei uno spettacolo anche tu» dico mentre gli sistemo il papillon.
«L'ho messo per te, è un'occasione speciale questa» mi guarda con quegli occhi color cioccolato.
«Andiamo, mio nobile destriero» dico prendendolo a braccetto, stringendo la mia mano alla sua.

«Ragazzi come siete eleganti!» urla June per la musica alta, Alex la prende e la fa girare su se stessa come una principessa.
«E tu sei splendida sorellina mia» dice lui facendola volteggiare.
Io mi abbraccio Bea, bellissima anche lei.
«Siete delle meraviglie ragazze» dico ad entrambe.
«Lo shopping è servito a qualcosa l'altro giorno» lei e June se la ridono, vorrei sapere cosa combinano queste due, sono pericolose insieme.
In sottofondo parte una canzone di Karol G, lei e June iniziano ad urlare e si fiondano sulla pista da ballo, Alex le guarda ridendo.
«Tremende» commento io guardandolo.
«Amore tu hai bisogno di bere, aspettami qui arrivo ok?» lasciandomi un bacio sulla guancia mentre si allontana per prendere da bere, io saluto delle persone invitate e chiacchiero con loro.

Mentre finisco di chiacchierare del libro scrollo il cellulare quando una voce dietro le mie spalle si irradia.
«Henry?»
Mi volto, è Ethan!
"Ethan? Che ci fa qui?"
«Ethan! Da quanto tempo!» lo saluto stringendogli la mano, lui mi allunga verso di sé per un abbraccio.
«Cosa sono queste formalità Henry? Quando frequentavamo Eton eravamo molto uniti» mi dice mentre ci stacchiamo dall'abbraccio.
«Si ricordo...» faccio un sorriso timido.
«.... E intimi soprattutto» mi fa un sorrisetto indecifrabile, o forse sono io che non voglio decifrarlo.
«Come mai sei qui?» cerco di sviare l'argomento.
«Mi ha invitato tua sorella, è bella e gentile come me la ricordavo»
«Oh si, è un angelo» la guardo mentre si diverte sulla pista da ballo con June.
«Ma mai quanto suo fratello» fa un sorso del suo drink guardandomi, sta palesemente flirtando.
«Senti Ethan... io...»
«Pensavo a te in questi anni Henry, sai? Mi domandavo cosa stessi facendo, con chi fossi... mi sei mancato occhi blu» si avvicina a me per posare il drink sul tavolo «Se ti va potremmo parlare un po', in privato» mi sussurra all'orecchio.
«Non posso Ethan...» giro il viso per guardarlo negli occhi.
«Perché? Non ci sono telecamere qui» ridacchia «Rilassati Fox, è la tua festa, sei tu la star del momento» mi prende il mento alzandolo. I tuoi occhi smerlando incontrano i miei, quando dietro di me sento la voce più familiare del mondo.
«Scusa tu chi sei?» irrompe Alex con due drink in mano, mettendosi in mezzo a noi.
«Sono Ethan Morrow III piacere di conoscerla, lei è?» guarda Alex dall'alto in basso, come un classico aristocratico snob di prima categoria.
«Okay ciao Ethan Morrow III dei miei stivali, smettila di ronzare attorno al mio fidanzato o ti faccio buttare fuori dalla festa. Sono stato chiaro o devo farti un PowerPoint?» dice Alex puntando Ethan come un falco con la sua preda.
«Il fidanzato? Oh scusami ma ti avevo scambiato per il cameriere. Fatti un giro ehm come ti chiami» agita la mano verso Alex come per mandarlo via.
«Ragazzi per favore» provo ad intervenire io.
«Henry, quello che dovrebbe essere il tuo fidanzato è molto scortese con me» fissando Alex.
«Tu vieni qui, alla festa di un traguardo importante di quello che dovrebbe essere uno dei tuoi amici, ti dai arie da aristocrazia del cazzo che ti ritrovi e  in più lo tratti così sminuendo altre persone di cui non sai un emerito cazzo della vita che fanno. Magari potrei essere più ricco di te, magari potrei avere una villa ma tu che ne sai? A voi interessa  solo la vostra cazzo di vita altolocata, il resto è soltanto merda. Ma grazie a Dio che non sono tutti come te, Ethan.» scandendo bene il nome con disgusto mentre lo sta asfaltando, prendendomi la mano «Grazie a Dio Henry non è come te, come voi. Merita amici migliori» mentre ci allontaniamo verso delle guardie avvisiamo che un individuo ci dà fastidio.
Continuo a guardare Alex con un desiderio di averlo all'istante, così agisco.
«Vieni con me» tiro Alex portandolo in una piccola stanzetta scendendo le scale.
Alex non fa domande, mi segue e basta.
Chiudo la porta e mi fiondo su di lui baciandolo con tutta la passione e l'eccitazione del momento precedente poggiandolo al muro, Alex mi avvicina a sé tirandomi dai fianchi, mentre le nostre lingue danzano e le mie mani si intrecciano nei suoi lunghi ricci scuri.
«È geloso Claremont-Diaz?» mentre scendo baciandolo al collo sfilandogli il papillon.
«Sempre Fox, lei è mio se lo ricordi» risponde ansimando, mentre scende con la mano lungo la schiena fino al mio didietro.
«Sarò sempre suo» lo guardo con occhi pieni di desiderio di averlo, mentre lo massaggio al membro, gli sbottono i pantaloni chinandomi, mettendomi in ginocchio.
Alex mi guarda con quel bagliore negli occhi, leccandosi le labbra mentre mi accarezza i capelli. Non ci stacchiamo gli occhi di dosso.
Rivelo il suo membro eccitato, socchiudo le labbra iniziando a bagnarlo un po' con la bocca, lappando con più intensità e profondità. Sento Alex che mi stringe i capelli avvicinandomi a lui, mentre geme dal piacere.
«Mmh, Henry...» il suo respiro va in coordinazione col mio movimento, quando lo prendo dai fianchi per avere maggiore stabilità e continuo, aumentando l'intensità.
«Henry!» sento Alex tirare un urlo mentre è in preda all'orgasmo, così mi tiro su di scatto tappandogli la bocca.
«Shh, ci sentiranno così baby» dicendolo in modo sensuale, mentre con l'altra mano lecco le dita col suo sapore sopra.
«Sei buono» le faccio leccare anche lui, mentre mi attira a sé per baciarmi.
Sentiamo da fuori che ci stanno cercando, sono le voci di Pez e June.
«Mierda!» esclama sussurrando Alex.
«Tranquillo honey, ci sistemiamo e torniamo dagli altri come se non fosse successo nulla» lo rivesto abbottonandolo lindo e pinto.
«Stasera tocca a me»
«Fremerò dalla voglia di essere posseduto da te, mio cowboy» lo bacio con passione, prima di aprire la porta ed uscire per andare incontro a Pez e June.
«Dove eravate? Henry c'è Vanity Fair che vuoi farti una piccola intervista» mi prende per mano June trascinandomi.
«Siamo qui June» la seguo, tornando tra la gente.

«Oh si baby ci sei quasi» dico in preda all'eccitazione, mi contraggo col corpo e stringo le coperte, inarcando la schiena mentre dò un orgasmo liberatorio.
Alex risale baciandomi il ventre fino ai pettorali, il collo per poi arrivare alle mie labbra, bisognose delle sue.
«Sei bellissimo» dico, mentre mi libera dalla cravatta attorno ai miei polsi, finalmente posso accarezzare i suoi capelli mente lo bacio con passione.
«Tu sei splendido invece» mi azzittisce baciandomi, mentre crolla poggiandosi sul mio petto.
Restiamo qualche minuto in silenzio, quando inizia Alex la conversazione.
«Vorrei conoscere la tua famiglia Hen»
«Come?» abbasso lo sguardo, lui lo alza per incontrare i miei occhi.
«Cioè mi piacerebbe...» Alex si mette sul fianco accanto a me, con la testa appoggiata al palmo della mano guardandomi.
«Bea e David sono la mia famiglia, già l'hai conosciuta»
«No amore intendo tua madre, i tuoi nonni, tuo fratello Philip...»
«Non voglio che ti trattino male» dico schietto «Non voglio che tu soffra»
«Hen, non soffrirò credimi, ho l'armatura ormai da un sacco di tempo, riesco a difendermi a dovere... ti prego» mi rassicura Alex spostandomi qualche ciuffo biondo dagli occhi «Ne hai avuta la prova oggi» mi rammenta.
«Perché vuoi farlo?» gli domando curioso.
«Perché voglio sapere delle tue origini, da dove vieni, chi eri, e tutto ciò che appartiene a te...»
«Non mi appartiene più quel mondo Alex...»
«Lo so, ma sono solo curioso... poi non ti tormenterò più promesso» mi lascia dei baci sul collo facendomi un leggero solletico per la sua barbetta sul viso che inizia a crescere.
«Dai mi fai il solletico» lo sposto ridendo «Okay va bene, cercherò di organizzarmi»
«Il mio principe coraggioso» Alex si avvicina per baciarmi, sento tutto l'amore che ogni giorno riesce a darmi, tutto ciò di cui ho bisogno.
Lui.

TWO HOMES SIDE BY SIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora