Un'idea era passata per la mente di Eijirou sentendo quelle parole, però sapeva che mettere in prati quel pensiero era alquanto rischioso, avrebbe potuto saltare in aria anche solo per aver proposto una cosa del genere, il problema era che più aspettava, più teneva in braccio quel ragazzo così fottutamente innocente, più la voglia di agire si faceva impellente.
«Eijirou?» chiamò Shoto riuscendo chissà come a sentire gli ingranaggi che si muovevano nel cervello del corvino e quando questi lo mise a terra, davanti la porta della camera che stavano per varcare.
«Aspetta qui un secondo.» gli disse rivolgendogli un sorriso gentile, ma che comunque fece venire i brividi al minore che non fece in tempo ad annuire, l'altro era sparito e si era catapultato davanti la porta da cui proveniva quella musica e i gemiti.
Un secondo dito aveva appena penetrato le pareti bollenti di Izuku e un sonoro gemito stava per lasciare la sua bocca, quando un forte bussare lo immobilizzò, tappando in contemporanea la bocca con le mani.
Una bestemmia lasciò le labbra di Katsuki, alzatosi immediatamente per avviarsi alla porta.
«Chi cazzo mi rompe i coglioni nel mio tempo libero?» urlò ancora prima di aprire l'uscio e trovarsi davanti un Eijirou dal sorriso beffardo stampato in volto, «Che cazzo vuoi capelli di merda?» chiese trattenendo l'impulso di richiudere la porta, non prima di avergli mollato un pugno dritto allo stomaco.
«Sai il discorso che stavamo facendo qualche giorno fa.» iniziò il corvino piegando il capo verso il luogo in cui aveva lasciato il bicolore che faceva finta di non ascoltare, «Di come ti dicevo che non avevo mai assaggiato della carne fresca e di come a te sarebbe piaciuto vedermi fare questa esperienza?»
«Vai dritto al sodo, non ho tempo da perdere.» e fece un cenno verso l'interno della stanza, dove Izuku se ne stava sul letto con un'erezione che svettava sull'intimo femminile.
«Ho trovato carne fresca.» disse semplicemente Eijirou facendo con la mano un gesto a Shoto che gli indicava di avvicinarsi.
«In che senso sono carne fresca?» chiese il bicolore sbirciando dietro le spalle del biondo e vedendo il ragazzo dai capelli verdi vestito da donna e rimanendo palesemente sorpreso, facendo scivolare lo sguardo fra tutti i presenti.
«Il cazzone al tuo fianco mi sta dicendo che sei un verginello.» rispose Katsuki sollevando un angolo della bocca in un sorriso furbo.
«Non vedo quale sia il problema.» disse Shoto facendo spallucce, «Ho pagato appunto per capire se veramente sono attratto dagli uomini.»
La sua sincerità per poco non fece scoppiare a ridere il boss che fece spazio lasciando loro la possibilità di entrare.
«Visto che non sai nulla a riguardo, ho ben pensato di farti prima vedere a cosa vai in contro, tanto per essere sicuri.» continuò il corvino posando le mani enormi sulle esili spalle del suo cliente, spingendolo con delicatezza al di là della porta, chiudendola immediatamente con un calcio.
«Devo guardare loro due fare l'amore?» domandò con le guance leggermente colorate per l'imbarazzo.
«No cretino di due colori.» rispose Katsuki spingendosi sopra il letto, sovrastando il verdino che per tutto il tempo non aveva fiatato, ma che invece aveva iniziato a sfiorare il suo corpo con dita delicate, mantenendo l'eccitazione e facendola raddoppiare al pensiero di essere osservato, soprattutto da quel ragazzo tanto bello e da Eijirou, «Ora io fotterò questa piccola peste e lo farò in un modo lento, proprio come piace a me, ma non a lui che preferisce che sia brutale.»
«Non ci sto capendo molto del vostro linguaggio volgare.» disse il bicolore venendo trascinato dal maggiore sulle sue gambe, dopo che era andato a sedersi su una sedia sull'angolo.
«Sta zitto e capirai.» questa volta era stato Izuku a parlare, il tono melodioso mentre si alzava dal letto per andare a spegnere il grammofono che aveva finito di riprodurre il disco che aveva inserito, «E soprattutto, non staccare mai lo sguardo da me.»
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Get Out Here
FanfictionNew York sta affrontando gli anni del proibizionismo e la malavita risolve alla mancanza di alcool aprendo locali di malaffare. È lì che si svolge la nostra storia. Storia brevissima, pochissimi capitoli.